30 de junio de 2008

Il rammarico di Luca Toni "Se avessi segnato di più..."

L'attaccante ai microfoni di Sky Sport torna sull'Europeo: "Un mio gol avrebbe salvato il posto a Donadoni? Magari sì, io ci ho provato. Ha lavorato bene in questi due anni, non lo si può valutare per una partita persa ai rigori. A Lippi faccio un grande in bocca al lupo"

Luca Toni rammaricato per l'andamento del suo Europeo. Epa

Luca Toni rammaricato per l'andamento del suo Europeo. Epa

MILANO, 30 giugno 2008 - Luca Toni ammette le proprie colpe per un Europeo al di sotto delle attese. L'attaccante del Bayern Monaco ritorna ai microfoni di Sky Sport sulla rassegna continentale.

DESTINO DIVERSO - Un gol di Toni avrebbe potuto salvare il posto da c.t. di Donadoni? "Sì, magari, non lo so, ci ho provato in tutte le maniere - dice l'attaccante -. Anche se non ho segnato, credo in qualche partita di avergli dato una mano, però in questi due anni ha lavorato bene, non si può valutare un allenatore per una partita persa ai rigori. Ha fatto un gran bel lavoro, però queste sono decisioni che spettano ad altre persone e hanno scelto così. È chiaro che se avessi fatto tanti gol...".

NESSUNA TELEFONATA - Toni confessa di non aver chiamato Donadoni, ma nemmeno Lippi. "Non sono un giocatore che rimane in contatto con gli allenatori, anche se ho avuto un bellissimo rapporto sia con Lippi che con Donadoni - spiega Toni - Personalmente non mi piace sentire spesso un allenatore. Lippi ha fatto un grande Mondiale perchè l'abbiamo vinto, però sinceramente ci sono stati anche tanti episodi durante il Mondiale che se non fossero andati a nostro favore...Penso che in una competizione importante come un Mondiale devi avere una squadra forte, ma anche episodi a tuo favore e credo che con mister Lippi ci sia andato tutto bene. Gli faccio un grande in bocca al lupo".

gasport

 

26 de junio de 2008

Ufficiale: l'Italia è di Lippi "Sono felice e motivato"

 

La Figc annuncia il ritorno del c.t. campione del Mondo, che aveva lasciato dopo il trionfo in Germania e 29 partite con appena due sconfitte. Martedì a Roma la presentazione

Marcello Lippi torna alla guida della Nazionale. LaPresse

Marcello Lippi torna alla guida della Nazionale. LaPresse

ROMA, 26 giugno 2008 - Marcello Lippi è il nuovo c.t. della Nazionale. Il tecnico di Viareggio torna sulla panchina dell'Italia, che aveva guidato alla vittoria nel Mondiale di Germania 2006. L'ex mister della Juventus, che aveva lasciato l'Italia per le polemiche legate a calciopoli, sarà presentato martedì 1 luglio in una conferenza stampa a Roma: l'obiettivo sarà il Mondiale 2010 in Sud Africa. Tra il 2004 e il 2006, Lippi aveva guidato l'Italia per 29 partite, ottenendo 17 vittorie, 10 pareggi e 2 sconfitte.

La Federazione non ha reso nota la durata del contratto di Lippi, ma sarà quasi certamente un biennale. Con obiettivo, ovviamente, i Mondiali del 2010. I dettagli saranno stabiliti prima della conferenza di presentazione di martedì.

"Sono molto, molto, molto felice. E sono molto motivato. Alla prossima settimana". Così il neo c.t. ha commentato la sua nomina, dando l'appuntamento al vernissage di presentazione

 

Donadoni: "Cancellati due anni per un rigore"
Il c.t. commenta la decisione di cambiare la guida della Nazionale: "Una partita non può far dimenticare quanto di positivo è stato fatto negli ultimi due anni. I giocatori hanno dato il massimo". Sul mancato indennizzo: "Non voglio nessun riconoscimento"

Roberto Donadoni lascia la Nazionale senza sbattere la porta. Ansa

Roberto Donadoni lascia la Nazionale senza sbattere la porta. Ansa

ROMA, 26 giugno 2008 - Se ne va in punta di piedi, senza sbattere la porta. Roberto Donadoni lascia il palazzo della Figc, dopo che il presidente Abete gli ha comunicato che il suo contratto con la Nazionale "è esaurito" , ma non si sfoga. "Dispiace che un calcio di rigore abbia determinato questa situazione - è il primo commento dell'ormai ex c.t. -. In questi due anni la mia Italia ha fatto anche qualcosa di positivo, un'ultima partita non può cancellarlo".

SENZA RIMPIANTI - "E' stata un'esperienza stupenda che rifarei domattina senza cambiare nulla - prosegue Donadoni -. Sono soddisfatto di quello che hanno fatto i giocatori. Hanno dato il massimo. Ringrazio Abete, Guido Rossi, tutto il mio staff. Non mi sono mai sentito solo perché attorno a me avevo, i giocatori, lo staff e tanta gente". Sui dettagli del divorzio l'uomo che ha guidato l'Italia fino ai quarti di Euro 2008 spiega: "Non c'è alcun riconoscimento economico e non lo voglio. Non è una questione di soldi. Possono far comodo a tutti, ma non è mai stato un mio problema". Poi il retroscena: "Il giorno delle convocazioni, quando il presidente mi annunciò la possibilitá del risarcimento, io dissi che non c'era bisogno".

IL FANTASMA DI LIPPI - Durante tutta la sua gestione, lunga 23 partite che hanno visto avvicendarsi in maglia azzurra 59 giocatori, Donadoni ha sempre dovuto convivere col fantasma di Marcello Lippi. "Se ne parla da due anni - ricorda Donadoni -. Ognuno ha il suo modo di proporsi alla gente, non sono io a dover insegnare agli altri come comportarsi. Al presidente Abete non ho chiesto se c'è stato un incontro con Lippi. Ognuno è libero di fare quel che vuole, io non discuto i comportamenti degli altri. Non voglio cadere in mancanza di eleganza".

gasport

24 de junio de 2008

ES PARAGUAYA LA NUEVA MISS ITALIA NEL MONDO

La modelo paraguaya Fiorella Migliore fue electa esta martes nueva "Miss Italia Nel Mondo 2008" en la ciudad de Venecia, informaron diversos medios. La paraguaya fue consagrada como la más bella extranjera del planeta que pertenece a una familia de italianos, indican los reportes.

fotoHome

Fiorella Migliore.

