CONSIGLIO GENERALE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO
INCONTRO SULLE TEMATICHE DEI GIOVANI IN VENEZUELA
Caracas, 17 giugno 2008.
DOCUMENTO FINALE DEI GIOVANI IN VENEZUELA
GIOVANI RAPPRESENTANTI DEI COMITES:
Per il COMITES di Caracas: Giulio Vita
Per il COMITES di Maracaibo:Johnny Margiotta
Per il COMITES di Puerto Ordaz: Rosalia Bandini
GIOVANI INVITATI:
Gianfranco Giusti, per l’Associazione Amici dell’Umbria
Rosalin Di Salvo, per l’Associazione Siciliana di Barinas
Daniela De Santis, Presidenta dei Giovani Toscani in Venezuela
Genesio De Stefano su segnalazione del Comites di Caracas
José Domingo Guariglia per il Centro Italo Venezuelano di Caracas
Silvana Siniscalchi in rappresentanza dei Giovani Campani
PARTECIPANTI
Consiglieri del CGIE: Ugo Di Martino e Nello Collevecchio
Presidenti di Comites: Michele Buscemi di Caracas e Cono Siervo di Maracaibo
Il Segretario dell’Ambasciata d’Italia in Caracas Mario Petacco
Il Console Generale d’Italia Stefano Pontesilli
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I Giovani hanno esposto brevemente ma con viva partecipazione le problematiche che piú li riguardano, le proprie esperienze vissute e l’auspicio di soluzioni concrete ed immediate.
PREMESSA
In Venezuela esiste una numerosa comunità di giovani di discendenza italiana, figli e nipoti di quella prima generazione di italiani che negli anni 40-60 é giunta in questo Paese in cerca di opportunitá di lavoro,
La stragrande maggioranza dei giovani, pur non essendo nati in Italia, ne conoscono la lingua, la cultura e le tradizioni grazie ai loro padri e nonni. Hanno imparato ad apprezzare le proprie radici allo stesso modo in cui sono cresciuti amando il Paese in cui sono nati.
Questi giovani italiani in Venezuela sentono la necessità di essere loro i responsabili nella promozione di iniziative, che permettano loro di continuare a sentirsi parte integrante dell’Italia.
Ma anche l’Italia deve promuovere iniziative, deve capire che accettare e appoggiare i Giovani italiani all’estero é una necessita per garantire anche il suo stesso futuro sviluppo.
L’organizzazione dei Giovani italiani all’estero é senza dubbio un primo passo. Ma bisogna indirizzare maggiore sforzi particolarmente su: imprenditorialitá, diffusione della lingua e cultura italiana, interscambi giovanili universitari, borse di Studio, informazione, cittadinanza.
INTERVENTI
Il giovane rappresentante del Comites di Maracaibo, Johnny Margiotta, ha reiterato il suo impegno teso verso l’Associazione dei Giovani italiani in Venezuela, ribadendo la necesitá di un’organizzazione capillare che coinvolga la maggior parte possibile dei giovani, l’unico modo a suo dire di avvicinarli alle Istituzioni italiane presenti sul territorio e quindi all’Italia. Auspica l’inclusione dei giovani nelle Associazioni a vario titolo, in special modo quelle a carattere Regionale, piú vicine alle loro radici e al loro bagaglio culturale. Occorre inoltre aprire un dialogo tra le Camere di Commercio italiane ed i giovani imprenditori italiani in Venezuela per aprire un nuovo spiraglio di interscambi commerciali tra i due Paesi, beneficiando sia l’Italia che il Venezuela. Occorre altresí che le grandi Ditte italiane che investono in questo Paese diano la prioritá alle ditte locali italiane in joint-venture e le Banche italiane che sono in progetto di costituzione in Venezuela privilegino gli investitori italiani locali, con un occhio di riguardo ai giovani imprenditori. Di grande importanza sono i corsi di lingua italiana, ma vede con preoccupazione il consistente taglio di 17 milioni di euro a favore degli italiani all’estero e in particolare proprio il dimezzamento dei finanziamenti per gli insegnanti di lingua italiana all’estero. Preoccupa anche il decurtamento dei fondi per la prossima Conferenza Mondiale di quest’anno che di certo ridurrá la partecipazione dei Giovani di tutto il mondo dopo le grandi speranze che si erano create. Il giovane Margiotta ha sottolineato la somma importanza della realizzazione entro quest’anno della Conferenza Mondiale sulla quale c’è molta aspettativa da parte dei giovani che ha incontrato nel Venezuela durante questi ultimi 2 anni. Il lavoro svolto é tanto, e si corre il rischio di far smorzare l’entusiasmo che si é creato attorno a questo tanto annunciato evento. La speranza dei giovani del Venezuela é che il nuovo Governo Italiano capisca gli enormi benefici che potrebbe apportare la Conferenza Mondiale sia alla nostra bella terra che ai suoi figli sparsi in tutto il mondo.
Il giovane rappresentante del Comites di Caracas, Giulio Vita, ha dato grande importanza alla diffusione della lingua italiana, ribadendo che tantissimi Giovani vorrebbero avvicinarsi all’italianitá, ma esiste il problema su come e con quali mezzi sia possibile offrire corsi di lingua italiana alla portata di tutti.
