3 de diciembre de 2008

L'EDITORIALE DI MARCO BASTI: LA CONFERENZA GIOVANI

 

BUENOS AIRES - Stanno per partire nelle prossime ore i 57 giovani della nostra comunità, che rappresenteranno i loro coetanei italiani o di origine italiana residenti in Argentina, alla Prima Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo, che si svolgerà a Roma la settimana prossima. Un appuntamento che potrà essere di grande importanza se non si limiterà ai soliti riti, in un momento in cui le azioni degli italiani all’estero sono crollate quasi tanto quanto le borse di tutto il mondo.

Un crollo che non è certo colpa degli italiani che risiedono oltreconfine, ma di una situazione politica italiana sempre più chiusa in sè stessa. Una situazione che ha portato a dei tagli davvero sproporzionati e spropositati, sui quali si è già manifestato quasi tutto il mondo degli italiani all’estero e sui quali anche noi abbiamo parlato tanto, senza che si intravedano, purtroppo, neanche le minime intenzioni di modificare l’impianto scritto dal governo.

Ma lasciamo per un momento la questione tagli, per passare alla Conferenza dei Giovani, un appuntamento fortemente voluto dal CGIE, nel quale è sempre stato grande l’impulso sull’argomento dato dai consiglieri dell’Argentina. Un impulso che viene da lontano, da oltre vent’anni. Un impulso che l’Associazionismo ha mantenuto con impegno e che ha dimostrato nella realizzazione di diciasette Congressi dei Giovani organizzati dalla FEDITALIA in Argentina.

L’augurio è che i giovani che parteciperanno alla manifestazione, in particolare quelli che rappresenteranno l’Argentina, siano consapevoli dell’importanza della comunità che stanno rappresentando, della storia e della realtà delle nuove generazioni di argentini di origine italiana che rappresentano.

Giovani delegati dell’Argentina che certamente capiranno l’importanza di mantenere la fedeltà alle proprie radici. E questo comporta la consapevolezza del fatto che la nostra comunità ha delle caratteristiche particolari, perché è tra le più antiche e le più numerose, perché ha costituito un inestimabile patrimonio morale, storico, culturale, materiale, in questo Paese. Perché si è organizzata da sola, quando l’Italia non era nata e l’Argentina appena cominciava a organizzarsi, attraverso le Associazioni. Esse sono al centro della storia e della realtà della nostra comunità, per cui quando i giovani dell’Argentina si riuniranno a Roma con i loro coetanei di tutto il mondo per parlare del loro futuro e del futuro delle comunità italiane all’estero e del futuro dei rapporti con l’Italia, non potranno fare a meno di tener presente quella storia e quella realtà che, certo, costituiscono un valore del quale devono essere fieri.

L’eventuale intenzione del governo o delle forze politiche italiane di disconoscere la nostra realtà, o di imporre le logiche lottizzatrici che hanno caratterizzato la politica italiana, specialmente nei confronti degli italiani all’estero e fra noi specialmente da quando c’è il voto degli italiani all’estero, dovrebbero essere respinte.

Come è stato scritto tante volte, se non si è consapevoli delle proprie radici, difficilmente si potrà crescere e arrivare lontani.

Ai nostri giovani quindi, i migliori auguri per la loro partecipazione alla Conferenza. Se sapranno farci, saranno risultati positivi per tutti. Altrimenti... (Marco Basti-Tribuna Italiana/Inform)

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