MARGARITA - 23.11.2007- Si è tenuto a Margarita nella sede dell’Odici il convegno “NOI LORO E GLI ALTRI” indetto dal Movimento Giovani Italiani della Comunita locale, per analizzare lo stato del sofferto rapporto tra le vecchie e nuove generazioni di italiani all’estero e per evidenziare – e forse chiarire - le incomprensioni sorte con il passaggio a modi di vivere e di pensare diversi rispetto al recente passato.
Il presidente Marco Porta ha subito dato conto di tre eventi di grande rilevanza svoltisi nelle ultime settimane tra Caracas e Margarita, aventi una unica direzione:riportare al centro dell’attenzione la Comunità italiana all’estero ed i suoi Giovani.
Prima notizia l’apertura nel 2008 da parte della UDO Università d’ Oriente della facoltà di Lingue Moderne nella quale l’Italiano sarà incluso come materia d’obbligo, accanto all’inglese e al francese. Seconda notizia: l’impegno assunto da Alessio Gorla e Carlo Sartori CdA di New Co Rainternational di costituire un canale televisivo di informazione di ritorno che preveda il coinvolgimento non soltanto dei Comites e dell’associazionismo ma anche dei Giovani… Terza notizia: la visita in Venezuela dello staff di Clar, Centro Libero Analisi e Ricerche, per realizzare, in partenership con la ODICI, corsi di formazione per giovani italiani oriundi in materia di management turistico , gestione di banche dati e corsi per rilascio della patente europea del PC. Eventi questi , ha detto Porta – che lasciano intravedere la possibilità di riaprire un canale di comunicazione con l’Italia attraverso il coinvolgimento delle nuove generazioni. Le analisi fatte e le decisióni prese non potranno non avere ripercussioni importanti sulle aspirazione di raggiungere un nuovo coinvolgimento dei giovani nella vita della comunità, ma soprattutto saranno l’occasione per aprire opportunità di interscambio nei campi della formazione e dell’addestramento professionale. Sono questi infatti – ha sottolineato Porta – i settori nei quali piú che in altri altri si gioca il futuro delle relazioni tra l’Italia e le sue comunità all’estero. Perché allora non lanciare un grande programma di coopoerazione tra Italia e Venezuela, tipo Erasmus, che preveda lo scambio di studenti tra atenei e istituti di educazione superiore? Cosa é piu importante della formazione per un giovane che cerca oportunità di lavoro e di stabilizzazione personale? Non sarebbe questo un modo efficace per riaprire canali di interesse reciproco e di mutua conoscenza tra gli italiani d’Italia e le comunità all’estero?
L’apertura della nuova facoltà che prevede per la seconda volta l’Italiano come lingua curriculare di una università pubblica straniera dovrebbe far riflettere su i traguardi raggiunti da enti privati come l’Odici che da un decennio ha raggiunto questo risultato…potrebbe essere l’occasione buona perché finalmente si stabiliscano rapporti di cooperazione educativa tra questo Ateneo e l’Italia. I tentativi in precedenza effettuati non hanno dato risultati positivi a differenza di quanto avvenuto con la Spagna ed il Canadà. La stessa Rai nel recente incontro di Caracas ha dovuto riconoscere che l’evoluzione in corso non permette ulteriori ritardi: i Giovani devono essere apprezzati per quel che sono e devono svolgere il ruolo che compete a coloro che sono prossimi al cambio della guardia…Iniziative di rivalutazione e compattazione sono in corso anche in altre zone di Venezuela, come a Maracaibo e Caracas, ove i nostri connazionali piu giovani si stanno organizzando per poter rappresentare in seno istituzionale le loro istanze. Ma perché questa partecipazione abbia continuità dobbiamo garantire ai nostri giovani la consapevolezza che nel rapporto con l’Italia troveranno la possibilitá di migliorare il loro futuro. Piu critico il Dr Vitaliano Vita,rappresentante decano della nostra Comunità,il quale si è detto sconcertato di dover rilevare come di fronte a problemi gravi e ricorrenti come l’incorporazione dei giovani nella nostra società, ci si perda in diatribe di poco valore che hanno il demerito di peggiorare i rapporti esistenti tra Noi ,Loro e gli Altri. Ha detto Vita: “ mentre si discute sul ruolo dei Giovani nella nostra Società, cresce la