Dimmi quale mangi e ti dirò chi sei
A piedi durante una passeggiata o tra le mura domestiche, gli italiani quest'estate, a dispetto della generale crisi economica, non rinunciano al piacere di un cono o di un gelato confezionato. E le vendite della fresca leccornia registrano un trend positivo.
Le ragioni sono molteplici. Se in passato il gelato era visto soprattutto come un piacere, ad esempio, oggi sempre più spesso si parla di gelato-alimento, che sostituisce un pranzo o una cena. A far scegliere il gelato è anche la maggiore varietà, specie nel gelato artigianale, mediamente 70 gusti per ogni gelateria, a tal punto che si parla di 'gelataio barman', capace di creare nuovi gusti per i clienti.
Nella scelta di quello confezionato a determinare il successo pesano invece anche la facile reperibilità, una maggiore possibilità di scelta, da mega a micro porzioni, da stecchi che superano le 300 calorie a ghiaccioli leggeri che non arrivano a 5 e, perché no, il minore costo rispetto a quello artigianale.
Ma c'è anche chi considera l'aspetto psicologico nella scelta dell'uno o dell'altro gelato. Secondo la psicologa Viviana Finestrella, esperta in tematiche nutrizionali, “Il gelato è un alimento che si gusta in maniera semplice e diretta (senza posate, e non c’è bisogno di sedersi a tavola) che quindi permette alla persona di “spogliarsi” degli aspetti formali e vivere un momento di piacere senza imporsi rigidità e controllo, atteggiamenti che invece predominano in altri momenti e periodi dell’anno (in inverno, ad esempio, quando si è al lavoro). Il gelato contribuisce a disattivare (quanto meno ad abbassare) le nostre difese (in altre parole…”scioglie il Super-Io!”) e a vivere in maniera più autentica e genuina, anche nelle relazioni“.
Su queste basi, con la collaborazione del professor Alessandro Amadori, ha stilato una classificazione dei diversi comportamenti relativi alla scelta di un tipo particolare di gelato dal titolo "Dimmi che gelato mangi e ti dirò chi sei".
Ecco i risultati di questo studio: il cono con cialda è scelto da chi predilige un’esperienza sensoriale completa puntando sull’appagamento finale. Lo stecco è prediletto dalle persone insicure, che hanno bisogno che rimanga qualcosa di tangibile (lo stecco) con cui giocherellare. Il ghiacciolo rispecchia una personalità effimera e indipendente, di chi preferisce un piacere da gustare immediatamente. Il biscotto è per chi ha bisogno di grande rassicurazione, come fosse la merenda preparata dalla mamma. La coppetta viene scelta di solito dai tipi più controllati e misurati. Le praline sono il sinonimo di personalità moderna, di chi sceglie il mordi e fuggi.
A dirci molto su chi siamo veramente sembra essere anche il modo in cui mangiamo il gelato, come spiega Alessandro Amadori, psicologo: “Ci sono quattro possibili modi di mangiare il gelato: leccando, succhiando, a morsi, a morsetti. Chi mangia il gelato leccando è una persona che ama la vita sociale, che partecipa molto volentieri ai contesti sociali e ama conoscere gente nuova. È la modalità degli ottimisti.
Succhiare è una forma più ‘infantile’ di leccare: chi mangia il gelato così probabilmente è una persona molto orientata ai legami affettivi intensi, quasi simbiotici. Chi invece consuma il gelato a morsetti tende ad essere una persona attenta, che non ama prendere decisioni affrettate e prevalentemente riflessiva. Chi, infine, mangia il gelato a grandi morsi è una persona testarda, che vuole decidere di testa propria, che ama lavorare e che è tendenzialmente molto sincera”. In sintesi: leccando = estroversione, succhiando = bisogno di affetto, a morsetti =introversione, a morsi = forte autodeterminazione, ai limiti della testardaggine.
Per finire, piccole pillole sul gelato: secondo la ricerca appena realizzata da Eurisko per l’Istituto del Gelato Italiano, il gelato piace al 95% della popolazione. Tra gli appassionati di questo dolce, il 39% dice di mangiarlo spesso, il 37% qualche volta, mentre solo il 19% se lo concede raramente. Il gradimento è altissimo con l’85% che lo ama “molto o abbastanza”. Ormai un Italiano su quattro dichiara di consumare solo gelato confezionato.
DA TGCOM
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