Edad: 19 años
Estatura: 1.71
Estudios: 2do año de la carrera de Marketing y Publicidad en la Universidad Americana, Teatro y Declamación.
Hobbies: viajar, ir al gimnasio y bailar.
Deportes: squash

(Foto gentileza de http://www.missitalianelmondo.rai.it/)

Fiorella sorteó todos los obstáculos y ganó lejos porque se impuso a numerosas chicas que no pudieron llegar a la etapa final del concurso, señalan los informes llegados a ABC Digital.
Las tres finalistas del certamen fueron la rubia Robin Hamersteen, de Benelux; la rubia de pelos de oro de de Paraguay llamada Fiorella y la morena Sian Ryan, de Sudáfrica.
Dos rubias y una morena llegaron al final del concurso, y de entre las tres la paraguaya convenció al jurado, dicen los informes llegados de la ciudad italiana de Venecia.

CALCIO EUROPEI: I tedeschi difendono Toni "Italiani, è colpa vostra"

 

In Baviera in giornali, "Bild" in testa, assolvono il centravanti del Bayern, penalizzato per loro all'Europeo dal gioco difensivista azzurro: "Da noi riceve palloni calibrati al millimetro da Ribery e Klose, là doveva correre dietro a palle alte e imprecise"

Luca Toni: per lui un mesto rientro in Italia. Ap

Luca Toni: per lui un mesto rientro in Italia. Ap

MONACO DI BAVIERA, 24 aprile 2008 - In Italia la critica ed i tifosi attaccano Luca Toni, dando a lui molte delle le colpe della disfatta azzurra agli europei, per non aver saputo segnare neppure un gol ed averne sbagliati tanti. Ma in Germania la stampa sostanzialmente difende l'attaccante del Bayern, ritenuto soprattutto vittima di un gioco non adatto a lui. Capofila nel sostenere questa tesi la Bild Zeitung, il maggior quotidiano popolare, che non ha mezzi termini. Oggi è uscito con un gran titolo, su un fotomontaggio con l'azzurro disperato e sfatto, nel quale si accusa apertamente: "Cosa hanno fatto a Toni gli italiani?...non segna più; soffre e si lamenta; meno male si è tagliato quegli strani baffi".

"LUCA, DIMENTICA" - Sostanzialmente il giornale critica il modulo di gioco degli azzurri: "Nella tattica difensiva italiana Toni era l'unica vera punta. E mentre nel Bayern riceve spesso palloni calibrati al millimetro da Ribery e Klose, doveva correre senza precisione dietro le palle alte". In conclusione la Bild dà questo consiglio a Toni: "Dimenticarsi al più presto di questo spaventoso europeo". Anche un altro tabloid, la Abendzeitung di Monaco, dopo aver reso atto a Toni di sincera ammissione delle sue colpe, attribuisce al brutto calcio degli italiani le vere responsabilità: "Una squadra che così spesso come domenica scorsa dal primo minuto in avanti ha mendicato di raggiungere i rigori è davvero una cosa unica. Buonanotte (in italiano, ndr) Italia!".

GLI SMS A KLOSE - La Frankfurter Allgemeine Zeitung, considerato tra i più seri ed autorevoli quotidiani tedeschi ha invece rivelato un curioso episodio della vigilia di Italia-Spagna relativo al centravanti del Bayern. Il giornale ha riferito di un singolare scambio di sms tra lui ed il compagno di squadra in Germania, Miroslav Klose, nel quale Toni ha confessato di avere "problemi con il suo migliore amico". A Klose che rispondeva preoccupato chiedendo se in qualche modo poteva aiutarlo, l'azzurro ha risposto: "No, il mio migliore amico è la palla, che non fa quello che al momento voglio". Ma il commentatore, ricordato come Toni sia il terzo capocannoniere della Bundesliga dopo Kalle Rummenigge (1984) e Fredi Bobic (1996) che non segna gol agli europei, ha concluso che, dopo tutti i suoi errori e le occasioni sprecate, soprattutto quando ha tolto un pallone-gol a Grosso contro la Spagna, "Luca non si deve stupire della ritrosia dei suoi amici...".

Marco Degl'Innocenti

A TUTTI I PRESIDENTI DI ASSOCIAZIONI REGIONALI E GIOVANILI, LEGGETE CON ATTENZIONE.

 

ROMA - Soddisfazione e' stata espressa, oggi, dal Comitato di Presidenza, riunito per tre giorni a Roma, alla Farnesina, sulla prima stesura del documento sull'associazionismo italiana all'estero redatto dal Comitato ristretto del Gruppo di lavoro ad hoc, insediato nello scorso mese di maggio.

Un documento di non facile sintesi per l’ampiezza del percorso e l’evoluzione dell’associazionismo, di cui si contano ben 5.944 associazioni,  - nel quadro delle relazioni esistenti tra le istituzioni italiane e la rete associativa all’estero, considerata nelle sue diverse espressioni ed attori - associazioni nazionali, CNE, Comites, CGIE, parlamentari estero, Consulte ed Assessorati regionali d’emigrazione.

Due i caratteri che il documento pone in rilievo:  la pluralità culturale (culturale, sociale, economica e politica) delle presenze (istituzionali italiane ed estere, regionali, comunali…) ed il carattere libero ed autonomo dell’esperienza associativa nel mondo, quale valore fondamentale per il perpetuarsi della dimensione di comunità tra gli italiani e gli oriundi italiani nei diversi continenti e paesi e per la costruzione della loro rappresentanza.

In tale contesto, viene evidenziato l’”impegno solidale” nella promozione dei diritti civili, sociali, culturali e politici delle comunità oltreconfine e la conservazione e promozione dell’italianità, sia pur nell’ambito di relazioni pluriculturali e interculturali, cui si associa la più recente costituzione di associazioni partitiche in collegamento con le forze politiche italiane.

Un associazionismo che intende valorizzare se stesso e le proprie peculiarità, la propria immagine e la realtà sociale, economica e culturale nel cui contesto vive nei Paesi di emigrazione.

L’Associazionismo rimane  per il Gruppo di lavoro ad hoc “una risorsa privilegiata”, per quanto non esclusiva, nelle relazioni delle istituzioni regionali e nazionali con le comunità emigrate, sebbene il numero degli aderenti non copra l’intera collettività. Le “associazioni offrono visibilità, svolgono ruoli di mediazione, coprono una diversità di obiettivi: ricreativi, sociali, culturali, professionali, religiosi”.Dunque, sottolinea il documento “quando si afferma che il mondo associativo è in crisi a causa dell’inevitabile invecchiamento dei quadri dirigenti, del mancato ricambio generazionale e della necessità di ridefinire gli obiettivi associativi in modo da rispondere ad esigenze e bisogni nuovi, bisogna comprendere che tale “crisi” riguarda solo una parte del mondo associativo” e che “molti di questi nuovi esempi di aggregazione travalicano il territorio di un solo Paese creando una rete transnazionale e mondiale”, aperta “agli italofili  più che agli italofoni,  indipendentemente dal Paese di appartenenza e dalla lingua parlata”.

