26 de mayo de 2008

L'EDITORIALE DI MAURO BAFILE DIRETTORE DELLA VOCE D'ITALIA

Una tragica realtà

Ancora un sequestro. Dopo quello del connazionale Giuseppe Mainfoli, avvenuto poco più di una settimana fa nello Stato Trujillo, la cronaca registra il rapimento della dottoressa Paola Di Ottobre, di 38 anni, da due mesi incinta.

La malavita, quindi, torna a colpire di nuovo nel cuore della nostra Collettività. E lo fa in una regione, quella occidentale del Paese, in cui il sequestro, più che altrove, è un “business” assai redditizio; la vita delle vittime una semplice merce di scambio; e la nostra una delle Comunità più colpite.

Semmai ci fosse qualche dubbio, i numeri parlano chiaro. La matematica, si sa, non è un’opinione. Con il rapimento della dottoressa Di Ottobre, sono 43 i sequestri nello Stato Zulia, dall’inizio dell’anno a oggi. In altre parole, una media di un rapimento ogni quattro giorni. Delle 43 vittime, 6 sono italiane e, di queste, due ancora in mano dei delinquenti. Se poi ci si allarga a tutta la regione occidentale, i sequestri di connazionali si incrementano a 7: uno ogni ventidue giorni. E il numero dei cittadini italo-venezolani ancora in mano dei malviventi sale a tre.

Sono queste cifre preoccupanti che dicono tanto sul dilagare della delinquenza e dell’importanza dei sequestri come fonte di guadagno della malavita organizzata o no. Sono statistiche che inquietano una Collettività che si chiede perché si indugia ancora tanto ad assegnare un esperto antisequestro permanente allo Stato Zulia; un esperto antisequestro che faccia capo al Consolato di Maracaibo e con competenza per la regione occidentale del Venezuela. Si chiede anche perché in cinque mesi e con ben 7 rapiti, l’esperto antisequestro si sia fatto presente nello Zulia solo tre volte. La domanda la si ripete sottovoce dallo Zulia al Táchira, da Merida a Trujillo, ed è sempre la stessa: perché l’esperto non si reca tempestivamente sul posto ogni qualvolta un connazionale è vittima di sequestro, per offrire alle famiglie colpite dalla tragedia assistenza, un consiglio o più semplicemente una parole di conforto? Perché non far sentire, anche con la sola presenza, la solidarietà dell’Italia a chi soffre sulla propria pelle la piaga del sequestro?

Oggi dovrebbe arrivare a Maracaibo il nuovo esperto antisequestro assegnato dall’Unità di Crisi della Farnesina che dirige la dottoressa Elisabetta Belloni. Così il maresciallo dei Carabinieri, Giuseppe Scrima, potrà prendere i primi contatti con le autorità di polizia locale, ascoltare le esigenze dei connazionali e rendersi conto di quanto si senta trascurata e abbandonata al proprio destino la nostra Collettività nella provincia.

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