18 de octubre de 2007


Da “Tribuna Italiana”, Buenos Aires


Nella riunione del CGIE a Guayaquil i giovani chiedono regole chiare sugli esperti
Approvato un Documento nel quale chiedono la convocazione della Conferenza dei Giovani di origine italiana. Reclamano regole chiare nell’elezione degli esperti giovanili, che dovrebbero essere indicati dalle associazioni locali, lasciando ai Comites l’eventuale selezione.


MARACAIBO - - Si è riunita a Guayaquil, Ecuador, la Conferenza continentale dell'America Latina del CGIE. Tra i temi all'ordine del giorno, la considerazione del documento della II Commissione "Sicurezza e tutela sociale" sull´implementazione dei pagamenti delle pensioni e dell´assicurazione privata della salute, curata dal Consigliere Maria Rosa Arona; Considerazione del documento della IV Commissione "Scuola e Cultura" sulla legge 153 (Pinto e Pieroni); Considerazione del documento della VII Commissione "Nuove migrazioni e generazioni nuove" (Gazzola); Considerazione del documento della VI Commissione "Stato Regioni Province Autonome e Cgie" (Araldi); Aggiornamento dello statuto Cgie e Comites.
Alla seduta hanno partecipato delegati giovanili di tutti i Paesi, giovani esperti, chiamati ad esprimersi in merito alle indicazioni contenute nel documento propositivo presentato dalla VII Commissione Tematica riunitasi a Roma nel luglio scorso, sull'opportunità della convocazione a una Conferenza mondiale per l'anno prossimo.
Per l'Argentina hanno partecipato Mario Borghese di Cordoba e Marcelo Carrara di Mar del Plata, designati dall'Intercomites e Romina Birra di Buenos Aires, designata dalla FEDITALIA.
Il documento elaborato dai giovani di origine italiana residenti nel Paesi dell’America Latina, sostiene la necessità che sia convocata la Conferenza di Giovani perché sarà “momento fondamentale di scambio ed arricchimento, di condivisione delle esperienze di lavoro in loco con ragazzi italiani appartenenti a realtà diverse; per prendere contatto diretto con i nostri rappresentanti in seno al CGIE ed eletti al Parlamento italiano; per mantenere vivo il sentimento d´italianità e generare legami a livello internazionale tra i ragazzi di diversi Paesi”.
Il documento dei giovani, approvato dalla Plenaria, sostiene che i temi da affrontare nella conferenza sono: Corsi di formazione professionali, stage, borse di Studio; Lingua e cultura italiana; Riforma della legge 153/71; Cittadinanza; Partecipazione civile, politica ed associativa; Progetti culturali, artistici e professionali.
Rileva inoltre alcune difficoltà, nel cammino verso la Conferenza, tra cui: mancanza di riconoscimento degli esperti da parte del CGIE; la necessità di definire un criterio omogeneo e certo nella selezione degli esperti invitati ai lavori del CGIE; la necessità di differenziare le esigenze dei giovani fra i 18 e i 35 anni, per una evidente disomogeneità negli interessi e nelle esigenze espresse.
In risposta a tali difficoltà, chiedono: in merito “alla selezione degli esperti pensiamo che siano le associazioni locali i soggetti più idonei ad indicare i nominativi dei giovani, lasciando poi eventualmente al COMITES locale il compito di selezionarli”; “Consideriamo anche opportuno che i candidati riuniscano almeno determinati requisiti, come ad esempio una sufficiente conoscenza della lingua italiana, un provato coinvolgimento nella vita della collettivita' locale. Auspichiamo che il possesso della cittadinanza non sia in futuro motivo di esclusione”.
“Definiti gli esperti, la preocupazione principale rimane legata alla reale possibilita' di svolgere il loro compito; in questo senso riteniamo fondamentale un coinvolgimento continuo negli incontri del Consiglio (riunioni continentali e plenarie)” e chiedono inoltre “che localmente l'esperto possa contare sul riconoscimento e sull'appoggio del CGIE”.
Inoltre chiedono l’attivazione immediata di un foro web nel sito del CGIE, anche allo scopo di realizzare una inchiesta continentale sui giovani di origine italiana, per conoscere la loro realtà, il grado di partecipazione alla vita della comunità e delle associazioni, e promuovere strategie per ottenere una loro maggiore integrazione nelle comunità italiane. (Tribuna Italiana/Inform)

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