In sostanza “l’associazionismo di emigrazione non è un fenomeno di retroguardia, ma dinamico, un ponte tra mondi in evoluzione, che stabilisce connessioni a partire da un sentimento di comune appartenenza su una nuova base identitaria italiana,”. Motivo per cui gli estensori del documento ritengono che la promozione ed il sostegno degli ambiti associativi, culturali e sociali  sia “strategia valida, da perseguire soprattutto nei riguardi delle associazioni dei giovani italiani nel mondo” in quanto “propongono dinamiche associative innovative come l’esperienza e la valorizzazione delle molteplici appartenenze culturali, la coscienza multiculturale di un mondo plurale composto da diverse origini e culture, l’impegno di mettere in relazione interculturale le diversità di ogni persona, gruppo e appartenenza”

In sostanza “è interesse dell’Italia di non perdere il collegamento che passa attraverso la rete dell’associazionismo con le sue comunità all’estero e di non disperdere un importante patrimonio di conoscenze e di esperienze, di cui le giovani generazioni di origine italiana rappresentano una punta avanzata.”

Perché ciò avvenga le istituzioni italiane devono “riconoscere il valore della soggettività politica dell’associazionismo e favorire il consolidamento di un associazionismo autonomo, caratterizzato da democrazia interna, trasparenza di obiettivi, mezzi ed attività, partecipazione fattiva dei membri, ricambio generazionale di responsabili e membri evitando però la logica della contrapposizione tra giovani e anziani “, In tale contesto ritengono “inopportuno stabilire criteri fissi per “qualificare” le diverse associazioni italiane, dal momento che l’amministrazione pubblica, nel momento di richieste specifiche, già prevede condizioni e criteri da rispettare, come l’iscrizione ai diversi albi consolare, regionale o nazionale.”

Quanto alla rappresentanza, il documento indica nella salvaguardia della distinzione dei ruoli il punto fondamentale e ribadisce  a “coloro che ritengono superato il ruolo di rappresentanza dell’associazionismo in favore di una rappresentanza esclusiva dei partiti politici”  e sottolinea che “la realtà associativa è ancora più rilevante dopo la costituzione di Comites e CGIE e dopo l’ottenimento dell’esercizio di voto in loco”.  Mentre nei confronti dei rapporti con le Regioni, “gli atteggiamenti di tipo strumentale vanno arginati, per mantenere un orientamento e un indirizzo capace di generare legami più ampi e profondi di carattere sociale e culturale, oltre che economico e commerciale”.

Il documento, che indica, tra l’altro, una serie di strumenti ritenuti fondamentali per il consolidamento di un associazionismo attuale. Un associazionismo capace di superare un concetto di italianità chiusa e limitata. Un’ottica che costituirà la base di un’ampia riflessione – ha affermato il Segretario Generale del CGIE Elio Carozza annunciando l’apertura di un apposito Forum on line sul sito Internet del Consiglio. (Inform)

Dopo il dibattito sull’associazionismo si discute della Conferenza Mondiale dei Giovani Italiani all’Estero

L’incontro con il Presidente della Camera Gianfranco Fini

ROMA – Apportati gli ultimi ritocchi il documento sull’associazionismo, discusso ieri dal Comitato di Presidenza del Cgie, passa ora all’esame delle Commissioni continentali. Arriverà poi alla plenaria del Consiglio Generale di novembre, dove l’elaborato, redatto dal gruppo ad hoc, verrà posto all’ordine del giorno dell’assemblea. Il documento, che analizza la realtà e i valori dell’associazionismo italiano all’estero, si sofferma in primo luogo sui cambiamenti avvenuti nelle nostre comunità, rispetto alla mutata realtà mondiale.  Viene sottolineata l’esigenza di un associazionismo che favorisca nella propria autonomia la partecipazione alla vita democratica dei nostri connazionali. Si ribadisce la necessità di garantire la pluralità, fatta di diverse voci e modi di pensare, dell’associazionismo all’estero. Fra le richieste avanzate nel documento anche quella di una riforma della legge 383 che estenda  la copertura prevista anche alle associazioni italiane di promozione sociale all’estero.

Nel corso della giornata il Comitato di Presidenza, oltre a discutere della Conferenza mondiale dei Giovani Italiani all’Estero, che dovrebbe svolgersi a dicembre di quest’anno, ha incontrato a Montecitorio il Presidente della Camera Gianfranco Fini. Il faccia a faccia si è svolto con la partecipazione del Sottosegretario agli Affari Esteri Alfredo Mantica. Fra gli argomenti illustrati alla terza carica dello Stato dal CdP, la riduzione delle risorse pubbliche destinate agli italiani all’estero, il rilancio dell’associazionismo e la riforma della 383, la realizzazione della Conferenza mondiale dei Giovani e la necessità di rimodulare il ruolo del nuovo Cgie rispetto agli esiti delle riforme costituzionali che verranno discusse dal Parlamento italiano a partire da settembre. Solo in presenza di un cammino ben definito delle riforme istituzionali potrà infatti essere avviata la riforma della legge istitutiva del Consiglio Generale degli Italiani all’estero.

L’esigenza di una nuovo assetto del Cgie nell’ambito della riforma dell’attuale bicameralismo perfetto è stata sottolineata dal Presidente Fini che ha anche ricordato l’importanza della rete degli italiani all’estero per la promozione economica e culturale del nostro paese in ambito internazionale. (Inform)

 

Il Segretario Generale CGIE Elio Carozza: "Apprezzamento per l'impegno del Sottosegretario Mantica. Ma lo stretto giro di vite del Governo svantaggierà comunità all'estero"

 

24-06-2008 16:06:03

carozza_cgie.jpg"L'iniziativa del Governo Berlusconi su materie che direttamente od indirettamente sono legate alle Politiche Migratorie registrano una virata che portera' inevitabilmente ad una limitazione degli interventi a vantaggio delle comunità italiane all'estero e degli impegni assunti nei mesi scorsi". Ad affermarlo il Segretario Generale del CGIE, Elio Carozza,  a latere del Comitato di Presidenza del CGIE

Carozza, tuttavia, sottolinea come il Comitato abbia apprezzato l'impegno del Sottosegretario Sen. Alfredo Mantica, che nella giornata di ieri  ha preso parte ai lavori del Comitato con un ampio ed approfondito intervento, offrendo il proprio sostegno e confronto con il Comitato di Presidenza del CGIE e con i parlamentari eletti nella Circoscrizione estero.

