INCONTRO DEL SEGRETARIO GENERALE DEL CGIE ELIO CAROZZA CON LA CONSULTA DEGLI EMILIANO ROMAGNOLI NEL MONDO.
BOLOGNA - Ampio lo scambio di vedute con gli esponenti della Consulta degli Emiliano Romagnoli nel mondo che il Segretario Generale del CGIE, Elio Carozza, ha avuto nella giornata conclusiva dei lavori dell’organismo consultivo della comunità all’estero. “Non un incontro istituzionale – tiene a sottolineare Carozza al suo secondo appuntamento con i consultori in meno di un anno e mezzo – ma una proficua occasione di conoscenza e di riflessione sugli organismi di rappresentanza delle comunità all’estero e l’esigenza di un più stretto collegamento tra le Consulte/Consigli, i Comites, il CGIE ed i parlamentari all’estero”.
“Tanto più importante – prosegue Carozza - perché, a Rovereto di Cadeo (Piacenza), il maggior interesse è venuto dagli esponenti delle giovani generazioni all’estero, che aspirano alla realizzazione di un “network dei giovani” in grado di superare i limiti delle suddivisioni regionalistiche, istituzionali e geopolitiche. In questo senso, l’impegno fin qui realizzato dal Consiglio Generale degli Italiani all’estero è divenuto elemento di attrazione e di concreto interesse per i giovani della Consulta, che guardano ai preparativi ed alla stessa Conferenza Mondiale dei Giovani italiani di origine italiana come concreta opportunità dalla quale dovranno emergere leadership capaci di realizzare tale collegamento”. Dunque, “non passerelle alla Conferenza ma incontri seminariali, gestiti dai giovani, che pemettano l’individuazione delle leadership del futuro della comunità”..
Il rappresentante del CGIE, rispondendo alle sollecitazioni dei consultori, ha illustrato approfonditamente il lavoro fin qui svolto dal Consiglio ed i suoi futuri sviluppi.
Particolare la riflessione dedicata al ruolo di rappresentanza del CGIE, che “a dispetto delle pessimistiche previsioni, ha individuato nella collaborazione e nel supporto ai parlamentari della Circoscrizione estero ed al più diretto collegamento con i Comites la sua rinnovata funzione di organismo di rappresentanza e di consulenza del mondo della nuova e antica emigrazione italiana”.
“Un apporto – ha proseguito il Segretario Generale del CGIE - che ha permesso di varare, ottenendo concreti risultati, iniziative e proposte legislative ed istituzionali fino a ieri impensabili.”
E proprio sul tema dell’importanza della partecipazione all’iniziativa della rappresentanza dei diritti e degli interessi delle Comunità all’estero si sofferma la riflessione di Carozza, a posteriori dell’incontro con i Consultori degli emiliano romagnoli nel mondo, allorché sottolinea l’emergere di un insperato interesse dei giovani all’estero per l’attività dei Comites quale punto di confronto e di rappresentanza diretta e per il rinnovamento del mondo associazionistico.
“Un interesse, il primo, che conferma la giustezza del rinnovato impegno ed attenzione del CGIE verso questi organismi territoriali e verso la presenza dei parlamentari della Circoscrizione estero quale strumento di sintesi del percorso di partecipazione democratica della nostra comunità,
“Un’esigenza, il secondo, che vedrà in primo piano l’intervento del CGIE nel corso della prossima Assemblea plenaria del Consiglio, per delineare gli elementi di negatività, che ne hanno fin qui frenato l’evoluzione, e valorizzarne gli aspetti positivi che hanno permesso di non disperdere capitale umano e risorse culturali, politiche e sociali dell’Italia all’estero, da cui proviene oggi, forse più di ieri, una domanda di collegamento che non può essere delusa”.
Altri elementi emersi dall’incontro: informazione e cultura italiana. Vivo è l’interesse per l’informazione sull’Italia di oggi, per una migliore comprensione delle sue realtà, ma altrettanto forte è l’interesse nel far conoscere le nostre comunità all’estero ad un’Italia che, com’ è emerso dal difficile confronto dei nostri parlamentari, di fatto ignora cosa siano e quali opportunità possano riservare le comunità italiane all’estero per l’evoluzione del Paese.
