ALCUNE REALTÁ DEGLI ITALIANI IN VENEZUELA DOPO IL REFERENDUM …
Pagine 16/02/2009 - di Vitaliano Vita
Ha rinvito Chavez…. e con la riforma della Costituzione é possibile che venga rieletto sino al 2018 nelle elezioni del 2012 alle quali si è naturalmente ricandidato. La riforma costituzionale infatti consente a tutti gli eletti, governatori, deputati, sindaci ecc. di poter illimitatamente essere rieletti, qualora così lo decida il popolo. Il talento e le capacità di amministrare sono patrimonio pubblico che deve essere messo a disposizione della Comunitá da chi lo possiede. In poche parole, secondo questa teoria, se un individuo ha la capacita di governare meglio di un altro non può essere esonerato, deve dare il suo contributo, anche perché certe capacità e competenze acquisite, si sono consolidate quasi sempre a spese del Popolo. Invece rimane confermato il testo dell’art. 72 della Costituzione che stabilisce che gli eletti, giunti alla metà del loro mandato, possono essere revocati se un numero di cittadini pari almeno a quello che li ha eletti, li dichiara “scaduti…”
Quindi nel caso pratico, se il Popolo veramente volesse destituire Chavez prima della scadenza del mandato nel 2012, potrebbe farlo, ove ottenesse il quorum di consensi richiesto. Ma, stando ai risultati, questa possibilità é assai lontana.
In Venezuela ci sono oltre 150 mila italiani di passaporto e 2 milioni circa di oriundi… In quasi tutti i settori produttivi e commerciali gli italiani si distinguono. Tuttavia l’affermarsi di certe forme di nazionalismo hanno inciso in modo considerevole sul processo integrativo: molti per esempio hanno fatto rientro nei paesi di origine, altri ridimensionato i loro investimenti. Insomma c’è stato un calo di entusiasmo. I rapporti Italia - Venezuela poi, anche a livello governativo, si sono raffreddati a seguito della disputa petrolifera conclusasi con la confisca all’ENI del campo di Dacion (60mila barili di greggio al giorno), poi conciliata con l’accordo Scaroni che oggi vede l’Eni addirittura socia al 40% di Pdvsa (l’azienda petrolifera dello Stato) nello sfruttamento della piú grande area petrolifera del paese (Anzoátegui) che dispone di riserve petrolifere per oltre 2,5 miliardi di barili, che dal prossimo anno dovrebbe garantire una produzione giornaliera di 30.000 barili per arrivare nel biennio successivo a 300 mila!
Chi conosce Chavez… considera questo accordo una specie di miracolo che, tuttavia, non sembra essere stato apprezzato da alcuni politici italiani che recentemente hanno criticato duramente il Governo del Venezuela, manifestando a livello mondiale preoccupazione e timori per gli italiani che vivono in Venezuela con particolare riferimento alla possibilità di irregolarità in queste ultime elezioni.
Chavez non ha risposto, come di consueto, preso come era dall’elezioni referendarie, risposte che sicuramente, prima o poi, ci saranno, le cui conseguenze non graveranno sull’ On .Zacchera, che invece dal podio del Comune di Verbania (al quale si è giustamente candidato…) seguiterà a tutelare gli interessi degli italiani all’ estero. Dopo l’esito delle elezioni ed i commenti positivi dell’ÓSA e degli osservatori internazionali sulla regolarità del referendum, noi ci auguriamo che le preoccupazioni dell’on Zacchera siano state superate e che, dall’alto della sua sensibilità e saggezza, faccia pervenire qualche commento riconciliativo, posto che molti italiani che vivono in Venezuela stanno soffrendo di insonnia e vorrebbero migliorare le loro condizioni economiche e di salute.
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