Per il Segretario Generale del CGIE, d'altra parte,  "la situazione impone una riflessione ben più ampia ed, al contempo, circostanziata sul futuro delle politiche per gli italiani all'estero, poiche'  l'impulso ad una "razionalizzazione" delle risorse non puo' da solo costituire elemento fondante di politiche che vanno ben al di la' del momento contingente".

"Se da un lato- afferma - non posso che sottoscrivere alcune preoccupazioni per la situazione economica che il Paese sta vivendo alla luce di una condizione internazionale obiettivamente difficile ed assai complessa,  dall'altro non posso non evidenziare come i tagli effettuati sulle "voci" per gli italiani all'estero - che assommano a ben 15 milioni di euro -  vadano a colpire sia elementi feboli della catena migratoria ed il futuro della "comunità  italiana all'estero".

"Per dirla in breve, prosegue il Segretario Generale del CGIE, si tratta dei più anziani, ovvero di  coloro che sono nati in Italia ed hanno vissuto alcuni anni della loro vita nel nostro Paese, dei giovani e degli interventi connessi con il sistema scolastico e di promozione della cultura italiana all'estero, di cui sono i primi fruitori. Non dimenticando la penalizzazione degli imprenditori italiani all'estero, cioè il futuro dei rapporti economici del nostro Paese con le comunità  italiane oltreconfine e con le stesse leadership locali."

"Condividiamo, naturalmente con il Sottosegretario Mantica uno dei punti fermi dell'intervento governativo sul quale si spendera' l'impegno dello stesso Sottosegretario: la Conferenza dei giovani italiani o di origine italiana all'estero, della quale l'esponente del Governo ha anticipato la messa a punto in questi giorni del decreto di indizione per il mese di dicembre."

"In questo senso,  conclude Carozza, il CGIE e' pronto a proseguire nel cammino gia' intrapreso per il futuro delle nostre comunita', anche se ritiene che i limiti imposti agli interventi nei confronti degli italiani nel mondo mal si concilino con un'ampia e diversificata platea presente nei cinque continenti".

 

INCONTRO SULLE TEMATICHE DEI GIOVANI IN VENEZUELA

CONSIGLIO GENERALE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

INCONTRO SULLE TEMATICHE DEI GIOVANI IN VENEZUELA

Caracas, 17 giugno 2008.

DOCUMENTO FINALE DEI GIOVANI IN VENEZUELA

GIOVANI RAPPRESENTANTI DEI COMITES:

Per il COMITES di Caracas: Giulio Vita

Per il COMITES di Maracaibo:Johnny Margiotta

Per il COMITES di Puerto Ordaz: Rosalia Bandini

GIOVANI INVITATI:

Gianfranco Giusti, per l’Associazione Amici dell’Umbria

Rosalin Di Salvo, per l’Associazione Siciliana di Barinas

Daniela De Santis, Presidenta dei Giovani Toscani in Venezuela

Genesio De Stefano su segnalazione del Comites di Caracas

José Domingo Guariglia per il Centro Italo Venezuelano di Caracas

Silvana Siniscalchi in rappresentanza dei Giovani Campani

PARTECIPANTI

Consiglieri del CGIE: Ugo Di Martino e Nello Collevecchio

Presidenti di Comites: Michele Buscemi di Caracas e Cono Siervo di Maracaibo

Il Segretario dell’Ambasciata d’Italia in Caracas Mario Petacco

Il Console Generale d’Italia Stefano Pontesilli

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I Giovani hanno esposto brevemente ma con viva partecipazione le problematiche che piú li riguardano, le proprie esperienze vissute e l’auspicio di soluzioni concrete ed immediate.

PREMESSA

In Venezuela esiste una numerosa comunità di giovani di discendenza italiana, figli e nipoti di quella prima generazione di italiani che negli anni 40-60 é giunta in questo Paese in cerca di opportunitá di lavoro,

La stragrande maggioranza dei giovani, pur non essendo nati in Italia, ne conoscono la lingua, la cultura e le tradizioni grazie ai loro padri e nonni. Hanno imparato ad apprezzare le proprie radici allo stesso modo in cui sono cresciuti amando il Paese in cui sono nati.

Questi giovani italiani in Venezuela sentono la necessità di essere loro i responsabili nella promozione di iniziative, che permettano loro di continuare a sentirsi parte integrante dell’Italia.

Ma anche l’Italia deve promuovere iniziative, deve capire che accettare e appoggiare i Giovani italiani all’estero é una necessita per garantire anche il suo stesso futuro sviluppo.

L’organizzazione dei Giovani italiani all’estero é senza dubbio un primo passo. Ma bisogna indirizzare maggiore sforzi particolarmente su: imprenditorialitá, diffusione della lingua e cultura italiana, interscambi giovanili universitari, borse di Studio, informazione, cittadinanza.

INTERVENTI

Il giovane rappresentante del Comites di Maracaibo, Johnny Margiotta, ha reiterato il suo impegno teso verso l’Associazione dei Giovani italiani in Venezuela, ribadendo la necesitá di un’organizzazione capillare che coinvolga la maggior parte possibile dei giovani, l’unico modo a suo dire di avvicinarli alle Istituzioni italiane presenti sul territorio e quindi all’Italia. Auspica l’inclusione dei giovani nelle Associazioni a vario titolo, in special modo quelle a carattere Regionale, piú vicine alle loro radici e al loro bagaglio culturale. Occorre inoltre aprire un dialogo tra le Camere di Commercio italiane ed i giovani imprenditori italiani in Venezuela per aprire un nuovo spiraglio di interscambi commerciali tra i due Paesi, beneficiando sia l’Italia che il Venezuela. Occorre altresí che le grandi Ditte italiane che investono in questo Paese diano la prioritá alle ditte locali italiane in joint-venture e le Banche italiane che sono in progetto di costituzione in Venezuela privilegino gli investitori italiani locali, con un occhio di riguardo ai giovani imprenditori. Di grande importanza sono i corsi di lingua italiana, ma vede con preoccupazione il consistente taglio di 17 milioni di euro a favore degli italiani all’estero e in particolare proprio il dimezzamento dei finanziamenti per gli insegnanti di lingua italiana all’estero. Preoccupa anche il decurtamento dei fondi per la prossima Conferenza Mondiale di quest’anno che di certo ridurrá la partecipazione dei Giovani di tutto il mondo dopo le grandi speranze che si erano create. Il giovane Margiotta ha sottolineato la somma importanza della realizzazione entro quest’anno della Conferenza Mondiale sulla quale c’è molta aspettativa da parte dei giovani che ha incontrato nel Venezuela durante questi ultimi 2 anni. Il lavoro svolto é tanto, e si corre il rischio di far smorzare l’entusiasmo che si é creato attorno a questo tanto annunciato evento. La speranza dei giovani del Venezuela é che il nuovo Governo Italiano capisca gli enormi benefici che potrebbe apportare la Conferenza Mondiale sia alla nostra bella terra che ai suoi figli sparsi in tutto il mondo.

