28 de julio de 2008

SILVANA MANGIONE: LA CONFERENZA GIOVANI ITALIANI NEL MONDO

 

NEW YORK - Il Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini ha firmato il 18 luglio il decreto con cui indice la prima “Conferenza dei giovani italiani nel mondo”. Finalmente! – scrive Silvana Mangione dalla redazione di New York di Gente d’Italia quotidiano delle Americhe diretto da Mimmo Porpiglia - Ci sono voluti quindici anni, da quando il CGIE ha chiesto per la prima volta la Conferenza dei Giovani nel 1993 e otto anni dal Convegno di Campobasso, tenuto in occasione della Prima Conferenza degli Italiani nel Mondo del 2000, ma ce l'abbiamo fatta. La premessa del provvedimento ministeriale elenca tutte le condizioni preesistenti, che consentono l'emanazione del decreto stesso: l'impegno di realizzazione della Conferenza, contenuto nella Finanziaria 2008, l'allocazione dei fondi nel Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 (ambedue approvati, nelle rispettive leggi n. 244 e 245, il 24 dicembre 2007), nonché l'assegnazione delle risorse finanziarie - che hanno subito un taglio del 50%, da 2 milioni allocati nel 2007 ad 1 milione di Euro per effetto del decreto taglia spese del 2008. La premessa contiene anche la ragione vera della convocazione dell'assise dei giovani: «l'esigenza espressa dalle comunità all'estero di coinvolgere il più ampio numero possibile di giovani italiani che vivono all'estero, consolidando il loro rapporto con l'Italia e la viva aspettativa espressa dai Comites e dal Consiglio Generale degli Italiani all'Estero affinché venga promossa tale iniziativa intesa a valorizzare la presenza dei giovani italiani nel Mondo».

Tutto ciò premesso, «informato il CGIE circa le iniziative che si intendono attuare», il Ministro emana il decreto per indire la Conferenza e definire la sua struttura organizzativa e relative spese. Il primo articolo del provvedimento è intitolato, appunto, “Convocazione e scopo della Conferenza” e recita: «È indetta la prima Conferenza dei giovani italiani nel mondo, con lo scopo di individuare elementi e strumenti utili per definire una politica rivolta alla piena valorizzazione del patrimonio economico e culturale rappresentato dalle nuove generazioni degli italiani». L'Art. 2, intitolato: “Comitato Organizzatore”, stabilisce: «È istituito un Comitato Organizzatore della Conferenza, presieduto dal Sottosegretario di Stato agli affari esteri delegato per gli Italiani all'Estero», vale a dire il Sen. Alfredo Mantica e composto da un rappresentante ciascuno per: il Senato della Repubblica; la Camera dei deputati; i Ministeri della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca; Beni e Attività Culturali; Politiche per i Giovani; Rapporti con le Regioni; il Segretario Generale, i Vice Segretari Generali e il Presidente della VII Commissione tematica del CGIE “Nuove migrazioni e generazioni nuove”; il Presidente della Regione Lazio; il Sindaco di Roma; i Direttori Generali della Farnesina per gli Italiani all'Estero e per la Cooperazione Culturale; il Presidente della CNE; cinque rappresentanti delle Consulte regionali dell'emigrazione; e otto esperti sulle politiche giovanili, designati rispettivamente nella misura di sei dal MAE e di due dal CGIE. Trenta persone in totale, fra cui io stessa, dato che rivesto la carica di Vice Segretario Generale dei paesi anglofoni extraeuropei (Australia, Canada, Stati Uniti e Sud Africa).

La definizione dello scopo della Conferenza e la composizione del CO sono chiare indicazioni di come il Ministero degli Esteri - e con lui il Governo - vedono questa prima occasione di incontro formale. È molto interessante che nell'art. 1 il “patrimonio”, costituito dai giovani, viene definito prima “economico”, poi “culturale”, ma del Comitato Organizzatore non sono chiamati a far parte i Ministri dell'Economia e Finanze e dello Sviluppo Economico. Si dà, dunque, per scontato il fatto che le nuove generazioni sono pronte a soddisfare ambedue gli aspetti chiave del futuro rapporto dell'Italia con le collettività italiane all'estero. È importantissimo riconoscere che i giovani sono già portatori dei valori di una cultura nata all'ombra dell'Italia, ma cresciuta all'estero, con l'apporto delle realtà nelle quali i ragazzi sono nati o si sono integrati in un percorso che attiene ad un diverso modo di essere cittadini del mondo.

La Conferenza dovrà riuscire ad evidenziare che ambedue i flussi, l'economico ed il culturale, devono essere strade a due sensi, con un'andata ed un ritorno. Non si può continuare a sollecitare l'esclusiva proiezione dall'estero verso un'Italia che accetta soltanto i contributi alla propria economia, ma non ritiene di avere alcun bisogno di arricchimenti alla propria cultura. Questo starà prima di tutto al Comitato Organizzatore che, ai sensi dell'Art.1, comma 2: «delibera in merito alle iniziative necessarie per la realizzazione della Conferenza. In particolare, esso delibera in ordine ai temi che devono prioritariamente formare oggetto del dibattito, ai criteri per la scelta degli invitati, nonché sul regolamento della Conferenza». Speriamo che fra i rappresentanti delle Regioni venga scelto anche qualche componente dei Gruppi di Lavoro dei Giovani, istituiti da alcune Consulte. La preoccupazione che non si creasse un ricambio generazionale fra gli esponenti dell'emigrazione tradizionale ed i loro figli e nipoti ha infatti spinto molte Regioni lungimiranti a fare ottime operazioni  di contatto e coinvolgimento delle nuove forze all'estero.

Anche il CGIE arriva ben preparato all'appuntamento, perché ci sta lavorando da parecchi anni, prima con un'indagine approfondita, condotta da centri di ricerca specializzati, poi con la creazione di un'apposita Commissione tematica, quindi con la partecipazione dei giovani alle plenarie e alle riunioni continentali, infine con il rinunciare per due anni di seguito alla nostra terza assemblea annuale pur di realizzare le preconferenza nazionali, nella maggior parte delle quali - quelle spontanee, non pilotate dall'alto - i ragazzi si sono raccontati con grande semplicità, perché capissimo che hanno le idee molto chiare. Ci hanno detto cosa vogliono fare. Tutto ciò che hanno chiesto serve ad un unico scopo: far crescere la conoscenza dell'Italia, della sua lingua della sua cultura. Per questo si stanno mettendo in rete, con gli strumenti più avanzati, travalicando i confini nazionali. Sono certa che il Comitato Organizzatore della Conferenza avrà tutta la sensibilità necessaria a costruire da una parte una solida struttura logistica al loro servizio, dall'altra una leggerissima proposta di svolgimento dei lavori, all'interno della quale i giovani possano gestirsi in modo da poterci offrire, con le loro conclusioni, la ricchezza della loro visione del futuro. (Silvana Mangione*-Gente d’Italia/Inform)

* Vice segretario generale del CGIE peri Paesi anglofoni extraeuropei

 

É STATA DECRETATA LA CONFERENZA DEI GIOVANI ITALIANI NEL MONDO

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ECCO IL DECRETO:

ROMA - Qui di seguito il decreto del Ministro degli Affari Esteri di indizione della Conferenza dei giovani italiani e di origine italiana nel mondo. Il testo è presente sul sito Internet del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (www.cgie.it).

La Conferenza, come annunciato dal sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica, si terrà dal 10 al 12 dicembre a Roma, presso la sede della Fao.

Sempre sul sito del CGIE sono pubblicati i documenti relativi al percorso preparatorio della Conferenza svolti in questi ultimi due anni.

Il Ministro per gli Affari Esteri

- Visto l'art. 2 comma 70 della Legge 24 dicembre 2007 n. 244 che prevede la realizzazione, con decreto del Ministro per gli Affari Esteri, della Conferenza dei giovani italiani nel Mondo;

- Vista la legge n. 245 del 24 dicembre 2007 Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-201.0;

- Visto il Decreto del Ministro per l'Economia e le Finanze del 28 dicembre 2007, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n, 301 del 31 dicembre 2007, supplemento ordinario n. 288, con quale è stata effettuata la ripartizione in capitoli delle unità previsionali dì base relative al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008;

- Visto il Decreto del 'Ministro per gli Affari Esteri n. 641/001 bis del 17 gennaio 2008 con il quale sono state assegnate al centro di responsabilità n. 11 le risorse finanziarie per la realizzazione della Conferenza dei Giovani italiani nel mondo;

- Considerala l'esigenza espressa dalle comunità all'estero di coinvolgere il più ampio numero possibile di giovani italiani che vivono all'estero consolidando il loro rapporto con l'Italia e la viva aspettativa espressa dai Comites e dal Consiglio Generale degli italiani all'Estero affinché venga promossa tale iniziativa intesa a valorizzare la presenza dei giovani italiani nel Mondo;

- Considerata l'opportunità di emanare un apposito decreto per l'indizione della Conferenza, per la definizione della sua struttur.a organizzativa e delle relative spese:

- Informato il C.G.I.E. circa le iniziative che si intendono attuare con il presente decreto,

DECRETA

Art. 1. Convocazione e scopo della Conferenza

1. E’ indetta la prima Conferenza dei giovani italiani nel mondo, con lo scopo di individuare elementi e strumenti utili per definire una politica rivolta alla piena valorizzazione del patrimonio economico e culturale rappresentato dalle nuove generazioni degli italiani.

2. La Conferenza si terrà entro il 31 dicembre 2008.

Art. 2. Comitato organizzatore

1 . E' istituito un Comitato organizzatore della Conferenza, presieduto dal Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri delegato per gli Italiani all'estero, e composto da:

1) Un membro dei Senato della Repubblica designato dal Presidente del Senato;

2) un membro della Camera dei Deputati designato dal Presidente della. Camera;

3) un rappresentante per ciascuno dei seguenti Ministeri: Pubblica Istruzione Università e Ricerca, Beni e Attività Culturali, Politiche per i giovani, Rapporti con le Regioni.

4) il Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero, i Vice Segretari Generali e il Presidente della VII Commissione Tematica "Nuove migrazioni e nuove generazioni" del medesimo Consiglio Generale;

5) il Presidente della Regione Lazio o un suo delegato;

6) il Sindaco di Roma o un suo delegato;

7) il Direttore Generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie e il Direttore Generale per la Promozione Culturale del Ministero degli Affari Esteri, o i loro delegati;

8) il Presidente della Consulta Nazionale per l'Emigrazione o un suo delegato;

9) cinque rappresentanti delle Consulte Regionali designati dalla Conferenza Stato-Regioni/Province Autonome;

10) sei esperti sulle tematiche giovanili designati dal Ministro per gli Affari Esteri;

11) due esperti sulle tematiche giovanili designati dal CGIE.

2. Il comitato organizzatore delibera in merito alle iniziative necessarie per la realizzazione della Conferenza. In particolare, esso delibera in ordine ai temi che devono prioritariamente formare oggetto del dibattito, ai criteri per la scelta degli invitati nonché sul regolamento della Conferenza. Il Comitato nomina, tra i suoi membri, cinque componenti il Comitato esecutivo e tre membri del Comitato di Presidenza.

