Comunicato stampa
On. Ricardo Melo: Unirci e mobilitarci contro i tagli
Buenos Aires, 2 ottobre 2008:- Oggi, alla luce delle valutazioni dei tagli previsti dal governo per i fondi destinati agli italiani all’estero (che passano dagli attuali 34 milioni per l'assistenza, 29 per i corsi di lingua e cultura, 3 per i Comites e 2 per il Cgie a solo 32 milioni complessivi per tutte queste voci), credo che l’unica strada da percorrere sia quella di unirci al di sopra delle appartenenze partitiche e mobilitare la collettività per impedire che si compia questo oltraggio, con la prima finanziaria di questo Governo.
Tutti gli italiani residenti all’estero, tutti noi parlamentari da loro eletti dovremmo farlo.”Così ha dichiarato l’on. Ricardo Merlo del Movimento Associativo Italiani all’Estero, che ha così espresso il suo sdegno per una politica governativa sempre più distante ed indifferente alle necessità della collettività italiana residente all’estero.
“Uno sdegno costruttivo, non disperato” - ha continuato il deputato italosudamericano, aggiungendo che:
“ Non è accettabile che il governo, da una parte, tagli circa 50 milioni di euro necessari alla nostra collettività all’estero per l'assistenza, per le attività culturali, per il funzionamento delle istituzioni ecc.; mentre dall’altra quello stesso governo si sia impegnato a finanziare 5 miliardi di dollari di opere pubbliche alla Libia di Gheddafi per risarcirla dei danni causati dall’Italia con la colonizzazione e la guerra.
Con un solo colpo di spugna, nei primi mesi di governo, si annullano gli sforzi fatti in decenni di lavoro per costruire un futuro per i nostri connazionali all’estero.
Un lungo lavoro per costruire un’Italia consapevole della propria storia, consapevole delle luci e delle ombre di un fenomeno imponente quale quello di un’emigrazione che ha interessato tutto il territorio nazionale, per oltre un secolo.Un fenomeno che è stato l’origine di grandi fortune per alcuni, ma anche di disperazione e di abbandoni per altri che in cambio hanno ottenuto poco, forse niente.
Un fenomeno che è stato all’origine del Made in Italy, favorito e promosso, in principio anche inconsapevolmente, dalla presenza dei nostri emigrati in tutti i continenti; della esportazione della cultura e dell’arte italiane, così preziosamente uniche, in ogni remoto angolo di questo pianeta.
…E oggi dopo tutto questo lavoro, dobbiamo constatare che con questi tagli si mettono in ginocchio le nostre istituzioni di riferimento, i Consolati, le Scuole italiane nel mondo, i Comites e il CGIE, colpendo in pratica tutti gli italiani residenti all'estero.
Dobbiamo unirci adesso più che mai - ha concluso l’on. Merlo - senza pregiudiziali, per capire, dopo un confronto aperto, quali possano essere i nostri spazi di intervento su una politica così nociva degli interessi di tutti cittadini residenti all’estero, a prescindere dagli orientamenti politici.”
Assistenza e cultura per gli italiani all’estero ridotte del 60%
Alla protesta del Maie, con Merlo, si associano il Brasile, il Venezuela ed altri Deputati eletti
Pagine, 03/10/2008 – Dopo anni di lotte,durante l’ultimo Governo lo Stato era arrivato a stanziare, per i 4 milioni di italiani all’estero (registrati nell'ÁIRE... ) - 68 milioni di Euro, dei quali 34 per l'assistenza, 29 per i corsi di lingua e cultura e 5 per le rappresentanze (1.100 consiglieri Comites e 90 consiglieri Cgie). Poi é arrivato “ghe pensi mi…” e giú la stangata: saranno ridotti a 32 milioni i contributi previsti nella prossima finanziaria per far fronte a queste spese. Evviva la Costituzione, che assicura assistenza agli indigenti e cultura d’obbligo ai giovani!
Ma vi rendete conto a quale “onere” stavamo sottoponendo lo Stato italiano? Pensate: in tutto - compresa l’assistenza sanitaria e sociale - ognuno di noi era arivato ad assorbire oltre 65 centesimi di euro... al mese! Ma l’Italia é contro la pena di morte e si batte perché la povera gente ed i necessitati siano solidalmente assistiti e sostenuti, perché i nostri figli facciano cultura, leghino al loro Paese di provenienza la loro civiltá e quella dei loro antenati...!
Percio si dichiara indignato l’On Riccardo Merlo, Presidente ed ispiratore del Maie, il Movimento delle Associazioni Italiane all’Estero, nel commentare questo infausto, e disumano provevdimento. “Dopo questa incivile decurtazione - dice Merlo - credo che l’unica strada da percorrere (per i rappresentanti degli italiani all’ estero in Parlamento) sia quella di unirci al di sopra delle appartenenze partitiche e mobilitare la collettività per impedire che si compia questo oltraggio.” Merlo ha poi aggiunto: “ Non è accettabile che il Governo, da una parte tagli circa 50 milioni di euro necessari alla nostra collettività all’estero per l'assistenza, per le attività culturali, per il funzionamento delle istituzioni, mentre dall’altra si impegna a finanziare 5 miliardi di dollari per opere pubbliche destinate alla Libia... per risarcirla dei danni causati dall’Italia 70 anni fa… “Dobbiamo unirci adesso più che mai - ha concluso l’on. Merlo - senza pregiudiziali, per capire, dopo un confronto aperto, quali possano essere i nostri spazi di intervento su una politica così nociva agli interessi di tutti cittadini residenti all’estero, a prescindere dagli orientamenti politici”
Dal vicino Brasile gli ha fatto eco l’On. Porta che, associandosi a Merlo, ha esortato gli eletti all’estero a unirsi per affrontare con determinazione i problemi delle nostre comunitá all’estero.
“Di fronte a questa situazione – dice Vitaliano Vita dal Venezuela - ci sentiamo mortificati verso i nostri figli, i quali credendo nel loro Paese di origine, nel sistema democratico che ha portato in Parlamento i loro rappresentanti, si sarebbero attesi maggiore attenzione verso i bisogni loro e dei loro genitori, e un segnale di interesse per la loro integrazione con l’Italia. I risultati, al contrario, sono quelli che sono e delineano una politica fatta di indifferenza e di allontanamento da parte del nostro Paese”
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