Il giovane rappresentante del Comites di Caracas, Giulio Vita, ha dato grande importanza alla diffusione della lingua italiana, ribadendo che tantissimi Giovani vorrebbero avvicinarsi all’italianitá, ma esiste il problema su come e con quali mezzi sia possibile offrire corsi di lingua italiana alla portata di tutti.

Il giovane segnalato dal Comites di Caracas, Genesio De Stefano, ha posto il problema del riconoscimento dei titoli di Studio universitari cosí come quelli di Master ottenuti in Venezuela da parte dell’Italia. Molti Giovani non possono esercitare le loro professioni in Italia perchè la laurea ottenuta in Venezuela non é riconosciuta. Occorre dunque che vengano cambiate le norme che regolano l’accesso dei Giovani italiani in Venezuela alle Universitá italiane, attraverso un esame di sufficienza in italiano. É necessario altresí che lo Stato Italiano rafforzi i contatti con la comunitá attraverso l’informazione sui progetti bilaterali imprenditoriali. Infine, ribadisce la necessitá di ripristinare il riacquisto della cittadinanza italiana. Il ritardo nella legiferazione su questa materia é oggetto di sottile discriminazione verso i Giovani italiani all’estero.

Gianfranco Giusti ha parlato della sua esperienza come borsista di studente in Italia, e delle difficoltá in particolare per quanto riguarda l’aspetto finanziario che non copre le spese del giovane che vuole studiare in Italia. Ha messo altresì in rilievo il grande disagio per chi in Venezuela ha dovuto in passato rinunciare alla cittadinanza italiana per motivi di lavoro e che oggi i loro figli non possono usufruire della loro discendenza, come per esempio esercitare il diritto di voto. Sul voto all’estero, inoltre, é necessaria una maggior informazione e possibilmente un nuovo modello.

La giovane Rosalin Di Salvo, ha posto l’accento sull’isolamento degli italiani residenti all’interno del Venezuela dove non giungono notizie. Non ci si puó dunque meravigliare se la comunità, e in particolare i giovani, sono poco partecipi. Unico modo per far sopravvivere le tradizioni italiane in questi luoghi dimenticati, l’associazionismo regionale. A Barinas, dove risiede, la comunitá siciliana é molto nutrita e solo grazie alla sua Associazione si possono realizzare incontri ed attivitá. Questo ha permesso a lei di partecipare ad un Congresso dei siciliani nella cittá di Valencia sulla Storia dell’Emigrazione siciliana, che le ha dato modo di conoscere le sue origini. Oggi é piú informata sulle iniziative dell’Italia e del CGIE a favore dei giovani italiani all’estero grazie al Blog attivato dal giovane Margiotta.

Preoccupazione é stata espressa da José Domingo Guariglia per la scuola Agustin Codazzi di Caracas che sta attraversando grossi problemi economici, pur ricevendo contributi dal governo italiano. Il Consigliere Di Martino ha inmediatamente invitato Comites e Consolato ad affrontare il problema.

La Giovane rappresentante del Comites di Puerto Ordaz Rosalia Bandini ha rilevato ancora le difficoltá in zone piú lontane del Paese per assistere a corsi di lingua italiana. Nella sua cittá, inoltre, l’unica forma di associazione é quella del Club italiano e propone una conoscenza dei giovani prima a livello regionale e poi nazionale, attraverso incontri culturali e sportivi.

La Presidentessa dei Giovani Toscani in Venezuela, Daniela De Santis ha voluto spiegare le possibili ragioni sui motivi della grande assenza di giovani alla riunione indetta dal CGIE. Secondo lei, la mancanza di informazione diminuisce la produttivitá delle attivitá giovanili, ed é perció che i giovani non chiedono: perché non sanno che cosa chiedere. Inoltre, ad ogni riunione realizzata nelle varie cittá del Venezuela durante l’anno giungono nuovi giovani che non conoscono nemmeno cosa sia il CGIE o le varie istituzioni italiane, per cui ogni volta bisogna iniziare d’accapo per aggiornarli. Una maggior divulgazione delle notizie e di quanto si sta realizzando per i giovani, accelererebbe il processo di integrazione. Lavorare con giovani non é facile, bisogna innamorarli, manternerli attivi, bisogna accendere la fiamma dell’italianitá che hanno dentro. E per partecipare a tutte le attivitá bisogna averne vocazione e passione. Bisogna quindi considerare la qualitá al di sopra della quantitá; sono sufficenti 5 o 7 giovani che riescano ad a portarsi dietro altri 4 o 5 che veramente prendono l’impegno di partecipare, che essere in centinaia e non arrivare a fatti concreti. Finalmente, una riflessione: sono gli adulti l’esempio, l’ispirazione per i giovani. Se gli adulti non ottenengono il numero di giovani desiderato, sará forse perché non danno l’esempio giusto, o semplicemente non riescono ad ispirare sufficientemente i giovani suffici. “Voi dovete essere gli enti di orientamento, d’esempio per i giovani. Noi siamo le piantine, prodotto dei semi coltivati da voi!” ha concluso la giovane.

In conclusione, Silvana Siniscalchi si é detta interessata a questo tipo di incontri, oltre che ad ogni forma di espressione dell’italianitá, ma ha lamentato la scarsa informazione relativa ad eventi, corsi di italiano, riunioni, ecc. Spesso non si sa a chi dirigersi e non si conoscono nemmeno i protagonisti delle istituzioni italiane nel Paese, CGIE, Comites,ecc.