3.  Le funzioni di segretario del Comitato organizzatore sono svolte dal Segretario Generale della Conferenza.

Art. 3. Delegati e invitati alla conferenza

1. Gli oneri della partecipazione dei delegati alla Conferenza graveranno sulle risorse finanziarie attribuite al capitolo 3156. I delegati saranno giovani cittadini italiani o di origine italiana.

2. Il numero dei delegati che parteciperanno alla Conferenza sarà definito in considerazione delle risorse finanziarie effettivamente disponibili sul predetto capitolo 3156. A ciascun Paese verrà attribuito un numero di delegati in proporzione alla consistenza della collettività come risulta dall'anagrafe consolare. Le designazioni dei delegati per ciascun Paese verranno effettuate dai Comites operanti nel Paese stesso, d'intesa con il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero e con il coordinamento della Rappresentanza diplomatica competente, tenendo conto del lavoro preparatorio svolto dal CGIE negli ultimi due anni.

3. Sulla base dei criteri definiti dal Comitato organizzatore, verranno invitati alla Conferenza, senza oneri per l',Amministrazione, giovani residenti in Italia per assicurare una presenza di studenti, lavoratori, professionisti, imprenditori nonché esponenti della cultura e dello sport che rappresentino le realtà delle nuove generazioni.

Art. 4. Comitato esecutivo

1 . E' istituito un Comitato esecutivo, presieduto dal presidente del Comitato organizzatore o da altro membro da lui delegato, composto dal Direttore Generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie o da un suo delegato, dal Segretario Generale del CGIE e da cinque componenti nominati dal Comitato Organizzatore tra i suoi membri.

2. Il Comitato esecutivo ha il compito di preparare le riunioni del comitato organizzatore e di vigilare sull'attuazione delle decisioni da esso adottate. In conformità alle direttive del Comitato organizzatore, esso provvede inoltre a quanto necessario per assicurare l'ordinato e proficuo svolgimento dei lavori.

3. Le funzioni dì segretario del Comitato esecutivo sono svolte dal Segretario Generale della Conferenza.

Art. 5. Presidente della Conferenza - Comitato di presidenza

1. La Conferenza è presieduta dal Ministro degli Affari Esteri, o dal Sottosegretario di Stato con delega per gli Italiani all'Estero, coadiuvato da un Comitato di presidenza composto dal Direttore Generale degli Italiani all'Estero e delle Politiche .Migratorie, dal Segretario Generale del CGIE e da tre membri del Comitato organizzatore.

2. I lavori della Conferenza possono essere presieduti, nelle diverse sessioni o nelle commissioni in cui si articolerà la Conferenza, anche da uno dei componenti dei Comitato di presidenza.

Art. 6. Segretariato e segretario generale della Conferenza

1. E’ istituito il Segretariato della Conferenza dei giovani italiani nel mondo diretto da un. Segretario Generale.

2. Le funzioni di Segretario Generale sono attribuite al Vice Direttore Generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie coadiuvato dal Segretario Esecutivo del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero.

3. Il segretariato si avvale, per il tempo strettamente necessario, di una società di servizi, individuata in base alla normativa vigente, che assicurerà la segreteria di supporto per l'organizzazione logistica della conferenza e la segreteria congressuale durante lo svolgimento della stessa. Si avvale altresì delle strutture che verranno messe a disposizione dalla Direzione Generale degli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie.

4. Il Segretario Generale mette in atto le deliberazioni del Comitato organizzatore e del Comitato esecutivo nonché quanto necessario per l'organizzazione e lo svolgimento dei lavori della Conferenza. Assiste il Presidente della Conferenza, cura la pubblicazione della documentazione preparatoria e degli atti della Conferenza.

Art. 7.

1. Ai delegati che parteciperanno alla Conferenza spetta il pagamento delle spese di viaggio e il trattamento di missione corrispondente a quello previsto per i dipendenti del Ministero degli Affari Esteri inquadrati nella seconda area funzionale, secondo quanto già applicalo per gli incontri Giovani/Paese organizzati dal CGIE. Al fine del contenimento della spesa pubblica, in alternativa al trattamento di missione ai delegati potrà essere offerta l'ospitalità per la durata dell'evento, qualora tale alternativa si configuri meno onerosa per l'Erario.

2 . I costi della partecipazione dei membri del Comitato organizzatore, del Comitato esecutivo e del Comitato di Presidenza che appartengano alla Pubblica Amministrazione saranno sostenuti dalle amministrazioni di appartenenza mentre quelli relativi ai membri del CGIE saranno a carico del relativo capitolo di bilancio (cap. 3131), Ai membri dei predetti Comitati, non appartenenti alle. citate categorie, viene corrisposto per la partecipazione alle rispettive riunioni un rimborso forfetario pari a quello spettante aimembri del CGIE ai sensi dell'art.12 della Legge 368/89, modificata dalla Legge 198/98.

johnny cazzeggiando

RESEÑA DEL ACTO ACCADÉMICO DE LA SOCIEDAD DANTE ALIGHIERI-COMITÉ DE MARACAY

 

EL DISCURSO DEL PRESIDENTE DE LA SOCIEDAD DANTE ALIGHIERI DE MARACAY LIC. MARIANO PALAZZO

"Jul_2008_Vi_DA_vb_04 Muy buenas noches, en primer lugar quiero saludar la presencia de los representantes de ambos gobiernos. Por el gobierno venezolano y más especificamente del gobierno de aragua, el licenciado roger pereira, responsable de la secretaría sectoral de cultura del estado, bienvenido. Por el gobierno de italia la señora mariella petricone, vicecónsul de italia en aragua y amiga personal... Orgulloso de tenerte una vez más aquí con nosotros. En fin, buenas noches a todos, hoy, 18 de julio del 2008, oficialmente, por primera vez, me toca presidir un acto académico de clausura de los cursos de lengua y cultura italiana, dictados por la sociedad dante alighieri-comité de maracay, en este caso los correspondientes al periodo anual 2007-2008 y más especificamente al semestre 2008-1.

Es un verdadero honor presidir este acto que ve reunidas hoy, a 115 personas que recibieron su certificado de competencia en el idioma italiano en sus diversos niveles luego de cuatro meses de intenso trabajo. Ustedes, los alumnos, fueron merecedores de avanzar al siguiente nivel de aprendizaje, seguramente mérito también al trabajo llevado adelante por nuestro excelente cuerpo docente, encabezado por – hasta hace muy poco y por diez años presidente del comité – la prof. Margherita cavani, acompañada por cristina, dina, maria grazia, rafaela, mara, bruna, phillippe, adelmo y luis. Ellos se multiplicaron para que en los nueve cursos en los cuales impartieron sus enseñanzas, los alumnos, recibieran lo mejor de cada uno de ellos. Pido entonces un sincero y fuerte aplauso para este cuerpo docente que se esmera día a día con tanta mística y empeño.

Decía, entonces, que la dante maracay, cuando hoy, se acerca a su cumpleaños número doce, está presente en numerosas instituciones y con muchas de ellas ha formalizado acuerdos de cooperación que consolidan una relación y sientan las bases para ir más allá del aprendizaje del idioma; por supuesto, y debo mencionarlo en primer lugar por ser la institución decana, en cuanto a esta materia se refiere, estoy hablando de la universidad bicentenaria de aragua, prestigiosa institución representada en este acto por la doctora migdalia urbaneja, directora de fundauba, a quien saludo muy respetuosamente y agradezco su presencia, que fue testigo – junto a muchos de nosotros y, entre los cuales recuerdo, a nuestra querida e inolvidable maestra antonina antoni – quien fue la primera vicepresidente de nuestro comité – aquel jueves 8 de octubre de 1998, cuando se firmaba el convenio de cooperación institucional que este año cumplirá diez años de haberse concretado y que ha visto como más de dos mil seiscientos alumnos se han capacitado en diversos niveles de la lengua y la cultura italiana.

Seguramente la escuela de derecho ha sido nuestro principal caldo de cultivo, pero nuestra influencia ha trascendido esas paredes para concretar diversas iniciativas a lo ancho y largo de esta alma mater, como por ejemplo, “la settimana della lingua italiana nel mondo”. La vigencia de este acuerdo son estas trece muchachas y muchachos que hoy reciben el aval para que puedan continuar y completar sus estudios de italiano en nuestras otras sedes y, finalizar así, con éxito, el camino que los llevará a vivir “il mondo in italiano”

Otra relación que se ha mantenido en el tiempo y que está llamada a crecer, es con la cámara de comercio italo-venezolana, representada hoy, aquí, por el señor francesco michelangelo su presidente y amigo personal. Recordando aquel lunes 22 de marzo de 1999, cuando nos acompañaba el recordado doctor bruno mazzani – consejero, profesor y responsable del proyecto lingua (plida) – en la firma de ese acuerdo que muestra su vigencia a través de este grupo de alumnos promovidos al iv nivel, demostrando, de esta manera, el empeño de la institución y la fortaleza y la constancia de los alumnos por aprender el idioma del máximo poeta italiano.

Y por supuesto nuestra punta de lanza: la casa de italia de maracay, nuestra sede natural, a la cual llegamos por voluntad del inolvidable cav. Del lavoro filippo sindoni. Hoy la casa de italia, representada por su presidente, el ingeniero ciro mauriello, con quien tenemos y hemos afianzado excelentes relaciones, con el cual recordabamos aquel viernes 1º de noviembre de 1996, cuando inaugurábamos oficialmente la dante en maracay. Esta relación se formalizó con la firma del convenio el martes 21 de octubre de 2003; en ambas fechas, el coronel retirado, cav. Mario martinelli, era quien presidía nuestro club, desde esta tribuna le enviamos un cordial saludo.

En la casa de italia, se dictaron, este año, siete cursos en todos los niveles, desde los veinte y seis alumnos promovidos al segundo nivel, hasta los ocho que terminaron el cuarto nivel y hoy escuchamos, emocionados, las palabras de uno de ellos: la señora anna de luca...

Un valor agregado hay que destacar de esta experiencia: se ratifica, una vez más, que, a través del idioma, se logra la integración y la comunión de ideas. Cuando digo esto, me refiero a que si analizamos atentamente esta experiencia 2008.i, podemos darnos cuenta como, a través de la dante alighieri y los cursos de lengua y cultura italiana, se unen diversas instituciones; ya hablaba de la universidad bicentenaria de aragua, de la cámara de comercio italo-venezolana, de la casa de italia de maracay, pero también del colegio juan xxiii, de la escuela de teología, de la biblioteca agustín codazzi y, me refiero tambien, a las asociaciones italianas presentes en aragua, sí, porque, por primera vez, en la historia de la dante-maracay, se ve como tres colectividades regionales de italia, simultáneamente, sus directivas han unido esfuerzos con nosotros para ofrecer a sus jóvenes y no tan jóvenes la posibilidad cierta de adentrarse y de profundizar en el mundo italiano.