preoccupazione sul futuro delle pensioni che, un giorno, dovranno essere loro erogate, c’e chi parla di fondi insufficienti ,perché assorbiti dalle attuali erogazioni tanto da far nascere il problema “noi-loro”. Poi qualcuno, finalmente , si passa la mano sulla coscienza e comincia a parlare,non soltanto dei pericoli che minacciano il loro futuro, ma anche di quelli che oggi caratterizzano la loro esistenza, degli ostacoli che alla luce dei fatti limitano i loro diritti, l’accesso alla speranza, al successo, ad una vita dignitosa, autonoma ed indipendente…Sogni che per poterli fare , oggi , è necessario ricorrere a stimoli artificiali … tanto grande è la sfiducia nel domani! Altro che Porta a Porta... discutiamo “faccia a faccia” dei loro problemi.. analizziamoli con sincerità, la stessa che dovrebbe esserci tra padre e figlio… cominciando a stabilire se sono loro che vogliono sfuggire al nostro controllo o noi che non vogliamo ammettere la loro maggiore erudizione …dunque riflettiamo: sono °bamboccioni °abulici , come qualcuno ha osato definirli, o giovani demotivati dalla mancanza di orizzonti e speranze?
Proviamo a concepire i Giovani come se fossero tutti figli nostri , al di là del colore della pelle e della loro cultura… proviamo a considerarli come i nostri eredi Lasciamoli parlare, sforziamoci di comprendere il loro mondo, cerchiamo di interpretare la nuova concezione di vita imposta dal cambiamento epocale, dal passaggio dalla zappa alle nuove tecnologie, dalla vita in famiglia a quella autonoma da single . Sforziamoci di riconoscere che il loro modo di vita ,di pensare ,di agire e progredire non e’ uguale al nostro, che tocca a noi comprenderli, a noi che li abbiamo procreati e dato corso a questa nuova società! Apriamo le braccia stendiamo loro una mano … mettendo a loro disposizione, ha concluso Vita, le nostre esperienze e quel “ poco tanto” che abbiamo costruito e che, comunque non possiamo portarci nell’Aldilà. Riconosciamo il loro ruolo di figli e di eredi continuatori… e , se necessario, recitiamo un mea culpa.
DA "PAGINE" DI VITALIANO VITA
Il presidente Marco Porta ha subito dato conto di tre eventi di grande rilevanza svoltisi nelle ultime settimane tra Caracas e Margarita, aventi una unica direzione:riportare al centro dell’attenzione la Comunità italiana all’estero ed i suoi Giovani.
Prima notizia l’apertura nel 2008 da parte della UDO Università d’ Oriente della facoltà di Lingue Moderne nella quale l’Italiano sarà incluso come materia d’obbligo, accanto all’inglese e al francese. Seconda notizia: l’impegno assunto da Alessio Gorla e Carlo Sartori CdA di New Co Rainternational di costituire un canale televisivo di informazione di ritorno che preveda il coinvolgimento non soltanto dei Comites e dell’associazionismo ma anche dei Giovani… Terza notizia: la visita in Venezuela dello staff di Clar, Centro Libero Analisi e Ricerche, per realizzare, in partenership con la ODICI, corsi di formazione per giovani italiani oriundi in materia di management turistico , gestione di banche dati e corsi per rilascio della patente europea del PC. Eventi questi , ha detto Porta – che lasciano intravedere la possibilità di riaprire un canale di comunicazione con l’Italia attraverso il coinvolgimento delle nuove generazioni. Le analisi fatte e le decisióni prese non potranno non avere ripercussioni importanti sulle aspirazione di raggiungere un nuovo coinvolgimento dei giovani nella vita della comunità, ma soprattutto saranno l’occasione per aprire opportunità di interscambio nei campi della formazione e dell’addestramento professionale. Sono questi infatti – ha sottolineato Porta – i settori nei quali piú che in altri altri si gioca il futuro delle relazioni tra l’Italia e le sue comunità all’estero. Perché allora non lanciare un grande programma di coopoerazione tra Italia e Venezuela, tipo Erasmus, che preveda lo scambio di studenti tra atenei e istituti di educazione superiore? Cosa é piu importante della formazione per un giovane che cerca oportunità di lavoro e di stabilizzazione personale? Non sarebbe questo un modo efficace per riaprire canali di interesse reciproco e di mutua conoscenza tra gli italiani d’Italia e le comunità all’estero?