21 de junio de 2008

ELETTA LA NUOVA GIUNTA DIRETTIVA DELLA FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI ABRUZZESI IN VENEZUELA

P6140057

C'é un vivo fermento tra gli abruzzesi del Venezuela. Una ritrovata vitalitá, un rinnovato ottimismo, un sincero spirito di servizio che attraversa tutte le Associazioni Regionali Abruzzesi.
Lo si é sentito sabato 14 giugno a Maracay, durante l'Assemblea della Federazione, negli uffici della Sede Cavenit (Camera di Commercio Italo-Venezuelana sezionale Maracay), presieduta da Francesco Michelangelo decano dell'Associazionismo abruzzese.
P6130045Presenti la Vice presidente del Cram Annamaria Michelangelo e il rappresentante del Cram Nicola Di Teodoro, otto Associazioni sorelle (Maracay, La Victoria, Maracaibo, Guanare, Valera e San Cristobal, assenti Caracas e Puerto La Cruz che comunque hanno aderito), si sono date una nuova giunta Direttiva della Federazione delle Associazioni Abruzzesi in Venezuela. In un ambiente sereno, costruttivo ed entusiasta, all'unanimitá il nuovo team é ora cosí composto: Presidente Giovanni Margiotta, segretario Norman Amati (entrambi di Maracaibo), Vice presidente Aldino Rasetta (S.Cristóbal), Tesoriere Mauro Di Vincenzo (Guanare), Direttori Principali: Roberta Mosconi (Maracay), Costantino Ranni (La Victoria), Pietro Lucente (Valera). Commissario principale Lorena Ciccola, Supplente, Mirtha D'Astolfo (Maracay).  P6140060
Novitá, come lo prevedono i nuovi statuti, la costituzione di un Comitato Esecutivo, presieduto dallo stesso Margiotta e di cui faranno parte anche alcuni rappresentanti delle Associazioni non presenti all'Assemblea.
Altra novitá: la costituzione del Comitato Giovanile Nazionale della Federazione, che ha come coordinatore Johnny Margiotta e come vice coordinatori Andrea D'Astolfo, Jaime Cappelletti, Pietro Mai, Daiana Di Michele, Freddy Amicarella, oltre ad altri giovani in rappresentanza delle Associazioni non presenti all'Assemblea. Formato anche il Comitato Dame, a cui partecipano tutte le mogli dei presidenti di Associazione, oltre ad altre volontarie.
l'Esecutivo e i Comitati, verranno nominati ufficialmente nella prossima riunione fissata a San Cristobal per il prossimo 26 luglio, quando si procederá all'insediamento della Giunta Direttiva della Federazione.
L'atto della votazione é stato registrato dalla telecamera di Abruzzo24ore.tv, dal giornalista Gianfranco Di Giacomantonio, sempre presente negli eventi di rilievo della comunitá abruzzese in Venezuela.
Con evidente commozione, il Presidente uscente Francesco Michelangelo ha detto parole di apprezzamento per la coralità di intenti delle Associazioni, augurandosi che l'entusiasmo per mantenere viva l'abruzzesitá continui con perseveranza e venga tramandata alle nuove generazioni.
Il neo presidente, Giovanni Margiotta, altrettanto commosso, ha ringraziato calorosamente Michelangelo per la sua costante dedizione al servizio dei corregionali e, con l'approvazione della nuova Giunta Direttiva, lo ha nominato Presidente Onorario a vita della Federazione, impegnandolo altresí a continuare a lavorare in pro della buona riuscita dei progetti in cantiere, offrendo la propria voluminosa esperienza.
I giovani hanno dato vita ad un animato dibattito, apportando nuove idee e suggerimenti sulle iniziative da svolgere per avvicinare le nuove generazioni alle proprie Associazioni ed alla loro Regione di Origine, coivolgendo prorpio gli adulti ed invogliandoli a "pensare" come i giovani, organizzando eventi capaci di interessarli secondo l'etá. Di vitale importanza, l'informazione e il censimento di tutti gli abruzzesi di cittadinanza italiana e non, e dei loro discendenti. Ampio spazio alla consulenza sulle Borse di Studio, agli interscambi a livello locale, ai viaggi organizzati, ai concerti, conferenze tematiche, agli interscambi commerciali e finanziari con la Regione, all'assistenza, ed a tutto ció che puó beneficiare i corregionali di tutto il Venezuela. Una ventata fresca di iniziative e idee che conferma l'interesse dei giovani verso l'aggregazione e l'amore per la propria terra d'origine.
P6130050 In questo contesto, un grande appoggio verrá dato dalle donne. Troppo spesso si pensa che il ruolo femminile all'interno delle Associa zioni Regionali sia relegato in cucina. Che é senz'altro indispensabile per conservare le tradizioni gastronomiche, ma non é tutto. Le donne di oggi sono imprenditrici, dinamiche, informatissime, professioniste di qualitá in ogni settore, oltre che mamme e mogli. Un capitolo nuovo dunque verrà inserito nella comunitá abruzzese in Venezuela dedicato al mondo femminile con iniziative atte a coinvolgerle in un ampio contesto.
Indubbiamente un progetto ambizioso, che avrá bisogno del dispendio di molte energie in sinergia con un grande spirito di volontariato, obbedendo a quell'ideale dannunziano sempre vigente: Abruzzo, forte e gentile!
Cosí, dopo un lungo iter iniziato nel novembre dello scorso anno a Maracaibo, nella due giorni organizzata per la Festa annuale degli Abruzzesi, con un'Assemblea trasmessa in diretta in video conferenza con il Presidente del Cram Dr. Donato Di Matteo, sabato 14 giugno gli abruzzesi hanno scritto una bellissima pagina di storia dell'Associazionismo in Venezuela, raggiungendo un importantissimo obiettivo: quello dell'unificazione di tutte le Associazioni Abruzzesi. In quattro riunioni molto partecipate e democratiche, si sono rinnovati gli Statuti con regolamenti e direttrici precisi, che serviranno come guida alle Associazioni per le proprie programmazioni di attivitá ed iniziative annuali. Ai piedi degli abruzzesi e soprattutto dei loro discendenti é stato srotolato il tappeto rosso della passerella che li porterá verso una nuova forza motrice per una migliore qualitá di vita. L'invito é dunque quello di aderire con entu siasmo e passione ed attraversare quel tappeto, tutti insieme, con coraggio e costanza, affinchè i futuri nuovi dirigenti trovino un'ereditá positiva e costruttiva.P6140062
Margiotta, nelle sue parole di ringraziamento, ha voluto precisare che il primo passo della nuova Giunta Direttiva sará quello di invitare nel seno della Federazione anche le Associazioni miste di antica fondazione formate da Molisani e Abruzzesi.Gía é stata nominata una Commissione che si incaricherá di incontrare i dirigenti delle stesse per un dialogo cordiale e di mutua collaborazione. Ha reiterato che non si vuole lo smembramento di alcuna di queste Associazioni, si vuole invece lavorare insieme. Ha ricordato che ci sono delle regole dettate dal Cram nell'ultima riunione di Santiago del Cile che bisogna rispettare. Ha ricordato inoltre che le Associazioni devono aggiornare i propri statuti, rinnovando i ranghi P6140059 dirigenziali in forma democratica, dando ampio spazio ai giovani che saranno le generazioni di rilievo, e che avranno come guida i pionieri dell'emigrazione abruzzese nel mondo.
Al folto gruppo di dirigenti della Federazione delle Associazioni Abruzzesi in Venezuela, l'augurio di un buon lavoro.
Germana Pieri