En primer lugar tengo que destacar a la asociación molisana, primera institución que, ya en el año 1999, había iniciado, con nosotros, esta relación y que, luego, de una breve pausa, retoma esta iniciativa de la mano de su presidente, benedetta santone, hoy aquí presente, acompañada del resto d ela junta directiva de la asociación así  como por el señor nicola francischiello, presidente de los molisanos en venezuela. Hoy podemos decir con orgullo que sus alumnos fueron promovidos al tercer nivel....

Por supuesto meritorio y digno de resaltar, es la unión que finalmente se logró con la asociación pugliese del estado aragua, hoy representada por su presidente, beniamino di girolamo y por nuestro compañero de junta de la casa de italia y vicepresidente de la asociación y “consigliere generale nel mondo” de los pugliesi, abogado francesco veneziani, que con mucha dedicación, lograron concretar este primer curso y, hoy, trece de ellos reciben sus certificados para optar al segundo nivel de lengua y cultura italiana.

Por último, pero no por eso menos importante, quiero destacar una relación que significa mucho para nosotros, porque es el estímulo y la convicción de que sí se puede llegar. Es una hermosa relación que trasciende lo institucional para llegar a ser una relación de amistad y cariño profundo y, me refiero, a la asociación campana, que luego de casi tres años de duro batallar, finalmente ocho de ellos lograron certificarse en el cuarto nivel completando así el curso. A su presidente giuseppe de luca, que se empeñó a fondo, junto con su vicepresidente y colega también en la junta de la casa de italia, romeio mottola, porque este curso se lograra van mis felicitaciones. Y, miren ustedes la casualidad, el director de cultura de nuestro club de aquel año 1996, cuando la dante alighieri se oficializó en venezuela, era precisamente él: giuseppe de luca

Para reafirmar todo lo antes dicho, hoy me llega una extraordinaria noticia, a través de mi señora madre, que la asociación abruzzese del estado aragua, de la mano de su presidente y amiga, roberta moscone, anuncia su voluntad de unir esfuerzos con la dante para iniciar en septiembre, durante el período 2008-ii, cursos de italiano... Un aplauso por esto y por todos ellos.

Me disculpan si me extiendo un poco pero, en mi condición de presidente, es justo también mencionar y dar a conocer algunas de las realidades de la prestigiosa institución que me honro presidir y que tiene su sede en roma, así como cual es su papel actualmente en la realidad idiomática italiana.

En primer lugar es importante que conozcan que la sociedad dante alighieri, desde su sede central, en italia, a partir del año 2005, inició un proceso de renovación profunda en todos los aspectos, en la búsqueda de adaptarse a los nuevos tiempos; justamente en este órden de idéas, la dante inicia su proceso de modernización con la definición del nuevo logo y con la renovación de la revista institucional “pagine della dante”, además del diseño y desarrollo de un portal interactivo denominado “ladante.it”. Pero esta renovación va más allá, y es así que la dante se ha empeñado en producir un amplio espectro de publicaciones con sello propio, desde las gramáticas, materiales didácticos, cursos de lengua para docentes, antologías, etc., que pretenden dar espacio a los jóvenes estudiosos seleccionando, entre las investigaciones más interesantes, aquellas a publicar, de manera de hacer de la dante un imán de renovación generacional, un centro de producción cultural animado por los investigadores más jóvenes y brillantes en italia y en el mundo.

Esto es uno de los secretos que tiene nuestra institución su permanente búsqueda de renovación, que le ha permitido mantener su extraordinaria presencia y fortaleza a lo largo del tiempo. Pero quizás, quien mejor lo sintetiza es el doctor paolo peluffo, vicepresidente de la dante alighieri en el mundo, cuando afirmó en el año 2005, que la red dante no tiene comparación con ninguna otra estructura de promoción cultural, por vastidad, penetración, distribución geográfica y por el impresionante empeño, motivación, pasión y dedicación del voluntariado que pertenece a la dante.

Este cambio radical que aún hoy está en pleno desarrollo, capilarizandose cada vez más hacia los comités que operan en el exterior, como es el caso nuestro - único comité en venezuela - no significa cambio en la función histórica que la sociedad dante alighieri siempre ha tenido, es decir:

tutelar y difundir la lengua y la cultura italiana en el mundo, reavivando los legados espirituales de nuestros compatriotas dispersos a lo largo y ancho del globo terráqueo con la madre patria y el culto por la civilización italiana”.

Este fue el empeño de un grupo de intelectuales guiados por giosué carducci en el ya lejano 1889 y, este sigue siendo nuestro compromiso; es más, hoy más que nunca, este ideal toma una importancia estratégica para nuestra madre patria, y aquí, con el permiso de todos ustedes, pasaré a decir algunas frases en italiano para que el artículo de prensa que voy a leer y comentar se enmarque plenamente en su verdadero contexto y esencia y que se titula así:

l’italiano va difeso, l’unione europea non lo discrimini”

l’articolo figura sul portale, in internet, della ue, il cui testo incomincia cosí:

“cercate qualche informazione sul portale dell’unione europea? Avete per caso bisogno di informarvi sull’ultimo bando di concorso? Vi interessate di politica o di diritti umani? Fate clic ed ecco fatto! C’é tutto quello che volete sapere, ma solo in lingua inglese, francese o tedesca e di recente anche in spagnolo. Italiano? No grazie.”

Questo articolo, caricato d’ironia, pubblicato su “italia oggi” dello scorso 11 luglio, firmato da alessandro masi, segretario generale della sede centrale della societá dante alighieri, riprende il discorso della lingua italiana discriminata dall’ue. Principalmente a favore dell’inglese.

Polemica che prende un cammino ogni volta piú scintillante, e come é sottolineato in un articolo del corriere della sera del 13 luglio, addirittura il premier della repubblica italiana, silvio berlusconi, ha preso parte, annunciando in una lettera diretta a tutti i suoi ministri di attuare una linea di “tolleranza zero” davanti al mancato rispetto del principio europeista della pari dignitá di tutte le lingue ufficiali. Berlusconi é stato contundente quando nella lettera afferma ai suoi ministri: “l’italiano all’ue o andatevene

Subito la nostra istituzione ha preso un ruolo protagonista in questa vera e propria battaglia ed é cosí che si é iniziato un processo di difesa dell’italiano in sede europea, con un’azione congiunta del ministero degli esteri e la societá dante alighieri, stipulata in un memorandum stilato a roma dal segretario generale della farnesina, giampiero massolo e dall’ambasciatore bruno bottai, presidente della dante, lo scorso 19 giugno. Il documento composto semplicemente da 4 articoli, mira a denunciare:

casi di discriminazione della lingua italiana da parte delle istituzioni e degli organi dell’unione europea”.

Esto que acabo de leer en italiano y espero haya sido comprendido por todos, reafirma la importancia de la institución que hoy represento en venezuela y, luego de un poco más de un siglo de actividad, gracias precisamente a la contribución de una red de 500 comités, de los cuales más de 400 fuera de la península, dispersos en los 5 continentes, la dante ha llevado el italiano al mundo, conservando así el legado, entre millones de emigrantes e hijos de emigrantes con nuestra lengua y atrayendo hacia nuestra cultura personas de todos los países.

Todos nosotros con un sueño: el mundo en italiano, provocando así discusiones y diálogos que motiven al empeño, empuje, a la acción que estimule a los privados, a las instituciones públicas a invertir en la cultura, a conocer cada vez mejor el “mercado” de la cultura y del idioma, para así apoyar las iniciativas más sensibles, más prometedoras, a satisfacer una petición de cultura, de italianidad que sentimos en crecimiento pero que más de las veces nos cuesta satisfacer.

La dante de maracay no escapa a este complejo proceso y, si bien el eterno problema de todos, ha sido siempre la disponibilidad de recursos económicos, es verdad también, que el conocimiento es la base principal sobre la cual construir proyectos y poder así imaginar programas para optimizar estos recursos.

Uno de estos sueños es lograr que todas estas instituciones y personas que he nombrado a lo largo de mi intervención, entiendan cuan importante es apoyar este tipo de proyectos y tener un factor común en donde girar y lograr que se materialicen estas todas nuestras inquietudes, porque donde es débil uno el otro es fuerte y, de esta manera, maracay podrá ser tomada en cuenta y que la presencia de la cultura italiana, cuando llegue a nuestro país, no sea esquiva, sino que se ancle aquí y, que nuestras iniciativas sean valoradas y presenciadas por las más altas autoridades demostrando que maracay no es un pueblito sino una gran ciudad lista para proyectarse en el ámbito nacional e internacional.

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Y, cuando una nutrida comitiva de niños y niñas, jóvenes y no tan jóvenes, salga de aquí para interactuar en la península, no solamente deje allá nuestro sello, sino que siembre la semilla para que más rápido que tarde germine.

Y todas esas manifestaciones sociales, culturales y deportivas que salgan de la bota, vean a venezuela y especificamente maracay como un punto de referencia ineludible a donde entregar los frutos de aquella semilla sembrada, para que, nosotros nos nutramos con ese néctar y podamos disfrutar de las mieles de la cultura italiana.

Hoy la dante mira al futuro y se inmagina un mundo en italiano, porque el italiano no es sólo idioma, es un patrimonio artístico y cultural único, es un estilo de vida italiano, son los productos de nuestro territorio, es nuestra creatividad en el mundo.

Muchas gracias!!!

22 de julio de 2008

Nella città di Merida, sulle Ande, si è dato l'avvio ad un nuovo sodalizio abruzzese

 

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MERIDA, Venezuela - Fondata nel 1558, Santiago de los Caballeros di Merida è una bellissima città circondata da verdi montagne, con un centro coloniale di gran bellezza, con la seconda Università più antica del Venezuela, attorniata altresì da edifici moderni e futuristi. E’ ingentilita da giardini, parchi e piazze con alti pini e piante, e fiori di vivaci colori. La Madonna di marmo situata sul Picco Espejo (Specchio) della Sierra Nevada, che si raggiunge con il teleferico, osserva e benedice dall'alto la città dai tetti rossi. Tra i tanti monumenti, chiese e musei, spicca nei dintorni, quello dell'Immigrante e del Caffè. La fattoria di La Victoria racconta la storia di uno dei primi italiani giunto su queste montagne, don Calogero Paparoni, di Capo d'Orlando Sicilia, il quale  nel 1893 si prese la briga di fondare la prima 'Hacienda' di coltivo, raccolta ed imballaggio del caffè. A dimostrazione che l'italiano ha ovunque saputo contribuire fattivamente  al benessere e progresso delle popolazioni residenti nei luoghi più reconditi ed impervi con la propria genialità, laboriosità e costanza.

In questa città colta, rinomata per la sua Università a livello internazionale, ricca di fermenti artistici, di tradizioni ataviche, di storia, risiede una numerosa comunità italiana, della quale una gran parte abruzzese.

Da alcuni mesi era nell'aria la nascita di  una nuova Associazione in questa città di  Merida.

