16 de noviembre de 2008

Nel 2007 sono state sei miliardi di euro le rimesse dei cittadini stranieri in Italia.

In testa la comunità cinese che ha superato romeni e filippini. Ricerca del Centro Studi Sintesi di Venezia.

Sei miliardi di euro l’ammontare delle rimesse che gli oltre 3 milioni di immigrati hanno spedito nei loro Paesi d'origine nel 2007. Un flusso di liquidità pari allo 0,4% della ricchezza complessivamente prodotta a livello nazionale e che dal 2000 al 2007 è cresciuta di quasi dieci volte (+927%).
Sono i dati che emergono da una ricerca del Centro Studi Sintesi di Venezia che ha analizzato la natura e la destinazione finale delle rimesse degli immigrati in Italia.
Ogni immigrato, in media, trasferisce poco più di 2.000 euro nel proprio Paese “spesso – si legge nella ricerca - per soddisfare necessità vitali dei familiari-riceventi come cibo e vestiario”.
Un terzo delle rimesse, spiegano i ricercatori, finiscono in zone rurali non di rado per creare il risparmio necessario per aprire nuove attività commerciali ed artigianali.
Oltre un quarto del denaro che esce dall'Italia è localizzato nel Lazio (26%), anche in relazione alla presenza elevata di money transfert domiciliati nella capitale, seguito da Lombardia, Toscana e Veneto che si collocano, rispettivamente, seconda terza e quarta in questa classifica (20,6% e 14,4% e 6,7%). La regione Lazio primeggia anche per la consistenza delle rimesse rapportate al Pil da essa stessa prodotto (0,94%) e per la somma complessiva portata fuori da ciascun residente nella regione (4.766 euro). Valori al di sopra della media nazionale di 2.057 euro, si registrano tra le rimesse pro capite delle regioni Toscana (3.702 euro), Sardegna (2.875 euro) e Campania (2.864 euro). Gli aumenti più consistenti nelle rimesse nel periodo 2000-2007 hanno riguardato invece la Valle d'Aosta, la Toscana, il Piemonte e l'Umbria.
A livello provinciale solo Roma raccoglie quasi un quarto delle intere rimesse nazionali (24,9%), seguita a ruota da Milano, distanziata con oltre 10 punti percentuali (13,6%). Seguono poi due province toscane, con Prato (7,4%) che precede il capoluogo regionale Firenze (4,0%).
Tra le province in cui sono si sono registrati i maggiori aumenti dal 2000 al 2007 si annoverano due province laziali, Rieti e Viterbo.
Il Paese che nel 2007 ha ricevuto i trasferimenti più consistenti provenienti dall’Italia è stata la Cina con un ammontare complessivo di 1,6 miliardi di euro seguita da Romania (13,1%), Filippine e Marocco.
Complessivamente, il 46% delle rimesse si indirizzano in Asia (con più di 2,7 miliardi di euro), mentre oltre un quarto sono destinate ai Paesi europei (che registrano rimesse per 1,6 miliardi di euro). Della rimanente parte, circa il 15% defluisce in Africa e quasi il 12% nel continente americano.
(Al. Col.)

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