16 de junio de 2008

Su “Gente d’Italia” la rubrica A Modo Mio di Silvana Mangione LA PRIMA CONFERENZA DEI GIOVANI NEL MONDO

Se non vogliamo fare un enorme buco nell’acqua, dobbiamo smettere di cercare di imporre ai giovani la nostra visione

 

NEW YORK - La Prima Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo. La chiediamo da quindici anni – scrive  Silvana Mangione dalla redazione di Gente d’Italia quotidiano delle americhe diretto da Mimmo Porpiglia - . Ce n’è stato un assaggio nell’incontro realizzato a Campobasso, a dicembre del 2000, in concomitanza con la Prima Conferenza degli Italiani nel Mondo e definito Convegno. Il titolo di allora, lungo e pomposo, fu: «Le nuove generazioni: tendenze, aspettative, richiami, opportunità». I giovani non lo avrebbero mai chiamato così. Il loro linguaggio è molto più scarno e concreto, non per mancanza di ispirazione filosofica, ma per mancanza di tempo e scarsa volontà di adoperare parole fruste di antico sapore politichese.

La Prima vera Conferenza dei Giovani italiani nel mondo si dovrebbe tenere entro quest’anno. Non sappiamo esattamente quando. Probabilmente a dicembre, se verranno reintegrati i fondi tolti alle rappresentanze degli italiani all’estero. Non sappiamo esattamente dove. Il luogo perfetto sarebbe Roma, ma i due milioni di euro, accantonati per la Conferenza dalla finanziaria 2008, sono stati tagliati a metà, perciò speriamo che qualche Regione si faccia avanti ed offra di ospitare i ragazzi convenuti da tutto il mondo per non dover ridurre la Conferenza all’incontro di qualche centinaio scarso di giovani.

Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero ci sta lavorando da anni. È un’eredità di approfondimento, di coinvolgimento, di desiderio reale che la si smetta di riempirsi la bocca di parole e si faccia qualcosa di concreto per capire il rapporto che i nostri ragazzi, di seconda e successive generazioni, hanno o vogliono avere con la patria d’origine.

Sembra che negli ultimi mesi il mondo industrial–globalizzato si sia riempito del «nuovo che avanza», sulla scia del pifferaio magico, che favolisticamente inneggia alla speranza e allo «yes, we can». A me viene sempre spontanea la reazione di chiedere: «what?», vale a dire, al cantico che «sì, possiamo», vorrei che seguisse la dichiarazione del «che cosa» possiamo e vogliamo fare. Nel caso dei giovani il «che cosa» deve venire da loro. Si devono scegliere fra loro, per evitare che i discendenti delle dinastie emigratorie, che si sono impadronite di Consulte e Comites., impongano quelli, fra i loro rampolli, che parlano il vetero–linguaggio dei professionisti dell’emigrazione italiana in Italia e all’estero.

Ne sono esempi probatori – e perciò contrapposti – il documento finale del Convegno di Campobasso del 2000 e il documento, ad esempio, che i giovani italo–americani hanno stilato al termine del loro incontro di dicembre 2007. Nel primo si chiedono le stesse cose che appaiono in tutti i documenti dei grandi – di età, s’intende – al termine delle riunioni di Consulte, Comitati e Consigli, vale a dire l’approvazione di nuove leggi sulla cittadinanza, la lingua e cultura, la riforma di Comites e CGIE, l’editoria all’estero, nonché, addirittura, la creazione di un «Consiglio Giovanile Italiano, composto da giovani di ogni Regione italiana, residenti in Italia, con il quale i giovani italiani residenti all’estero possano collegarsi e collaborare insieme sugli attuali problemi che riguardano la gioventù e individuare iniziative concrete per il futuro, con l’intento di coinvolgere eventualmente e gradualmente tutte le altre culture che si intrecciano con la nostra». Tanto per riportare come sempre la palla al centro dell’Impero, cioè Roma, da cui dettare le norme di comportamento alla periferia dell’Impero, cioè il resto del mondo.

Non so chi abbia dettato questa parte del documento. I giovani di seconda e successive generazioni non parlerebbero mai della cultura italiana come «nostra». Loro sono nati all’estero, lì hanno studiato, sono – nel migliore dei casi – bilingui e biculturali. Il rischio vero è che per «nostra» intendano solo ed esclusivamente la cultura del paese in cui sono nati e cresciuti. Nel documento del New Jersey si parla di comunicazione, di contatti a livello nazionale e internazionale, di siti internet dove incontrarsi e dialogare, di costruzione di rete, di conoscenza reciproca, di curiosità nell’esplorare il resto del mondo legato dal filo comune dell’origine. Se non vogliamo fare un enorme buco nell’acqua, dobbiamo smettere di cercare di imporre la nostra visione legata ad uno spazio fisico circoscritto e in certo qual modo fissato nel tempo. I nostri giovani vivono in una dimensione globale e in continuo divenire, fatta di segni e di segnali, di lingo comune al di là delle lingue effettivamente parlate. I nostri giovani sono davvero cittadini del mondo e ricondurli ad una matrice italiana è un nostro obiettivo da perseguire con infinita delicatezza e rispetto del loro essere chi vogliono essere, per evitare di perderli per sempre. (Silvana Mangione-Gente d’Italia/Inform)

 

9 de junio de 2008

Gli scambi giovanili internazionali: una finestra sull’Europa

 

Presentato il programma 2008 per le iniziative culturali e i progetti di volontariato all’estero

09-06-2008 21:06:48

Ferrara - Un'opportunità per ragazze e ragazzi tra i 13 ed i 25 anni desiderosi di incontrare coetanei di altri Paesi per conoscere differenti culture e stili di vita. "Gioventù in azione 2007-2013" è un programma comunitario di educazione finalizzato a promuovere progetti europei di mobilità internazionale, di gruppo e individuale, per incentivare la cooperazione tra i giovani di tutta Europa.

Il programma si sviluppa attraverso attività di volontariato all'estero e iniziative di apprendimenti interculturali. Per esempio i contatti fra i giovani consentono di condividere e approfondire i vari ambiti di interesse - ambiente, musica, media e comunicazione, intercultura, sicurezza, coscienza europea - in un contesto non formale, attraverso workshop creativi e artistici, percorsi ambientali e culturali, laboratori di approfondimento, discussioni, animazione, organizzazione di momenti aggregativi e di festa, escursioni.