A seguito del ritrovato entusiasmo delle Associazioni Abruzzesi già esistenti, iniziato nello scorso novembre del 2007 e con il rinnovo dei ranghi della Federazione delle Associazioni Abruzzesi del Venezuela lo scorso 14 giugno, si viene a coronare quel sogno di espansione ed unificazione dei sodalizi abruzzesi. Un lavoro profondo e intenso per riaggruppare i corregionali residenti  nelle varie zone più remote del Paese, per  riorganizzarsi di fronte al nuovo che avanza, con  l'inserimento di giovani nelle posizioni di comando, con la freschezza di idee e  di vigore, per assicurare un futuro alle Associazioni  e per mantenere viva  la nostra cultura e le nostre tradizioni. Ricordiamo che in Venezuela gli abruzzesi sono la seconda comunità più numerosa e non si poteva rimanere indifferenti davanti a una presenza così forte in questo paese. D'altra parte è stato forte  il richiamo delle autorità regionali all'associazionismo. L'ex presidente del Cram Di Matteo, nei suoi messaggi ha sempre chiamato all'unione ed è su queste basi che si lavora intensamente per raggiungere gli obiettivi da tutti condivisi.

Così, sabato 19 luglio, il Centro Italo Venezuelano della città andina ha ospitato una bellissima riunione di abruzzesi, voluta fortemente dal neo presidente della Federazione delle Associazioni Abruzzesi del Venezuela Giovanni Margiotta e dalla giunta direttiva, per istradare i corregionali nella formazione di un nuovo sodalizio. Margiotta, accompagnato dal vice presidente Aldino Rasetta da San Cristobal, dal consigliere Pietro Lucente di Valera, da Mariano Cappelletti direttivo dell'Associazione di Trujillo, e dall'ex vice presidente della Federazione Fantino Capoccioni, è stato coadiuvato dal vice console locale dr. Lorenzo Morello il quale con grande capacità, apprezzatissimo per l'ottimo positivo lavoro che svolge nel seno della comunità di Merida,  ha organizzato l'incontro. Un pubblico numeroso si è dimostrato subito  entusiasta di poter iniziare questo importante cammino di aggregazione, con le idee ben chiare sulle iniziative da intraprendere per il futuro della loro Associazione. Tanto che 84 erano i presenti,  e con i nuclei famigliari si è giunti all'iscrizione di 184 soci i quali hanno dato vita all'Academ, Associazione Civile Abruzzesi di Merida che viene ad incorporarsi al gruppo di corregionali della Federazione. "Il lavoro premia" ha ripetuto con soddisfazione il presidente Margiotta.

Nella stessa riunione è stata  eletta la giunta direttiva, formata per lo più da professionisti e imprenditori.  Alla presidenza è stata nominata  la prof.ssa Laura Luciani, giovane cattedratica in scienze  economiche e sociali  dell'Università di Los Andes (ULA)  originaria di Teramo; vice presidente l'architetto Adriano Colli; segretaria Milena Agostinelli, prof.ssa di ingegneria di sistemi; tesoriere l'imprenditore Walter Pavone. Consiglieri: il neurobiologo prof. Cesare Colasante; Walter Tassone, imprenditore; Roberto Quintana Donato Campanaro, studente; commissario l'architetto, prof.ssa Carmen Maddalena Colasante; e la prof.ssa ULA Maria Luisa Colasante, rappresentante legale. L'insediamento della nuova giunta direttiva avverrà dopo il periodo di vacanze, quando, in occasione del giuramento, sarà allestito in collaborazione con il vice consolato di Merida e con il patrocinio del consolato d'Italia in Maracaibo, un programma culturale-gastronomico con mostra di pittura e l'esibizione dell'orchestra sinfonica della Città di Merida.

Squisita l'ospitalità del neo eletto presidente del Centro Italo, Vincenzo La Rocca, il quale ha offerto la splendida struttura del Club e un pranzo agli ospiti abruzzesi.

P7190107 Sabato prossimo, 26 luglio, i nuovi dirigenti di Merida sono stati invitati all'insediamento della nuova Giunta Direttiva della Federazione, nella città di San Cristobal, alle ore 10 del mattino, dove si insedierà anche la nuova Giunta Direttiva dell'Associazione di S. Cristobal. All'evento sono stati invitati a partecipare anche i presidenti e delegati di altre associazioni regionali locali, il vice console di San Cristobal dr. Giovanni Bartolo, il console di Maracaibo dr. Ivo Polacco, il presidente del Comites di Maracaibo, cav. Cono Siervo. Parallelamente si svolgerà una riunione dei giovani abruzzesi e non, condotta da Johnny Margiotta, coordinatore nazionale dei giovani abruzzesi e rappresentante dei giovani italiani in Venezuela di fronte al CGIE.

Grande la soddisfazione dei componenti della Federazione, così come l'emozione della nascita di un nuovo sodalizio, nel segno dell'armonia, della solidarietà, del volontariato, dello spirito di servizio alla comunità, tenendo sempre ben presente il legame con la nostra terra d'origine. (Germana Pieri-L’Italo Maracaibo/Inform)

21 de julio de 2008

Un sito dedicato alla canzone napoletana

 

NAPOLI - Si chiama Archivio Sonoro della Canzone Napoletana e si trova all'indirizzo www.radio.rai.nap22 it/canzonenapoletana .

E’ il sito interamente dedicato alla canzone napoletana dove ascoltare alcuni brani inediti della tradizione canora partenopea e curiosare tra aneddoti e informazioni sui principali artisti di ieri e di oggi. Da Enrico Caruso a Fernando De Lucia, agli Almamegretta ai 99 Posse. Ed ancora da Renato Carosone a Mario Merola, da Peppino Di Capri a Pino Daniele. Un filo diretto con la Campania e con la cultura musicale della regione.

Il progetto è nato dalla collaborazione tra Radio-Rai ,Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli. (Inform)

A Montreal il secondo Congresso internazionale dei giovani abruzzesi nel mondo

La due giorni di protagonismo giovanile si chiude con un appello ai vertici regionali affinché, nonostante l’attuale momento di difficoltà, non venga vanificato il lavoro sino ad ora svolto per le giovani generazioni di corregionali all’estero

MONTREAL – Si è concluso con un appello ai vertici regionali affinché non venga vanificato il lavoro sin qui svolto il secondo Congresso internazionale dei giovani abruzzesi nel mondo, riuniti dal 18 al 20 luglio a Montreal.

La richiesta dell’universo giovanile che fa capo alla Regione è stata formalizzata in una lettera inviata al presidente vicario, Enrico Paolini e all’assessore Donato di Matteo, insieme all’invito ad una nuova riunione del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo prima delle prossime elezioni regionali, previste in seguito all’arresto del presidente Ottaviano Del Turco, avvenuta la scorsa settimana nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti della sanità.

Proprio gli ultimi fatti di cronaca hanno impedito a Di Matteo, presidente del Cram, e al consigliere regionale Giuseppe Tagliente di partecipare come previsto all’incontro di Montreal. Un’assenza, quella dei vertici regionali, che ha destato preoccupazione tra i presenti.

A salutare l’avvio dei lavori sono stati il console d’Italia a Montreal, Sergio Monti, il consigliere del Cgie Giovanni Rapanà, Guido Picome, presidente dell’Associazione abruzzesi di Montreal e Giovanna Giordano, presidente del Comites, che ha seguito sino alla fine lo svolgimento del Congresso.

Monti ha sottolineato la particolare vivacità del mondo giovanile a Montreal, mentre Rapanà ha lamentato la riduzione dei fondi per il prossimo Congresso mondiale dei giovani italiani, “che costringerà il Cgie a ridurre da mille a 400 il numero dei delegati. E’ il peggior messaggio che l’attuale Governo potesse mandare agli italiani all’estero - ha detto quest’ultimo.

Nella seconda giornata, ai saluti istituzionali sono seguiti quelli in video di Alessandro Gassman, direttore artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo che, con Michele Trimarchi e Federica Fiorenza (presidente e direttore dell’Ente) ha presentato il progetto “Amici abruzzesi all’estero del Teatro Stabile”. A partire dal Canada, il Tsa vuole coinvolgere in ogni forma, anche artistica, organizzativa o amministrativa, i giovani corregionali residenti all’estero

Nel corso dell’evento sono stati affrontati i problemi che vivono i giovani discendenti dei corregionali emigrati ed è emersa la scarsa partecipazione giovanile nell’attività delle associazioni, un dato che preoccupa guardando al futuro, quando genitori e nonni non ci saranno più. E’ la natura delle attività però a non coinvolgere i giovani, perchè fortemente votate alla nostalgia e non alle reali esigenze di chi, in quanto discendente, è perfettamente integrato e protagonista della vita sociale ed economica del paese dove è nato. Il dato è stato ricordato anche da Di Matteo nell’invio dei suoi saluti, auspicando la progettazione di iniziative capaci di aggregare i giovani, in vista di un miglioramento delle relazioni con la Regione, che prevede fondi per corsi di lingua e cultura italiana, stage, borse di studio universitarie o per master come quello della Moda di Penne, che, grazie a una convenzione col Cram, riserva cinque dei 20 posti a disposizione ad abruzzesi laureati e residenti all’estero.

Dalla due giorni è emerso che la partecipazione giovanile deve essere incentivata attraverso la creazione di reti multimediali e la realizzazione di progetti nuovi ideati dai giovani stessi. Nadia Mecoli, consigliere del Cram dall’Australia, ha lanciato anche l’idea di aprire in Abruzzo un ostello per la gioventù abruzzese nel mondo, in modo tale che i giovani che non hanno case e parenti possono trovare ospitalità a buon mercato nella loro regione di origine. Tra le attività proposte anche iniziative dedicate alla diffusione tra i ragazzi della cultura  enogastronomica regionale. Presentato all’assemblea, inoltre, il progetto-pilota “ByAbruzzo” finanziato dal Cram e dall’Assessorato regionale all’Agricoltura a San Paolo del Brasile, dove la Federazione delle associazioni abruzzesi ha aperto da un mese il primo show-room di promozione del territorio Abruzzo: turismo, agro-alimentare, cultura ma anche punto d’incontro per le tutte le aziende abruzzesi interessate a fare business nella capitale economica dell’America latina. Un’agenzia di promozione regionale in cui sono impegnati anche giovani abruzzesi, a cui seguirà un’analoga iniziativa a Toronto, per divenire, oltre che strumento di sviluppo economico, occasione di occupazione per i giovani residenti all’estero.  Bisognerà dunque aspettare la prossima riunione del Cram per sapere se e dove si riunirà il prossimo Congresso dei giovani abruzzesi nel 2009. Se l’Abruzzo in questo difficile momento politico prova imbarazzo per ciò che è accaduto in Regione deve, invece, essere orgoglioso per il buon lavoro che i consiglieri del Consiglio, le associazioni e i giovani corregionali stanno facendo all’estero. (Inform)

20 de julio de 2008

SEN. MANTICA SOTTOSEGRETARIO ITALIANI NEL MONDO - GIOVANI ITALIANI NEL MONDO "ASSEMBLEA A ROMA DAL 15 AL 18 DICEMBRE"