L’apertura della nuova facoltà che prevede per la seconda volta l’Italiano come lingua curriculare di una università pubblica straniera dovrebbe far riflettere su i traguardi raggiunti da enti privati come l’Odici che da un decennio ha raggiunto questo risultato…potrebbe essere l’occasione buona perché finalmente si stabiliscano rapporti di cooperazione educativa tra questo Ateneo e l’Italia. I tentativi in precedenza effettuati non hanno dato risultati positivi a differenza di quanto avvenuto con la Spagna ed il Canadà. La stessa Rai nel recente incontro di Caracas ha dovuto riconoscere che l’evoluzione in corso non permette ulteriori ritardi: i Giovani devono essere apprezzati per quel che sono e devono svolgere il ruolo che compete a coloro che sono prossimi al cambio della guardia…Iniziative di rivalutazione e compattazione sono in corso anche in altre zone di Venezuela, come a Maracaibo e Caracas, ove i nostri connazionali piu giovani si stanno organizzando per poter rappresentare in seno istituzionale le loro istanze. Ma perché questa partecipazione abbia continuità dobbiamo garantire ai nostri giovani la consapevolezza che nel rapporto con l’Italia troveranno la possibilitá di migliorare il loro futuro. Piu critico il Dr Vitaliano Vita,rappresentante decano della nostra Comunità,il quale si è detto sconcertato di dover rilevare come di fronte a problemi gravi e ricorrenti come l’incorporazione dei giovani nella nostra società, ci si perda in diatribe di poco valore che hanno il demerito di peggiorare i rapporti esistenti tra Noi ,Loro e gli Altri. Ha detto Vita: “ mentre si discute sul ruolo dei Giovani nella nostra Società, cresce la preoccupazione sul futuro delle pensioni che, un giorno, dovranno essere loro erogate, c’e chi parla di fondi insufficienti ,perché assorbiti dalle attuali erogazioni tanto da far nascere il problema “noi-loro”. Poi qualcuno, finalmente , si passa la mano sulla coscienza e comincia a parlare,non soltanto dei pericoli che minacciano il loro futuro, ma anche di quelli che oggi caratterizzano la loro esistenza, degli ostacoli che alla luce dei fatti limitano i loro diritti, l’accesso alla speranza, al successo, ad una vita dignitosa, autonoma ed indipendente…Sogni che per poterli fare , oggi , è necessario ricorrere a stimoli artificiali … tanto grande è la sfiducia nel domani! Altro che Porta a Porta... discutiamo “faccia a faccia” dei loro problemi.. analizziamoli con sincerità, la stessa che dovrebbe esserci tra padre e figlio… cominciando a stabilire se sono loro che vogliono sfuggire al nostro controllo o noi che non vogliamo ammettere la loro maggiore erudizione …dunque riflettiamo: sono °bamboccioni °abulici , come qualcuno ha osato definirli, o giovani demotivati dalla mancanza di orizzonti e speranze?
Proviamo a concepire i Giovani come se fossero tutti figli nostri , al di là del colore della pelle e della loro cultura… proviamo a considerarli come i nostri eredi Lasciamoli parlare, sforziamoci di comprendere il loro mondo, cerchiamo di interpretare la nuova concezione di vita imposta dal cambiamento epocale, dal passaggio dalla zappa alle nuove tecnologie, dalla vita in famiglia a quella autonoma da single . Sforziamoci di riconoscere che il loro modo di vita ,di pensare ,di agire e progredire non e’ uguale al nostro, che tocca a noi comprenderli, a noi che li abbiamo procreati e dato corso a questa nuova società! Apriamo le braccia stendiamo loro una mano … mettendo a loro disposizione, ha concluso Vita, le nostre esperienze e quel “ poco tanto” che abbiamo costruito e che, comunque non possiamo portarci nell’Aldilà. Riconosciamo il loro ruolo di figli e di eredi continuatori… e , se necessario, recitiamo un mea culpa.
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