5 de mayo de 2008

DISCORSO DEL GIOVANE - GIOVANNI MARGIOTTA - ALLA CONTINENTALE DEL CGIE A CARACAS. 27 al 29 aprile 2008 scorsi

28042008646 La ragione per cui ho chiesto cortesemente di intervenire alla Assemblea Continentale del CGIE a Caracas é per apportare il mio contributo alla discussione dei temi Associazionismo e Conferenza Mondiale, secondo l’esperienza fatta in questi ultimi due anni tra i giovani del Venezuela.

Come ho già avuto modo di raccontare in Guayaquil, da più di un anno sto portando avanti incontri con gruppi di giovani di ogni parte del Venezuela, con un progetto che a mio parere è l’unico sbocco per dare una certa continuità all’ottimo lavoro intrapreso dal CGIE con i giovani: la costituzione di un’Associazione giovanile a livello nazionale.

L’occasione è stata quella dell’organizzazione della Conferenza Mondiale dei Giovani italiani a tenersi im Italia. Ad ogni gruppo ho spiegato quali fossero le intenzioni del CGIE e le motivazioni di questa Conferenza, ma anzitutto ho dovuto spiegare cosa fosse il CGIE, così come i COMITES, i Comitati di Assistenza, l’Istituto di Cultura, l’ICE, ecc. E in ogni incontro ho raccolto inquietudini, problemi, richieste, e suggerimenti che ho già esposto a Guayaquil. Tra questi, la necessità di una maggior informazione. Senza indugi ho creato un Blog, cercando di offrire un ampio panorama di notizie che riguarda il mondo giovanile e che ogni giorno si arricchisce con mail che mi giungono da ogni parte. Un semplice Blog, visto però in tutto il mondo.

Ho realizzato moltissime riunioni in molte città del Venezuela, nei Club italiani e presso le Associazioni Regionali, in cui i giovani italo-venezuelani mi hanno accolto con grande interesse e simpatia. Ho spiegato loro cosa rappresentano i giovani per il domani e il cambio generazionale. Tutti si sono dimostrati disponibili a lavorare insieme per partecipare al progetto AGIV, Associazione giovani Italo-Venezuelani.

Ma c’è anche l’altra faccia della moneta. Le nuove generazioni, vengono sempre più assorbite dalle realtà locali, allontanandosi da quella parte di origine italiana. Alcuni non partecipano ad alcuna Associazione e sono semplicemente dispersi. In alcune zone dell’interno, dove non esistono Associazioni, i giovani non si conoscono nemmeno tra loro. Eppure, quando parli con loro dell’Italia, salta fuori tutto l’orgoglio di portare un cognome e il sangue italiano. Perchè essere italiano è bello, ci fa onore, ci fa apprezzare in tutto il mondo.

Quando parli con loro del CGIE e della Conferenza Mondiale, ti chiedono: Quanti ragazzi potranno partecipare?...Come spiegare loro che si conteranno sulle dita di una mano per ogni paese? Ti chiedono: E poi?...Tutti a casa!...Ma se parli loro di creare un’Associazione che duri nel tempo e che permetta ad ognuno di loro di fare, di partecipare, di aggregarsi, di esprimersi secondo il proprio talento, allora gli occhi si illuminano e si accende l’entusiasmo.

Ergo, i giovani vogliono essere presenti, vogliono ritrovare l’origine della loro cultura tramandata dai nonni e genitori ed avere l’opportunità di stabilire un dialogo permanente con l’Italia e con i loro conterranei in Venezuela e nel resto del mondo.

Per questo la necessità di un’Associazione che non sia escludente nè discriminante. Assolutamente no-profit e apolitico-partitica. Perchè se si vuole ottenere risultati positivi, bisogna imporre la tolleranza, la solidarietà, l’amicizia. Il rispetto per l’altro.

Il cammino è lungo e tortuoso. Gli ostacoli sono forti, e creati per paradosso proprio da alcuni adulti. Ed è un errore!...Boicottare un’iniziativa nobile, leale, sincera, come lo è l’animo di un giovane, significa smorzare gli entusiasmi, interrompere il necesario impeto che è motore del progresso di ogni civiltà. Significa deludere ed allontanare l’unica possibilità di ricambio generazionale.