“L’Assemblea dei Giovani Italiani nel mondo, che si terrà a Roma dal 15 al 18 dicembre presso l’Auditorium del Parco della Musica ed al quale prenderanno parte circa 500 rappresentanti delle comunità sparse per il mondo, rappresenta uno dei punti di una certa rilevanza politica politica per il Governo” lo ha ribadito il Sottosegretario agli Affari Esteri con delega per gli Italiani nel Mondo, Sen. Alfredo Mantica, nel corso di un’intervista video online su ItaliaLavorotv/ Italiannetwork ( all’indomani dell’incontro con il Comitato di Presidenza del CGIE con il quale è stata fatta un’ampia riflessione sui diversi aspetti connessi a questo importante appuntamento.
“E’ un appuntamento di grande rilevanza politica – ha detto il Sottosegretario Mantica- perché credo che sia finita un’epoca nel rapporto fra i sistemi di rappresentanza delle comunità italiane e la madre-patria. ...“I prossimi cinque anni saranno di grande cambiamento” ha proseguito Mantica, che intende chiedere proprio ai giovani che non sono nati in Italia ma sono di origine italiana che cosa significa oggi essere italiani nel mondo e che cosa di debba realizzare perché questa comunità nata dall’emigrazione diventi una comunità con una identità ed un senso della comunità nazionale nuovo e diverso “.
Giovani che avranno un ruolo di tipo politico. “Delegati, che hanno prodotto una serie di documenti che vogliamo leggere con grande attenzione e come per tutte le assemblee vorrei ricavare delle indicazioni sulla costituenda nuova comunità nazionale”. Di qui la discussione su cosa sia l’identità culturale, la cultura italiana, una comunità di italiani del mondo.” “Esistono – ha aggiunto l’esponente di Governo - molte realtà che parlano la lingua italiana, che seguono gli sviluppi della cultura italiana ma che non sono nemmeno di origine italiana. Anche a loro si deve “aprire” l’appartenenza a questa comunità. Io sono convinto che in futuro ci sarà una comunità di lingua, di costumi e di destino comune che trova nelle radici della nostra cultura le ragioni dello stare insieme.”
“La partecipazione di questi giovani non sarà solo di tipo culturale ma anche politico,come è proprio di una rappresentanza, per avere un peso ed un valore nel Paese. Una rappresentanza che abbia una radice nella rappresentazione di un territorio e quindi legata ai problemi del territorio.” Definire ancor oggi genericamente che esistono gli italiani all’estero va bene- ha aggiunto Mantica- ma dobbiamo essere coscienti che esistono delle realtà che sono molto diverse. Ogni territorio e’ punto ed origine di una esperienza. Dunque la rappresentanza politica è necessaria al di là dei problemi della lingua e della cultura.
L'esponente del Governo si sofferma sulla questione della rappresentanza dei parlamentari eletti dalla Circoscrizione Estero, sul loro ruolo all'interno del Parlamento, ed ancora sulla questione del recupero della cittadinanza italiana ma va ben più in là. Mantica punta ad un principio di riconoscimento della cittadinanza che si apra non solo agli italiani nel mondo ma anche che coloro acquisiscono il diritto perché vengano a lavorare da noi, alla nuova emigrazione del mondo che diviene immigrazione in Italia o che nasce in Italia”. Si tratta di “un grande salto di qualita’ perche’ per il Sen. Mantica potrà così diventare italiano “chi ama l’Italia” per “libera scelta”. Un principio che tiene conto del “fallimento del multiculturalismo in Europa, Francia, Germania, Inghilterra, che non ha funzionato”.. “perche’ “voluto” e non perché ci si riconosce in alcuni valori”.
E l’esponente del Governo punta anche ad altri cambiamenti e parla di un “salto di qualita’” anche sul fronte della diffusione e dell’insegnamento della lingua italiana... E’ “ un investimento che non solo ha un ritorno culturale ma anche commerciale se lo accoppiamo ad altro concetto: quello della cultura italiana, dell’eccellenza della cultura italiana”. “Spero di riuscire anche se la situazione non è facile” ammette Mantica, che ha invitato il CGIE, dal quale “ho avuto risposte positive” a guardare con grande coscienza se la spesa che si sta facendo sia la migliore o la piu’ efficiente , se ci siano sovrapposizioni di iniziative sacche di inefficienza”.
Un dato è certo il Sottosegretario Mantica connette al fattore Cultura grande rilevanza per gli italiani all’estero. “Ho chiesto anche la delega alla Cultura al Ministro Frattini perche’ ritengo che in prospettiva vadano sempre piu’ assieme i due aspetti e sogno ed ho la speranza di replicare l’esperienza francese del Ministero della francofonia.”... Bisogna parlare la nostra lingua per difenderla e diffonderla. Usiamoci per stimolare questa conoscenza..In Giappone ci sono 92 università presso le quali si insegna la lingua italiana…. Dovremmo apprendere dagli stranieri” “Dovremmo avere un po’ più di orgoglio”. “Ci lamentiamo delle nostre università così depresse ma come mai abbiamo settemila giovani che occupano posti di eccellenza nelle universita’ cosiddette famose nel mondo ?”. La domanda la rivolgerà direttamente agli italians che prenderanno parte all’Assemblea dei giovani a dicembre .
Ed a proposito di finanziamenti, che cosa tenterà di salvare dai tagli del Ministro Tremonti ?
“Il piu’ doloroso fra i tagli, quello sull’assistenza sociale e sulle pensioni sociali anche perché al di la’ del valore di cento o duecento euro, c’è un grande valore simbolico per quanti sono in difficolta’. Sapere che qualcuno del tuo paese ti pensa, ti assiste è importante, al di la del valore della cifra che ricevi. Tagliarli od eliminarli ritengo sarebbe un delitto”. “Sul resto possiamo discutere circa le priorità.”
Infine, “Se è vero che l’Italia deve molto ai suoi figli perche’ li ha costretti ad andare all’estero, e’ anche vero che ci sono anche molte storie di successo… anche l’Italia puo’ avere bisogno dei suoi figli che stanno all’estero”.(26/06/2008-ITL/ITNET)

17 de julio de 2008

Presentato il Rapporto Ice 2007

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ROMA – Se la crescita interna ristagna, un bilancio più roseo per l’economia italiana lo tracciano le cifre del commercio estero e delle attività internazionali delle nostre imprese citate stamani nel corso della presentazione del rapporto dell’Istituto per il Commercio Estero al Teatro Capranica di Roma.

Il resoconto, insieme ai dati raccolti nell’Annuario statistico Istat per il 2007, conferma l’andamento positivo sia delle importazioni (+4,4%) che delle esportazioni (+8%) per l’Italia, tendenza espansiva ribadita anche per i primi mesi del 2008 (esportazioni + 8,7%; importazioni + 7,5%).

“Rispetto al 2007, i dati del 2008 segneranno un ampliamento del deficit della bilancia commerciale dovuto al rincaro del petrolio – ha puntualizzato il presidente dell’Istat, Luigi Biggeri, esponendo i dati raccolti dall’Annuario – tuttavia il nostro Prodotto interno lordo non crescerebbe se non fosse influenzato da questa performance importante delle aziende italiane”.

L’incremento degli scambi commerciali è dovuto in linea principale ai rapporti con i Paesi extra UE, mentre larga parte del fatturato riconducibile ad essi è dovuto ad una piccola parte di aziende: 197.000 sono gli operatori attivi nell’export per il 2007, di cui 117.000 i microesportatori (con un fatturato che si aggira sui 75.000 euro), mentre 3.500 operatori fatturano 15 milioni di euro con le esportazioni. Il 43,3% delle aziende esportatrici opera in un solo mercato, mentre il 15,5% su 10 o più sbocchi commerciali.

“Tra le caratteristiche dell’export che coinvolge le aziende italiane vi è il contenimento dei prezzi, specie verso in Paesi extra UE – ha aggiunto Biggeri – nei confronti dei quali il nostro Paese ha una spinta maggiore che i nostri vicini europei. Il commercio estero rappresenta ad oggi l’unica vera trainante del quadro economico italiano”.

Nel 2007 poi il 13% delle aziende italiane ha avviato processi di internazionalizzazione sia per raggiungere nuovi mercati che per trasferire attività e ridurre i costi, mentre il 7% degli occupati italiani lavora invece per imprese a controllo estero, la cui caratteristica principale è l’alto investimento in ricerca e sviluppo (il 25,2% degli investimenti da esse operati).

Anche Giorgia Giovanetti, dell’Università degli Studi di Firenze, presentando il Rapporto Ice 2007-2008 ha richiamato l’attenzione sul trend positivo del 2007, pur focalizzando le dinamiche che indicano un diverso sviluppo per il 2008: “l’aumento del costo del petrolio inciderà pesantemente sui dati dell’anno in corso, - ha detto - così come la crisi americana, che ha causato una contrazione della domanda e dei consumi negli Usa, e la debolezza del dollaro rispetto alla valuta europea”. Crescono comunque, nel 2007, gli scambi di servizi dall’Italia (+17%) e delle merci (+15%), specie verso i Paesi emergenti in forte crescita, come la Russia.

I Paesi che esportano di più nel mondo sono Germania, Cina, Stati Uniti, Giappone, Francia, Paesi Bassi e, al settimo posto, l’Italia, davanti al Regno Unito. Il nostro Paese esporta di più in Germania, Francia e Spagna, che nel 2007 ha superato in questa classifica gli Stati Uniti, divenuti il nostro quarto partner commerciale.

Per Umberto Vattani, presidente dell’Ice, “i dati fanno emergere nuove esigenze e modalità di intervento e sostegno per le aziende italiane che guardano verso l’estero, a cui l’Istituto e il governo si dispongono a rispondere”.

“Da un lato – ha aggiunto Vattani – occorre una maggiore attenzione verso gli investimenti italiani all’estero e esteri in Italia, dall’altro emerge la necessità di saper vagliare per tempo e assistere le nostre imprese a cogliere le possibilità messe in campo dalle commesse pubbliche nel mondo”. Egli pensa quindi all’allestimento di servizi ad alto valore aggiunto, “capaci non solo di seguire e promuovere la partecipazione alle fiere internazionali, ma anche di assistere gli imprenditori che vogliano creare una rete di distribuzione all’estero o di impianti industriali”.

“Il nostro Paese più espandersi economicamente all’estero ma per farlo con successo occorre un coordinamento capace di coinvolgere pubblico e privato – ha aggiunto Vattani, insistendo anche sull’impegno nella protezione del made in Italy su cui 14 desk recentemente aperti dall’Ice all’estero stanno già intervenendo.

Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo economico, ha sottolineato come la forza dell’euro possa trasformarsi in presupposto positivo per il commercio con l’estero, specie per l’avvio di investimenti, ricordando che “la strada della qualità è quella che porta al successo le imprese italiane, piuttosto che la mera delocalizzazione per l’abbassamento dei prezzi”.

“Oltre ad una spinta alle nostre imprese per un più deciso avvio degli investimenti all’estero occorre un intervento altrettanto deciso sulle regole del commercio mondiale – ha aggiunto Urso, ricordando lo sguardo del governo rivolto alla riunione del Wto a Ginevra in programma per la prossima settimana, di cui si spera giunga un’equa apertura dei mercati “necessaria per l’internazionalizzazione”.

Tra gli impegni del governo anche un pacchetto di norme dedicate al commercio estero delle imprese, inserite nella manovra economica: un testo unico sullo scambio internazionale, una riforma degli enti preposti all’assistenza delle imprese che si proiettano sui mercati mondiali, una cabina di regia per coordinare gli interventi in materia.

