Il segretario generale del CGIE Elio Carozza: “Verso una percezione globale del concetto di identità”
ROMA - “Ulteriori passi avanti nella preparazione della Conferenza mondiale dei Giovani Italiani nel mondo sono stati fatti il 14 ottobre a Roma, nel corso dell’incontro del Comitato organizzatore.” Lo afferma il segretario generale del CGIE, Elio Carozza, il quale ha preso parte alla riunione insieme ai vice segretari di area e di nomina governativa. Presenti anche esponenti degli organismi delegati alle Politiche migratorie (Consigli, Consulte e Assessorati) regionali in rappresentanza di tutte le Regioni italiane.
In particolare, “al centro della riflessione: i cinque temi già indicati dai giovani nel documento approvato dall’assemblea nel dicembre 2007, ovvero '"informazione/comunicazione", "identità", e '"interculturalità", "il mondo del lavoro ed il lavoro nel mondo", lingua e c ultura italiana e “partecipazione rappresentanza e associazionismo”. Temi successivamente confermati negli incontri-Paese da una platea ancor più vasta dei giovani italiani o di origine italiana all’estero, sui quali vi è un’unanimità di vedute.
“Tuttavia - afferma Carozza - non posso negare che proprio gli incontri-Paesi hanno permesso, in particolar modo a quanti hanno vissuto l’esperienza delle prime generazioni in emigrazione, un ulteriore approfondimento della percezione del concetto di identità che hanno i nostri giovani all’estero. Un concetto che nella maggioranza dei casi non coincide con il nostro, con quello delle generazioni più anziane. Un concetto meno nazionalistico e molto più ampio, proprio dei giovani che vivono pienamente la vita politica e sociale del Paese in cui risiedono e, soprattutto, il loro tempo”.
“Una ‘visione’ sulla quale si gioca tutta la partita del confronto e del collegamento con le seconde, terze e quarte generazioni. In questo senso, se si vuole che i protagonisti e gli attori della Conferenza siano proprio i giovani, ritengo che non si possa prescindere dal considerare il tema della “identità” nell’ottica dei giovani. Non tocca, infatti, a noi interpretare ‘retaggi’ che non sono ormai presenti nelle loro consuetudini quotidiane ma raccogliere aspirazioni al ‘riconoscimento’ di un’eredità familiare che convive spesso con altre identità”, rileva Carozza, affermando “Occorre, a mio avviso, interpretare il tema fondante di questa Conferenza della ‘identità’ come ‘plurale’ e parlare, dunque, delle identità”.
“Non dubito che per molti di noi sia difficile accettare un’interpretazione che impone un cambio di rotta, ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo intrapreso il cammino del presente e, soprattutto del futuro”, afferma poi il segretario generale del CGIE.
“Un presente ed un futuro che l’attuale globalizzazione, e prima ancora l’emigrazione, ci hanno imposto ed è fondamentale che la Conferenza sia affrontata sotto quest’ottica perché i giovani vivono il tempo presente e sono proiettati verso un futuro che non ci appartiene, ma di cui cominciamo ad intravedere alcuni aspetti. Sta a noi - conclude Carozza - cogliere il loro invito se intendiamo instaurare un serio, concreto e trasparente dialogo”. (Inform)
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