"Incontro e conoscenza reciproca sono fondamentali per propiziare una civile convivenza", sostiene l'assessore alle Politiche per i giovani del Comune di Ferrara, Mascia Morsucci. Le associazioni giovanili ferraresi, in collaborazione con l'ufficio scambi giovanili internazionali del Comune, anche quest'anno propongono un ricco programma di iniziative di mobilità mirate alla scoperta e alla presa di coscienza di diverse realtà socio-culturali allo scopo di rafforzare nei giovani la consapevolezza di essere cittadini europei.

I costi sono in gran parte coperti dal finanziamento della Comunità europea e dal contributo offerto a livello locale dal Comune, dalla Provincia di Ferrara e da Er-go, l'azienda regionale per il diritto allo studio universitario.

Polonia, Portogallo, Macedonia, Spagna, Ungheria, Romania sono le destinazioni degli scambi giovanili organizzati per la prossima estate. Ma chi preferisce può restare a Ferrara nei gruppi di accoglienza dei giovani stranieri. "E' importante rafforzare l'idea di Europa fra la popolazione che condivide un medesimo contesto", sottolinea l'assessore provinciale Sergio Golinelli alla Cooperazione internazionale.

Specifiche informazioni si possono ricevere all'ufficio scambi giovanili internazionali dell'assessorato alle Politiche per i giovani del Comune di Ferrara, referente Alessandra Piganti (a.piganti@comune.fe.it, tel. 0532.200865-204358), oppure in internet all'indirizzo web www.informagiovani.fe.it/index.phtml?id=192.

Le associazioni che hanno aderito al programma presentando specifici progetti sono: cooperativa sociale Il germoglio, Ibo Italia, Arci ragazzi, Circolo Merlino, Uisp, Il corpo va in città, Acli coccinelle.

7 de junio de 2008

CALCIO: BRASILE STESO 2-0 DAL VENEZUELA

Non basta la coppia d'attacco Pato-Adriano: la seleçao esce sconfitta in amichevole

venezuelaClamoroso a Boston. Il Venezuela ha battuto 2-0 il Brasile in una gara amichevole disputata al Gillette Stadium della citta' americana. Davanti a 55.000 tifosi increduli e' andata in scena la prima sconfitta della nazionale verdeoro contro quella venezuelana. Nei precedenti 17 infatti i brasilianil'avavano sempre spuntata.
Ma non questa volta, dove neanche la coppia d'attacco schierata dal c.t. Dunga, formata dal milanista Pato e dall'interista (ora in prestito al San Paolo) Adriano ha potuto evitare il peggio. In campo anche altri 'italiani' quali Maicon e Doni, oltre alle stelle Diego e Robinho. La sfida e' stata decisa dai gol di Giancarlo Maldonado (5') e Ronald Vargas (43').

6 de junio de 2008

EVENTOS CULTURALES EN LA CASA D'ITALIA DE MARACAY

 

LA MOVIDA CULTURAL NO SE DETIENE!!!!

ESTIMADAS SOCIAS, ESTIMADOS SOCIOS, QUERIDAS AMIGAS, QUERIDOS AMIGOS....

AMANTES DE LA CASA DE ITALIA DE MARACAY

RECIBAN EL MAS CARIÑOSO Y SINCERO SALUDO,

UNA VEZ MÁS NOS PERMITIMOS LLEGAR A USTEDES PARA INVITARLES A QUE ASISTAN, PARTICIPEN Y DISFRUTEN DE TODAS LAS ACTIVIDADES DE LA CASA DE ITALIA DE MARACAY

EN ESTE CASO ES UNA CORDIAL INVITACIÓN A LOS DIFERENTES EVENTOS CULTURALES Y SOCIALES DE NUESTRO QUERIDO CLUB

  • HOY VIERNES 06 DE JUNIO A PARTIR DE LAS 19 HORAS EN EL SALÓN CRISTÓFORO COLOMBO SE ESTARÁ LLEVANDO A CABO EL II FESTIVAL DE DANZAS FOLKLÓRICAS CON LA PARTICIPACIÓN DE NUESTRO GRUPO FOLKLORICO.

  • EL VIERNES 13 DE JUNIO A PARTIR DE LAS 19 HORAS SE ESTARÁ PRESENTANDO EL GRUPO DE TEATRO EN ESPAÑOL DE LA CASA DE ITALIA DE MARACAY LLEVANDO A ESCENA LA DAMA DEL ALBA

  • EL SABADO 14 DE JUNIO LA GRAN FIESTA DE LA PRIMAVERA DONDE ESTAREMOS ELIGIENDO A NUESTRAS REINAS

  • EL VIERNES 20, SABADO 21 Y DOMINGO 22 LA OPERA PRIMA CAVALLERIA RUSTICANA CON LA PARTICIPACIÓN DE NUESTRO GRUPO CORAL

  • ASI QUE NO DEJEN DE DISFRUTAR DE ESTAS OPORTUNIDADES Y COMPARTIR CON NUESTROS ARTISTAS Y TALENTOS !!!!!!!!!!!!

AGRADECIEMIENTOS A MARIANO PALAZZO POR LA INFORMACIÓN

4 de junio de 2008

Anfe: a L’Aquila corso gratuito per extracomunitari disoccupati, compresi emigrati e discendenti senza cittadinanza italiana

 

L’AQUILA – L’Anfe (Associazione nazionale famiglie emigrati)  organizza a L’Aquila un corso gratuito per extracomunitari disoccupati, compresi emigrati e discendenti senza cittadinanza italiana. Si tratta di  un corso di inserimento lavorativo di 100 ore di lezioni in aula, cui potrà aggiungersi uno stage di 160 ore presso aziende, destinato a 40 cittadini extracomunitari, prioritariamente disoccupati o inoccupati, in regola con il permesso di soggiorno e previa iscrizione al Centro per l’impiego. 

Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di frequenza e corrisposta un’indennità di frequenza giornaliera, con eventuale rimborso spese. Il corso è finanziato dal Fondo sociale europeo attraverso la Regione Abruzzo

Gli interessati possono ritirare il modulo di domanda e presentarlo presso la sede Anfe de L’Aquila, in via Cardinal Mazzarino 19, tutti i giorni feriali, dalle ore 9 alle 12. Per ogni altra informazione si può telefonare allo 0862.410784 o al 328.0980526. L’Anfe fa sapere che i posti ancora disponibili nel corso verranno assegnati rigorosamente in base all´ordine di presentazione delle domande.  

L’Anfe, fu fondata nel 1947 dall’aquilana Maria Agamben Federici, membro dell´Assemblea costituente e deputata nella prima legislatura. Da più di 40 anni l’Anfe ha allargato la sua attività di assistenza anche agli immigrati in Italia, oltre che alle famiglie degli emigrati. In Abruzzo l’Anfe è rappresentata anche nel Cram, attraverso la componente Diana Mazzone. (Inform)