Lo ha definito “un piano straordinario di intervento per l’internazionalizzazione” il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, concludendo la mattinata. “20 dei 35 milioni di euro riservati al commercio estero da qui sino al 2009 saranno dedicati al made in Italy – ha spiegato il ministro – con un programma che sarà concordato nelle prossime settimane raccogliendo le istanze di imprenditori e delle organizzazioni di categoria, pensato quindi sulle esigenze delle imprese”.

“L’intervento del governo agirà su alcune priorità utili al rilancio della crescita e della competitività delle imprese sul fronte interno – ha aggiunto Scajola - e sul quadro di normative internazionali che chiuderanno i negoziati di Doha. Appoggeremo un accordo solo a condizione che sia ambizioso e  rispettoso del principio di reciprocità, capace di distribuire benefici a tutti coloro che lo sottoscrivono”. “Continueremo – ha concluso il ministro – a puntare sull’attività dell’Ice a sostegno delle imprese, in un quadro di cooperazione, semplificazione ed efficienza capace di presentare l’Italia ai mercati esteri quale soggetto unitario, capace come tale di dialogare in modo autorevole e incisivo”. (Viviana Pansa –Inform)

Quale futuro per la lingua italiana nel mondo?

Da “Reporter”, sito dei giovani emiliano romagnoli nel mondo

CORDOBA -L`Italiano non va perduto né rimosso dalla cultura dei discendenti degli italiani all`estero. Come ha detto la nostra presidente della consulta Silvia Bartolini “ è una battaglia alla quale dedicheremo un seminario all’interno della prossima consulta prevista a Ravenna in ottobre 2008”.

La divulgazione della lingua e della cultura italiana nel mondo e’ cruciale per le numerose comunitá italiane all’estero ed, allo stesso tempo e’ problematica poiché vivere questa cultura e lingua nel paese natale e molto spesso una questione complessa e difficile.

Si considera che sparsi nei cinque continenti ci sono circa 60 milioni di italiani. Il 70 per cento dei nostri connazionali non è nato in Italia e solo il 36 per cento parla correntemente italiano.

Cercare le ragioni di queste falle nel passaggio intergenerazionale, sarebbe una proposta da tenere a conto. A punto di scrivere la storia dell`emigrazione, a partire da nostri nonni che lasciarono un giorno lidi conosciuti, e la storia dei loro discendenti che soggetti a un processo d`integrazione pressoché inarrestabile, fanno ormai parte di una nuova società, nel cui contesto la lingua italiana non é la lingua della comunicazione quotidiana e tanto meno quella del lavoro.

Nel contesto della cultura di cui fanno parte i discendenti degli emigranti rimane pochissimo spazio per la preservazione della lingua italiana. Così si spiegano le ragioni per le quali questi discendenti ne siamo a volte cosi alieni.

Tuttavia, cultori della lingua italiana ve ne saranno sempre, siano essi i nostri discendenti o altri. In tutti i paesi del mondo, vi sono scuole di lingue che introducono gli studenti a culture diverse. Perciò vi saranno sempre persone interessate a studiare e a parlare l’italiano, e a deliziarsi con la cultura che non è seconda a nessuna e questo continuerà anche quando noi e la nostra seconda o terza generazione saranno scomparse.

Non si potrà mai negare il futuro brillante che hanno garantito gli emigrati, ai loro discendenti. Questi non parleranno italiano, ma i loro nomi italiani compaiono nelle liste dei dirigenti, d`impresa, dei professionisti, dei rappresentanti politici che legiferano nei vari parlamenti e consigli locali, federali, provinciali, municipali, ecc. E sono nomi che non negano la loro origine italiana. (Josè Maximiliano Alberghini*- http://www.regione.emilia-romagna.it/reporter/ Inform)

* Membro della sottocommissione dei giovani emiliano-romagnoli di Cordoba

Rilancio dell’associazionismo: a novembre l’iniziativa della CNE per un confronto di tutte le associazioni

Riunito l’ufficio di presidenza della Consulta Nazionale Emigrazione

 

ROMA - Nell’ultima riunione prima della pausa estiva  l’Ufficio di Presidenza della CNE  ha oggi preso in esame  gli esiti della discussione parlamentare  in tema di finanziaria esprimendo un netto dissenso sui tagli alle spese previste per gli italiani all’estero. Tutte le attività infatti ne risentiranno a partire da quelle a tutela delle fasce più deboli degli italiani all’estero.

L’Ufficio di Presidenza, introdotto dalla relazione del Presidente Rino Giuliani,  ha poi espresso una valutazione positiva sul documento riguardante l’associazionismo elaborato dal gruppo di lavoro ad hoc del CGIE. Il documento  cui non sono mancati il contributo scritto e la partecipazione attiva di componenti della CNE rappresenta un primo punto di arrivo di una iniziativa costante della stessa Consulta volta a porre al centro della discussione la necessità di un rilancio qualificato di tutto l’associazionismo.

“Si apre una nuova fase nella vita delle associazioni – ha detto il Presidente della CNE  -  nella quale in  un rapporto paritario fra tutte, la capacità di darsi  obiettivi condivisi  e di perseguirli insieme si lega alla scelta di un metodo di lavoro aperto.

Come CNE è con questo spirito – ha proseguito Giuliani - che occorre andare verso lo svolgimento di una grande iniziativa di confronto e di decisione con le altre associazioni e con le Consulte regionali dell’emigrazione”.

L’Ufficio di Presidenza della CNE ha deciso che l’evento si terrà a Roma nella prima metà di novembre, a partire dalle elaborazioni e dagli orientamenti maturati in questi ultimi anni al suo interno ma con l’intento di  suscitare da quella base un confronto aperto e concreto ed una capacità di proposta  delle associazioni  per l’immediato e per il futuro.

“Associazioni liberamente costituite ed autonomamente operanti scegliendo di ritrovarsi  su alcuni obiettivi forti - ha affermato Giuliani-  possono insieme riqualificare il ruolo dell’associazionismo dando anche più voce alle istanze dei nostri connazionali all’estero”.

Nel dibattito sono intervenuti Degano, Dotolo, Mollicone,  Narducci, Ricci, Sera e Volpini. (Inform)

A Montreal (Canada) il secondo Congresso internazionale dei giovani abruzzesi

 

Il Days Hotel di Montreal (Canada) ospitera’ dal 18 al 20 luglio prossimi il secondo Congresso internazionale dei Giovani abruzzesi, istituito l’anno scorso dal Cram Regione Abruzzo con il primo appuntamento di Mar del Plata (Argentina, nella foto), organizzato dalla Federazione della Associazioni abruzzesi del Paese sudamericano.L’appuntamento di Montreal e’, invece, organizzato dalla Confederazione delle Federazioni di associazioni abruzzesi in Canada e da Angela Di Benedetto, giovane componente del Cram per il Canada.Sono 29 i giovani delegati provenienti da quasi tutti i paesi dove ci sono associazioni di abruzzesi (assenti quest’anno Algeria, Sudafrica, Paraguay, Belgio, Germania e Lussemburgo) compresi alcuni in rappresentanza delle nuove associazioni costituite: Mirko Razzi dalla Spagna, Valter Zaccagni da Cuba, Daniela Presutti dalla Colombia e Claudia Mastracci nella originale veste di delegata sia dell’Olanda, dove vive attualmente, sia della Svezia, dove e’ nata e cresciuta.Questi, invece, i giovani provenienti dai tradizionali paesi dell’emigrazione nel mondo: Marianina Baltar, Antonela Di Matteo Strizzi e Fabio Marrafini (consigliere Cram giovane) dall’Argentina; Lorena De Palma, Antonio Marino e Nadia Mecoli (Cram) dall’Australia; Jonice Blasioli Costa Stefania Liberatore e Raffael Petrocco dal Brasile; i padroni di casa canadesi Angela Di Benedetto (Cram), Marco Pasquariello e Lisa Traficante; Franca Soto Di Giammarino dal Cile; Laurent Polli dalla Francia; Antonella Angelini e Davide Spadano in rappresentanza della Associazioni abruzzesi in Italia; Marcello D’Emilio (Cram), Aldo Di Iorio, Marco Pace e Stevan Terzini dalla Svizzera; Silvana Lopez Milani dall’Uruguay; Pierangela Amore ferri Rosina Lucente e Ana Maria Michelangelo (vicepresidente del Cram) dal Venezuela.A causa delle note vicende giudiziarie che colpiscono la Regione Abruzzo, sono costretti quest’anno a non poter intervenire al Congresso 2008 nessuno dei rappresentanti politici nel Cram. L’assessore regionale Donato Di Matteo, componente il Cram per il Consiglio regionale ha, comunque, trasmesso ai Giovani riuniti a congresso un messaggio di saluto per trasmettere la sua personale vicinanza, nel quale ha ribadito la continuita’ con Mar del Plata attraverso ulteriori idee e progetti “per far capire a noi Regione e alle Vostre Associazioni di appartenenza di cosa avete bisogno per continuare a sentirvi orgogliosamente anche abruzzesi – scrive il Presidente uscente del Cram - Rimango convinto che l’elemento primario per mantenere questo legame con la terra d’origine dei Vostri padri o nonni sia il parlare e scrivere bene la lingua italiana e so bene che in tutti Voi ci sia questo desiderio su cui la Regione e lo Stato italiano stanno facendo molto. Così come il Cram ha nel proprio bilancio finanziario fondi a Vostra disposizione per aiutarvi negli studi universitari in Italia, nella frequentazione di Master post-laurea e stage presso aziende abruzzesi ma anche, su proposta delle Associazioni a cui appartenete, realizzare dove vivete o in Abruzzo corsi di lingua e cultura italiana”. La partecipazione dei giovani discendenti degli emigrati era ed e’ tuttora, infatti, il vero problema dell’associazionismo: Di Matteo impose a sorpresa e con non poche resistenze, sin dalla prima riunione del Cram a Turrivalignani (2006), la presenza di almeno un under 40 fra i tre componenti il Cram dei grandi Paesi, facendo persino eleggere una giovane, l’avvocato Ana Maria Michelangelo, alla vicepresidenza del Consiglio.“Quest’anno – prosegue Di Matteo - grazie al primo censimento dei residenti all’estero in corso avviato dal Cram in collaborazione con i Comuni, è stato possibile stimolare la costituzione di nuove associazioni nei nuovi paesi di emigrazione e questo ha comportato la possibilità di avere a Montreal nuovi delegati che porteranno certamente un contributo diverso: l’altra visione dell’emigrazione giovanile nel mondo, quella di chi non è discendente ma che ha lasciato l’Italia più o meno recentemente per scelta di vita. Il nostro Paese vive un momento di crisi ormai da troppo tempo ed è, di conseguenza, aumentato significatamente il numero degli italiani residenti all’estero. Oggi si lascia l’Italia per l’Europa comunitaria e dell’Est, le Americhe fino ad arrivare al lontano Giappone, senza dimenticare la Cina. In Spagna e Olanda sono tantissimi gli emigrati, ma ci stiamo rendendo conto che in ogni Paese, anche il più sperduto, scopriamo abruzzesi lì residenti, soprattutto giovani – augurandosi nei suoi saluti che - Tutto ciò, con i nuovi delegati, dovrà essere al Congresso motivo di riflessione”. E infine: “ Il tema del lavoro è particolarmente sentito fra Voi, non solo nei paesi dell’America Latina, che stanno passando una dura crisi economica e sociale, ma anche, appunto, nei giovani professionisti, manager e ricercatori che sono costretti a emigrare all’estero per avere quelle soddisfazioni lavorative ed economiche che l’Italia non riesce a garantire ancora. Solo la vostra voce – conclude - il vostro contributo di idee di voi giovani all´estero, potrà determinare il cambiamento”. Fra le discussioni all’ordine del giorno, la prima del 18 luglio: “Come far crescere la partecipazione dei abruzzesi di seconda o terza generazione nei progetti per mantenere e promuovere l’appartenenza alla Regione d’Abruzzo?”, o quella del 19 sulle esperienze e analisi dei giovani provenienti dai nuovi paesi di emigrazione e dalle conclusioni del 20.Due, invece, gli appuntamenti enogastronomici: la degustazione di prodotti tipi abruzzesi con presentazione di un educational tour curato dai Gal Abruzzo, presentato da Guido Pisegna del Gal Marsica, e la cena di gala offerta dall’Arssa Abruzzo.