Il giovane segnalato dal Comites di Caracas, Genesio De Stefano, ha posto il problema del riconoscimento dei titoli di Studio universitari cosí come quelli di Master ottenuti in Venezuela da parte dell’Italia. Molti Giovani non possono esercitare le loro professioni in Italia perchè la laurea ottenuta in Venezuela non é riconosciuta. Occorre dunque che vengano cambiate le norme che regolano l’accesso dei Giovani italiani in Venezuela alle Universitá italiane, attraverso un esame di sufficienza in italiano. É necessario altresí che lo Stato Italiano rafforzi i contatti con la comunitá attraverso l’informazione sui progetti bilaterali imprenditoriali. Infine, ribadisce la necessitá di ripristinare il riacquisto della cittadinanza italiana. Il ritardo nella legiferazione su questa materia é oggetto di sottile discriminazione verso i Giovani italiani all’estero.
Gianfranco Giusti ha parlato della sua esperienza come borsista di studente in Italia, e delle difficoltá in particolare per quanto riguarda l’aspetto finanziario che non copre le spese del giovane che vuole studiare in Italia. Ha messo altresì in rilievo il grande disagio per chi in Venezuela ha dovuto in passato rinunciare alla cittadinanza italiana per motivi di lavoro e che oggi i loro figli non possono usufruire della loro discendenza, come per esempio esercitare il diritto di voto. Sul voto all’estero, inoltre, é necessaria una maggior informazione e possibilmente un nuovo modello.
La giovane Rosalin Di Salvo, ha posto l’accento sull’isolamento degli italiani residenti all’interno del Venezuela dove non giungono notizie. Non ci si puó dunque meravigliare se la comunità, e in particolare i giovani, sono poco partecipi. Unico modo per far sopravvivere le tradizioni italiane in questi luoghi dimenticati, l’associazionismo regionale. A Barinas, dove risiede, la comunitá siciliana é molto nutrita e solo grazie alla sua Associazione si possono realizzare incontri ed attivitá. Questo ha permesso a lei di partecipare ad un Congresso dei siciliani nella cittá di Valencia sulla Storia dell’Emigrazione siciliana, che le ha dato modo di conoscere le sue origini. Oggi é piú informata sulle iniziative dell’Italia e del CGIE a favore dei giovani italiani all’estero grazie al Blog attivato dal giovane Margiotta.
Preoccupazione é stata espressa da José Domingo Guariglia per la scuola Agustin Codazzi di Caracas che sta attraversando grossi problemi economici, pur ricevendo contributi dal governo italiano. Il Consigliere Di Martino ha inmediatamente invitato Comites e Consolato ad affrontare il problema.
La Giovane rappresentante del Comites di Puerto Ordaz Rosalia Bandini ha rilevato ancora le difficoltá in zone piú lontane del Paese per assistere a corsi di lingua italiana. Nella sua cittá, inoltre, l’unica forma di associazione é quella del Club italiano e propone una conoscenza dei giovani prima a livello regionale e poi nazionale, attraverso incontri culturali e sportivi.
La Presidentessa dei Giovani Toscani in Venezuela, Daniela De Santis ha voluto spiegare le possibili ragioni sui motivi della grande assenza di giovani alla riunione indetta dal CGIE. Secondo lei, la mancanza di informazione diminuisce la produttivitá delle attivitá giovanili, ed é perció che i giovani non chiedono: perché non sanno che cosa chiedere. Inoltre, ad ogni riunione realizzata nelle varie cittá del Venezuela durante l’anno giungono nuovi giovani che non conoscono nemmeno cosa sia il CGIE o le varie istituzioni italiane, per cui ogni volta bisogna iniziare d’accapo per aggiornarli. Una maggior divulgazione delle notizie e di quanto si sta realizzando per i giovani, accelererebbe il processo di integrazione. Lavorare con giovani non é facile, bisogna innamorarli, manternerli attivi, bisogna accendere la fiamma dell’italianitá che hanno dentro. E per partecipare a tutte le attivitá bisogna averne vocazione e passione. Bisogna quindi considerare la qualitá al di sopra della quantitá; sono sufficenti 5 o 7 giovani che riescano ad a portarsi dietro altri 4 o 5 che veramente prendono l’impegno di partecipare, che essere in centinaia e non arrivare a fatti concreti. Finalmente, una riflessione: sono gli adulti l’esempio, l’ispirazione per i giovani. Se gli adulti non ottenengono il numero di giovani desiderato, sará forse perché non danno l’esempio giusto, o semplicemente non riescono ad ispirare sufficientemente i giovani suffici. “Voi dovete essere gli enti di orientamento, d’esempio per i giovani. Noi siamo le piantine, prodotto dei semi coltivati da voi!” ha concluso la giovane.
In conclusione, Silvana Siniscalchi si é detta interessata a questo tipo di incontri, oltre che ad ogni forma di espressione dell’italianitá, ma ha lamentato la scarsa informazione relativa ad eventi, corsi di italiano, riunioni, ecc. Spesso non si sa a chi dirigersi e non si conoscono nemmeno i protagonisti delle istituzioni italiane nel Paese, CGIE, Comites,ecc.
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