I giovani non vogliono escludere gli adulti, vogliono camminare accanto ad essi. Non vogliono paternalismo, vogliono essere trattati alla pari. Non vogliono essere manipolati, vogliono poter decidere da sè. Vogliono essere rispettati e incoraggiati. Si dice che i bambini di oggi nascano con gli occhi aperti. È vero! Abbiamo gli occhi aperti sul nostro futuro, su ciò che vogliamo, per noi e per i nostri coetanei, con la stessa generosità e idealità della Vostra gioventù. Noi siamo così, sempre aperti al dialogo.

Ma ho incontrato anche tanto appoggio di quanti hanno capito l’importanza del progetto e soprattutto lo spirito con il quale cerco di portarlo a termine.

Quando in Guayaquil ho detto che ci vuole un cambio di mentalità, era a questo che mi riferivo. Forse, le mie parole un po’ forti saranno parse prepotenti. Nulla di tutto questo. Hanno voluto soltanto scuotere le idee ormai stagnanti su temi importantissimi, che grazie al vostro arduo lavoro oggi alcuni di essi si vedono concretizzati, come la polizza sanitaria e l’assegno di solidarietà. Ma ci sono altre priorità.

Nel documento programmatico presentato dai giovani a Roma nel 2007, si propone di discutere nella prossima Conferenza Mondiale su 5 temi algidi: informazione, interculturalità, interscambi, insegnamento della lingua italiana, cittadinanza. Tutti temi che vanno di pari passo. E l’associazionismo ne è il principale protagonista. Attraverso le Regioni, in sinergia con le Province, i Comuni, le Camere di Commercio, le Università, le Banche, gli Istituti, ecc., si potranno attivare Sportelli “Informagiovani”, organizzare Gemellaggi, Viaggi istruttivi, Stage, Aggiornamenti, ecc. Questo potrebbe tornare utile anche ai giovani italiani in cerca di prima occupazione, che potrebbero essere assorbiti per queste attività.

L’Interculturalità. L’intercultura deve cominciare in casa. Si devono offrire strumenti adatti per far conoscere ad un friulano la cultura siciliana, o ad un campano quella milanese. E altresì, far conoscere ai giovani in Italia i giovani dei vari Paesi del mondo e viceversa. L’intercultura deve applicarsi anche tra gli adulti e i giovani. Tra la prima e la terza generazione intercorrono infatti decenni di diversità di esperienze e realtà storiche. Ognuno quindi deve fare un passo avanti verso l’altro e camminare insieme.

L’Informazione e la diffusione della Lingua e cultura italiana. Oggi il mondo corre veloce attraverso Internet e la Rete viene incontro anche all’insegnamento. Per esempio, nella città di Guanare, ci sono le strutture ma non si trovano insegnanti di lingua italiana, nella Città di Coro ci sono gli insegnanti ma non ci sono le strutture. Ciò accade anche in altre località disperse all’interno del territorio. Come arrivare allora ai giovani discendenti? Vogliamo abbandonarli? Indispensabile, a mio parere, ricorrere alla telematica, con l’insegnamento in video-conferenza.

Ma è necessario aggiornare anche il metodo didattico. Non più in forma elementare, ma con i vocaboli d’avanguardia, con terminologie avanzate, a seconda dei vari settori professionali, per equiparare il linguaggio tecnico. In questo contesto, appare sempre più utile creare nuovi corsi di formazione professionale per fornire i futuri nuovi giovani dirigenti di Associazioni di vario genere, la conoscenza dei metodi legislativi e burocratici italiani.

Infine la Cittadinanza. Questa è la madre di ogni battaglia. I connazionali nel mondo sono in trepidante attesa. E sperano che i nuovi Parlamentari all’Estero ed il nuovo Governo Italiano continuino a trovare accordi trasversali fra tutte le forze politiche per concedere agli italiani nati in Italia il riconoscimento della cittadinanza affinchè possano ritrasmetterla ai loro figli e nipoti. Ma bisogna fare in fretta. Perchè non fra10 anni, ma soltanto fra 5, gli italiani all’estero diventeranno una specie in via di estinzione.

Da ultimo, voglio complimentarmi con il CGIE , per lo sforzo che sta compiendo per avvicinare le nuove generazioni, con l’attivazione del sito Internet e il Forum per i giovani, per la composizione della nuova Commissione per l’Associazionismo, che prevede sempre l’integrazione dei giovani, e per un possibile futuro Consiglio dei giovani italiani all’Estero. Questo ci rincuora e ci stimola a lavorare con maggior impegno a favore dei nostri coetanei. I giovani hanno chiamato: il CGIE risponde. Grazie.

Johnny Margiotta.

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