15 de julio de 2008

Veneto, la Regione istituisce la "Giornata dei veneti nel mondo"

Venezia - Il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato una proposta di legge che istituisce la "Giornata dei Veneti nel Mondo", "dedicata agli emigranti veneti che con il loro lavoro e la loro opera quotidiana hanno fatto conoscere il Veneto nel mondo".

La nuova legge prevede che già a decorrere dal 2008 la celebrazione della giornata abbia luogo in una data compresa tra il 15 luglio e il 15 agosto di ogni anno. Il programma della giornata viene stabilito annualmente dalla Giunta Regionale, in particolare con iniziative, anche di carattere internazionale, intese a mantenere viva la memoria della emigrazione veneta, svolte in collaborazione con gli enti locali, le scuole, le università, gli istituti e gli enti culturali e le associazioni dei Veneti nel Mondo. La legge prevede ancora il concorso della Regione a iniziative culturali di vario genere aventi per oggetto l'emigrazione, nonché scambi culturali con i veneti nel mondo. Il provvedimento delibera uno stanziamento finanziario annuo di 50mila euro.

Nasce l’associazione “Agrigentini nel mondo - USEF”

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La nuova organizzazione, presieduta da Filippo Varsalona, si occuperà a livello provinciale dei siciliani nel mondo e degli immigrati

AGRIGENTO - In occasione del suo 11° congresso l’Unione Siciliana Emigrati e Famiglie, USEF ha deciso di aumentare la propria presenza sul territorio attraverso la formazione di organizzazioni provinciali che consentano di intervenire in maniera più capillare sul settore dei siciliani nel mondo e dell’immigrazione, i due campi d’interesse dell’associazione. In ottemperanza a questa decisione congressuale è nata l’associazione  “Agrigentini nel mondo -USEF”. L’assemblea, riunitasi in seduta costituente, ha eletto i quadri operativi della nuova associazione provinciale. L’incarico di presidente di “Agrigentini nel Mondo- USEF” è andato a Filippo Varsalona che sarà affiancato nel proprio lavoro dal vice presidente Sara Chiavetta e dal tesoriere Giannino Lombardo. L’ufficio di presidenza sarà completato da Lia Spallino, Carmelo Cammilleri, Angela Galvano e Antonella Bonomo. Le quattro donne e i tre uomini che dirigeranno la nuova organizzazione possono già da ora contare sulle adesioni di numerose personalità del sociale e di altri settori. La sede della nuova associazione si trova in via Imera n° 226/C.

Nel corso della riunione che ha dato il vita alla nuova associazione Angelo Lauricella e Salvatore Augello, rispettivamente presidente e segretario generale dell’USEF, hanno espresso soddisfazione per la nascita dell’associazione, che  si è data come primo obiettivo il collegamento  immediato con le comunità della provincia di Agrigento sparse per il mondo e l’avvio di un censimento delle collettività più numerose di immigrati presenti nella provincia.

Nell’intervento conclusivo il segretario generale Salvatore Augello ha proposto due iniziative da realizzare in tempi rapidi. La prima, da attuarsi in agosto, è un incontro con gli emigrati che rientreranno nella provincia per le vacanze estive. La seconda prevede invece la convocazione di una riunione per la fine di settembre, con i sindaci dei paesi della provincia, i rappresentanti dell’amministrazione provinciale e gli esponenti delle altre associazioni operanti sul territorio, volta far conoscere la nuova associazione agli enti locali. L’incontro avrà anche lo scopo di stimolare una politica pianificata e globale per gli emigrati e gli immigrati.(Inform)

La riunione dei giovani con il Cgie

Dalla redazione uruguayana di “Gente d’Italia”

MONTEVIDEO - Qualche polemica e molta carne al fuoco alla riunione Paese del Cgie organizzata alla Casa degli Italiani di Montevideo – scrive Federica Manzitti dalla redazione uruguayana di Gente d’Italia quotidiano delle Americhe diretto da Mimmo Porpiglia. - Senza riuscire a contare su una presenza consistente di esponenti delle ultime generazioni, ma sì sulla partecipazione accorata e decisa di chi ha rinunciato ad un sabato pomeriggio dalle temperature estive per aderire all'invito, la seconda riunione ha cercato di portare avanti la collaborazione tra i vari soggetti sui temi prioritari per la prossima Conferenza Mondiale dei Giovani prevista a Roma, forse all'Auditorium, per la metà di dicembre: formazione professionale, borse di studio, informazione, associazionismo e partecipazione.

Prima  di affrontare i tavoli di lavoro, però alcuni dei ragazzi hanno preso la parola, dopo aver ascoltato le introduzioni dei due rappresentanti del CGIE Filomena Narducci e Renato Palermo, che facevano da padroni di casa, per chiedere soprattutto se era possibile avere dettagli su criteri che sarebbero stati adottati per selezionare coloro che andranno fisicamente alla Conferenza. Anche il "range" anagrafico che sembrava essere l'unico punto fermo, ha detto Filomena Narducci, potrebbe variare da paese a paese. "In Germania infatti", ha raccontato, " si è deciso di abbassare il limite massimo per la partecipazione a 30 anni, dai 35 che invece erano stati stabiliti". Altro tema importante, sapere in quanti, oltre ai rappresentanti "anziani" del Consiglio Generale, potranno andare in Italia a dicembre. "Non saranno tanti quanti avremmo potuto pensare prima dei tagli effettuati dall'attuale governo", ha detto Renato Palermo, "ma dovremmo poter contare su una delegazione di 10 forse 20 persone per il solo Uruguay". Le regole comunque saranno definite solo dal Comitato organizzatore che sta per formarsi a Roma che, consultando le varie componenti, stabilirà criteri e tempi per la Conferenza. Ma anche i singoli paesi potrebbero avere un margine di autodeterminazione all'interno dei paletti fissati alla Farnesina.

A Montevideo, dopo la riunione di sabato, che era la seconda riunione paese dopo quella convocata dicembre del 2007 e alla quale la partecipazione era stata ancora meno numerosa, si prevede la realizzazione di una preconferenza che sarà propedeutica a quella mondiale. In  quell'occasione, a differenza di sabato, sono previsti rimborsi spese per i ragazzi che vivono nelle province del'entroterra uruguayano e che potrebbero dare un contributo nuovo al dibattito interno alle nuove generazioni che a Montevideo ci sembra essere a volte un po' viziato dall'eredità dei vecchi antagonismi tra associazioni e rappresentanti. (Fed. Manz.-Gente d’Italia/Inform)

14 de julio de 2008

SALUTE:Le diete in bianco? «Meglio un piatto di spaghetti al pomodoro»

 szj132043  Ma chi l'ha detto che mangiare in bianco sia più salutistico? Uno spaghetto al pomodoro è sicuramente più leggero di uno spaghetto al burro.
E' partito da questa provocazione il professor Nicolantonio D'Orazio, docente di Scienza dell'alimentazione alla d'Annunzio, nel corso di aggiornamento: “Le carni avicole dalla tradizione alla globalizzazione”, che apre la due giorni organizzata dalle Asl di Chieti e Lanciano.
La manifestazione, giunta alla terza edizione, si svilupperà domani domenica anche con una “festa” a Passo Lanciano, con degustazione di prodotti tipici (piatto principale il Tacchino alla Canzanese) e dimostrazioni di arti e mestieri tradizionali.
Oggi invece, come detto, si è parlato del ruolo delle carni bianche nell'alimentazione moderna, di zoonosi e tossinfezioni, dell'attività antiossidante della carne di pollo e di tutti gli altri aspetti da conoscere sul consumo e sui pregi e difetti di queste carni.
«Diciamolo con chiarezza – ha sottolineato il prof. D'Orazio – le diete in bianco che spesso ci consigliano sono frutto di una cultura medica più emotiva che scientifica. Intanto le carni bianche non sono tutte magre e non sono tutte uguali, poi quello che si deve conoscere è il loro contenuto in colesterolo, in proteine, in minerali. Solo allora possiamo dire con certezza cosa mangiamo e se è leggero».
E i dati illustrati hanno sfatato le leggende metropolitane: il petto di pollo ha in pratica lo stesso contenuto di colesterolo (60mg) del bovino e poco di meno del suino (62mg).
Buono il contenuto proteico, tant'è vero che proprio queste carni di pollo stanno entrando nell'alimentazione degli atleti, ricche come sono di aminoacidi e micronutrienti (ferro, rame, selenio, potassio, magnesio e fosforo).
La digeribilità dipende invece da altri fattori, come le forme di allevamento e di alimentazione che influenzano gli aspetti organolettici e gastronomici nutrizionali.
Il che ha modificato anche il modo di cucinare: una cosa è il pollo ruspante, muscoloso perché allevato a terra e per 5-6 mesi ed oltre, un'altra è quello di allevamento tecnologico, in gabbia o in capannoni e macellato a 2-3 mesi: in quest'ultimo caso la cottura è più rapida rapida e certamente meno saporita, ma più morbida per la presenza di maggiori quantità di collageno.
Insomma la cultura del biancomangiare come mangiare salutistico non ha basi scientifiche e affonda le sue radici negli usi delle corti medievali, dove i nobili si alimentavano con le carni bianche cotte con latte e mandorle.
Oggi invece si fanno i conti con i dati scientifici e quelli dei consumi, che ci dicono che in Italia non si mangia molto questo tipo di carne: solo 20 kg l'anno, rispetto ai 21 dei bovini e i 31 dei suini.
Al contrario nel mondo si arriva ai 53 kg degli Emirati arabi, ai 44 degli Usa e ai 23 dell'Unione Europea.
E allora mangiare leggero che significa? «Frutta e verdura, pasta, pasta di farro e di orzo - conclude il prof. D'Orazio – purtroppo però spesso si mangia con modelli culturali sbagliati, senza conoscere i dati scientifici. Le carni rosse richiamano l'eccitazione, la virilità, la sanità. Quelle bianche la calma, la dolcezza, la femminilità, l'aspetto dietetico. Lo abbiamo detto: non è fondato su nulla che se sei indisposto devi mangiare carni bianche. E' come quando alle donne che partorivano si dava il brodo di gallina, con due dita di grasso. Terrificante».
Sebastiano Calella 12/07/2008 11.33

SCANDALO IN ABRUZZO: ARRESTATO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, OTTAVIANO DEL TURCO

In manette presidente Regione Abruzzo1542

Il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano del Turco, è stato arrestato dalla Guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta sulla sanità condotta dalla Procura della Repubblica di Pescara. Il provvedimento di custodia cautelare ha riguardato anche altri assessori regionali e funzionari dell'ente. Per tutti, a vario titolo, l'accusa è di associazione per delinquere, corruzione e concussione per gestione privata nella Sanità.

