Roma - "Sono soddisfatto della delega per gli italiani nel mondo. Si tratta di una tradizione di Alleanza Nazionale che risale al mio amico Mirko Tremaglia, che conosco da quando ero ragazzo. Per questo provo una certa soddisfazione a ricoprire questo incarico". Queste le parole del sottosegretario agli Affari Esteri Alfredo Mantica a cui è stata affidata, tra le altre, la delega per gli italiani nel mondo.
Mantica aveva già ricoperto la carica di sottosegretario agli Affari Esteri nel precedente governo Berlusconi dal 2001 al 2006, ma con la deleghe Mediterraneo e Medio Oriente, Africa e Cooperazione: "Questa delega la sento come un importante dovere - ha dichiarato Mantica -, ma è un'area che devo approfondire e conoscere meglio, anche attraverso gli incontri con i rappresentanti degli italiani all'estero".
Il ministro Tremaglia sarà sicuramente un punto di riferimento importante per il sottosegretario Mantica che afferma: "Mirko è una risorsa insostituibile e un aiuto prezioso per me in questo momento".
"Tremaglia - prosegue Mantica - teneva ad avere un Ministero senza portafoglio per gli italiani nel mondo. Questo non è stato possibile anche a causa dalla decisione imposta dal precedente governo che ha ridotto il numero dei ministeri". Questa scelta potrebbe avere anche ricadute positive, dal momento che la delega potrebbe dare più agilità nella risoluzione delle questioni degli italiani all'estero: "diciamo - ha risposto il sottosegretario - che ci troviamo nella continuità, ma iniziamo a muoverci anche in senso diverso, più moderno, ragionando con il mondo che cambia".
Oltre alla delega per gli italiani nel mondo, il sottosegretario agli Affari Esteri ha insistito molto per avere l'esercizio della presidenza della commissione nazionale per la promozione della cultura italiana all'estero e i rapporti con l'Unione europea: "Credo si possano creare delle sinergie importanti tra queste realtà. Per quanto riguarda l'Europa, è lì che risiede la maggioranza degli italiani all'estero. Per questo motivo andrò spesso in Europa, oltre che in Sud America e nelle altre circoscrizioni. E poi sono molto interessato alla questione dell'integrazione europea, anche se esula dalle questioni dei connazionali nel mondo".
"Sinergie importanti si possono e si devono creare - ha proseguito Mantica - attraverso il confronto con due realtà importantissime, per esempio con l'assemblea dei giovani italiani nel mondo, trasformandolo in uno strumento di rappresentanza per far emergere le necessità e i bisogni anche di che è nato all'estero e non solo di chi è emigrato. Occorre ragionare e mantenere vivo il rapporto anche con loro".
Gli altri elementi di confronto sono i 18 parlamentari eletti all'estero, che il sottosegretario incontrerà alla Farnesina, e il Cgie.
Una delle questioni che il sottosegretario Mantica vuole affrontare al più presto è quella relativa al sistema elettorale dei residenti all'estero: "Attraverso i vari confronti, cercheremo di capire quali parti è necessario modificare per evitare situazioni di tensione come quelle che si sono venute a creare anche dopo queste ultime elezioni. Una cosa è certa: quello del voto all'estero è un sistema che va rodato e meglio definito".
NEWS ITALIA PRESS
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