Sono complessivamente dieci le persone arrestate per le indagini sulla cartolarizzazione di un miliardo di euro dei debiti della Sanità regionale. Secondo l'accusa vi sarebbero stati movimenti di denaro per circa 15 milioni di euro, di cui 12,8 già consegnati. Negli ambienti della Procura pescarese si è appreso che gli arrestati dovranno restare in isolamento nelle carceri in cui sono stati rinchiusi per tre giorni. Al termine dei tre giorni si terranno gli interrogatori di garanzia.
Svolta nelle indagini grazie a un imprenditore
Fondamentale per le indagini sarebbe stata la collaborazione di uno degli indagati, l'imprenditore della Sanità, Vincenzo Angelini, amministratore della casa di cura Villa Pini d'Abruzzo di Chieti e proprietario della Sanatrix dell'Aquila, danneggiato dalla concussione. Per il suo aiuto il Gip non ha ritenuto di disporre nessuna misura cautelare nei suoi confronti.
I principali reati contestati alle dieci persone arrestate e alle 25 indagate sono associazione per delinquere, concussione, corruzione, riciclaggio, truffa, falso e abuso d'ufficio. In carcere sono finiti il presidente della Giunta regionale, ex presidente della Commissione Antimafia ed ex ministro delle Finanza, Ottaviano Del Turco, il segretario generale della Presidenza della Giunta regionale ed ex segretario regionale socialista, Lamberto Quarta, il neo assessore alle Attività Produttive, Antonio Boschetti (Pd), il capogruppo regionale del Pd, Camillo Cesarone, l'ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, e Gianluca Zelli.
Due degli arrestati erano stati dipendenti di Angelini: Camillo Cesarone, che era anche sindacalista Cgil poi eletto al Consiglio regionale, e Gianluca Zelli. Secondo quanto si è appreso Angelini avrebbe interrotto il rapporto di lavoro con i due qualche mese fa. Agli arresti domiciliari l'assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca (Pd), il suo segretario particolare Angelo Bucciarelli, l'ex presidente della Finanziaria regionale, Giancarlo Masciarelli, già arrestato due anni fa, l'ex assessore alla Sanità del centrodestra Vito Domenici, all'epoca Fi oggi consigliere regionale Pdl. E' stato inoltre eseguito un provvedimento di divieto di dimora a Pescara nei confronti del direttore generale dell'azienda sanitaria regionale, Francesco Di Stanislao.
Le somme della presunta corruzione e delle presunte concussioni sarebbero 200mila euro per Del Turco e Cesarone; 5.800.000 euro per Del Turco, Cesarone e Quarta (oltre a tentativo per altri 250mila euro); 110mila euro per Cesarone e Boschetti; 15mila euro per Cesarone; 500mila euro per Domenici e Masciarelli (oltre al tentativo per altri 500 mila euro); 6.250.000 (oltre a 550mila euro promessi ma non versati) per Conga. Altre ingenti somme sarebbero state inutilmente pretese o riscosse, secondo l'accusa, da indagati nei confronti dei quali non sono state richieste o applicate misure cautelari.
La procura: "Provato il pagamento di una marea di soldi"
''Ci siamo accorti che c'erano troppe illegittimità perché si potesse parlare solo di 'disinvoltura amministrativa'. E quando ci sono le illegittimità che comportano un gran esborso di denaro sorge legittimo il sospetto che vi sia qualcuno che lucra...'', lo ha detto il capo della Procura di Pescara Nicola Trifuoggi in conferenza stampa a Pescara. Con lui, presenti anche i pm Di Florio e Bellelli. ''Uno dei maggiori percettori di questi benefici era il titolare della case di cura private Vincenzo Angelini, sentito da noi non una ma cinque, sei, sette volte... - ha chiarito Trifuoggi - Alla fine di fronte a contestazioni che non lasciavano spazio a difese si è deciso a collaborare'', ha confermato. ''Angelini ha detto di aver ricevuto pressioni forti sia da persone della precedente giunta che da quella attuale, sia dal loro entourage'', ha insistito il capo della Procura pescarese
''Abbiamo ritenuto, e siamo stati confortati dal Gip, che ci sono prove del pagamento di una barca di soldi, di una marea di soldi, circa 30 miliardi di vecchie lire, 15 milioni di euro che avrebbero potuto far funzionare l'ospedale di Pescara e tutti quelli abruzzesi, invece di arricchire qualcuno...'', ha aggiunto il procuratore capo che ha così proseguito: ''Non sono state messe le manette a nessuno, non c'è stata nessuna spettacolarizzazione: non ne abbiamo bisogno, non abbiamo intenzione di candidarci alle elezioni, non dobbiamo farci clienti. Questo personaggi sono schiacciati da una valanga di prove'', ha confermato.

Le richieste di custodia cautelare sono state necessarie, ha spiegato il procuratore Trifuoggi, per il ''pericolo gravissimo di reiterazione dei reati e inquinamento delle prove''. Lo dimostra il fatto, ha aggiunto il magistrato, che l'ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, è stato trovato in possesso di una valigetta contenente 113.000 euro, mentre era a bordo della sua Porsche. Subito dopo l'arresto, avvenuto a Francavilla al Mare, Conga ha avuto un malore.
Gli arresti sono stati spiccati perché ''erano pronti provvedimenti che avrebbero buttato non in ginocchio, ma sottoterra la sanità abruzzese'', ha spiegato Trifuoggi. ''Ci siamo posti il problema dell'attendibilità delle dichiarazioni di Angelini. Si poteva pensare che non avendo ottenuto quanto voleva si volesse vendicare. Ma noi abbiamo riscontridocumentali da intercettazioni, subito dopo ogni richiesta c'era una nuova riunione di Giunta per decidere un provvedimento. Abbiamo i ticket dei telepass autostradali di quando i soldi venivano portati a Collelongo''. Collelongo (L'Aquila) è la residenza abruzzese del presidente Ottaviano Del Turco. Nel colloquio con la stampa il procuratore capo ha detto inoltre che ''Si tratta di cose estremamente gravi, ma la cosa più grave è che si parli di tangenti in un ambito come la sanità, particolarmente odioso se si considera il catastrofico momento della sanità abruzzese''. In merito alla posizione dell'assessore Mazzocca Trifuoggi ha affermato che nel suo caso non si tratterebbe di corruzione, ma avrebbe "preteso" l'assunzione di suoi protetti dove non necessario.
Un milione di euro, scontato poi a 750 mila: questa la cifra che Del Turco avrebbe chiesto ad Angelini motivandola come necessaria per portare con sè nel Pd, nel momento della costituzione otto senatori. In cambio la Giunta regionale avrebbe adottato provvedimenti a lui favorevoli. E' quanto raccontato ai magistrati della Procura di Pescara da Enzo Angelini. ''In cambio - ha riferito ancora Trifuoggi in conferenza stampa - all'imprenditore erano state promesse anche protezioni da eventuali ispezioni delle forze dell'ordine nelle sue strutture''. Sarebbe stato Camillo Cesarone, capogruppo del Pd in consiglio regionale d'Abruzzo, "l'uomo di collegamento" tra l'imprenditore della sanità privata Angelini e Del Turco. Lo ha precisato il procuratore Trifuoggi, ricordando che Cesarone e' un ex sindacalista della Uil, ha lavorato presso la clinica privata di Angelini, Villa Pini, e proprio mentre era in quell'ambito e' stato eletto consigliere regionale delle liste dello Sdi, lo stesso del presidente Del Turco.

10 de julio de 2008

INDUSTRIALE ABRUZZESE RAPITO A SAN FELIPE Sono ancora cinque le vittime italiane nelle mani dei malviventi.Sempre a San Felipe, a giugno, era stato sequestrato l’allevatore Felice di Stefano


SAN FELIPE - Il dramma senza fine dei sequestri di italianiIn Venezuela si è arricchito nelle ultime ore di un nuovo episodio, quando un gruppo di malviventi ha portato via a forza da un suo deposito a San Felipe, nello Stato di Yaracuy, l’imprenditore originario della provincia di Pescara Armando di Battista. Molto noto e al centro di numerosi attività commerciali, Di Battista ha 79 anni e la sua età è l’elemento che più
preoccupa la famiglia che, si è appreso, si è rifiutata di presentare una denuncia alle autorità, rifiutando anche ogni contatto con la stampa. L’Ambasciata e l’esperto antisequestri Giuseppe Scrima, in collegamento con l’Unità di crisi della Farnesina, seguono da vicino la vicenda, mentre polizia e magistratura venezolane hanno avviato, in assenza di una denuncia,indagini d’ufficio.
Secondo una ricostruzione giornalistica della vicenda, martedì mattina l’imprenditore italiano si accingeva a disporre il trasferimento di un mezzo pesante, parcheggiato in un deposito appartenente ad una sua impresa di costruzioni, quando è stato attaccato da uomini armati, giunti sul posto a bordo di due auto, una rossa e l’altra nera. Alcuni operai hanno cercato di opporre resistenza, ma due di essi sono stati colpiti al capo con il calcio di rivoltelle.
Di Battista è stato portato via a forza e caricato su un veicolo. Questa ultima parte del rapimento non ha avuto praticamente testimoni oculari, perchè tutti i dipendenti dell’impresa sono rimasti chiusi nel deposito. Secondo il “Diario de Yaracuy” Di Battista sarebbe fra l’altro proprietario di Foto Roma, uno dei più noti negozi di materiale
fotografico di San Felipe.
Fra i sette sequestri avvenuti nel 2008 nello Stato di Yaracuy vi è stato in giugno anche quello, per fortuna risoltosi felicemente dopo pochi giorni, dell’allevatore Felice di Stefano, 45 anni, proprietario della fattoria Dona Carmen a Bella Vista.
Fra gennaio e giugno in Venezuela sono state sequestrate 203 persone, 55 in più dello stesso periodo del 2007. Dei
numerosi cittadini italiani o di origine italiana rapiti, cinque restano nelle mani dei sequestratori. Oltre a Di Battista, non sono ancora stati rilasciati Giacomo Cunsolo, di Maracaibo, Luis Eduardo Lavieri, di Maracay, ed altri due, residenti nella provincia, di cui, per volere delle famiglie, non è stata resa nota l’identità.

LA VOCE D'ITALIA