Infine, l’aspetto culturale: particolare plauso è giunto dal Segretario Generale Carozza per il Seminario sulla lingua italiana che la Consulta promuoverà nel mese di ottobre, nell’ambito della prossima riunione. “Sebbene non possa essere considerato l’unico strumento di collegamento fra le comunità è, e rimane, un significativo elemento nel dialogo fra le nuove e vecchie generazioni di italiani all’estero ed espressione di un’appartenza identitaria cui non si puo’ e non si deve rinunciare”. (Inform)
BOLOGNA - Ampio lo scambio di vedute con gli esponenti della Consulta degli Emiliano Romagnoli nel mondo che il Segretario Generale del CGIE, Elio Carozza, ha avuto nella giornata conclusiva dei lavori dell’organismo consultivo della comunità all’estero. “Non un incontro istituzionale – tiene a sottolineare Carozza al suo secondo appuntamento con i consultori in meno di un anno e mezzo – ma una proficua occasione di conoscenza e di riflessione sugli organismi di rappresentanza delle comunità all’estero e l’esigenza di un più stretto collegamento tra le Consulte/Consigli, i Comites, il CGIE ed i parlamentari all’estero”.
“Tanto più importante – prosegue Carozza - perché, a Rovereto di Cadeo (Piacenza), il maggior interesse è venuto dagli esponenti delle giovani generazioni all’estero, che aspirano alla realizzazione di un “network dei giovani” in grado di superare i limiti delle suddivisioni regionalistiche, istituzionali e geopolitiche. In questo senso, l’impegno fin qui realizzato dal Consiglio Generale degli Italiani all’estero è divenuto elemento di attrazione e di concreto interesse per i giovani della Consulta, che guardano ai preparativi ed alla stessa Conferenza Mondiale dei Giovani italiani di origine italiana come concreta opportunità dalla quale dovranno emergere leadership capaci di realizzare tale collegamento”. Dunque, “non passerelle alla Conferenza ma incontri seminariali, gestiti dai giovani, che pemettano l’individuazione delle leadership del futuro della comunità”..
Il rappresentante del CGIE, rispondendo alle sollecitazioni dei consultori, ha illustrato approfonditamente il lavoro fin qui svolto dal Consiglio ed i suoi futuri sviluppi.
Particolare la riflessione dedicata al ruolo di rappresentanza del CGIE, che “a dispetto delle pessimistiche previsioni, ha individuato nella collaborazione e nel supporto ai parlamentari della Circoscrizione estero ed al più diretto collegamento con i Comites la sua rinnovata funzione di organismo di rappresentanza e di consulenza del mondo della nuova e antica emigrazione italiana”.
“Un apporto – ha proseguito il Segretario Generale del CGIE - che ha permesso di varare, ottenendo concreti risultati, iniziative e proposte legislative ed istituzionali fino a ieri impensabili.”
E proprio sul tema dell’importanza della partecipazione all’iniziativa della rappresentanza dei diritti e degli interessi delle Comunità all’estero si sofferma la riflessione di Carozza, a posteriori dell’incontro con i Consultori degli emiliano romagnoli nel mondo, allorché sottolinea l’emergere di un insperato interesse dei giovani all’estero per l’attività dei Comites quale punto di confronto e di rappresentanza diretta e per il rinnovamento del mondo associazionistico.
“Un interesse, il primo, che conferma la giustezza del rinnovato impegno ed attenzione del CGIE verso questi organismi territoriali e verso la presenza dei parlamentari della Circoscrizione estero quale strumento di sintesi del percorso di partecipazione democratica della nostra comunità,
“Un’esigenza, il secondo, che vedrà in primo piano l’intervento del CGIE nel corso della prossima Assemblea plenaria del Consiglio, per delineare gli elementi di negatività, che ne hanno fin qui frenato l’evoluzione, e valorizzarne gli aspetti positivi che hanno permesso di non disperdere capitale umano e risorse culturali, politiche e sociali dell’Italia all’estero, da cui proviene oggi, forse più di ieri, una domanda di collegamento che non può essere delusa”.
Altri elementi emersi dall’incontro: informazione e cultura italiana. Vivo è l’interesse per l’informazione sull’Italia di oggi, per una migliore comprensione delle sue realtà, ma altrettanto forte è l’interesse nel far conoscere le nostre comunità all’estero ad un’Italia che, com’ è emerso dal difficile confronto dei nostri parlamentari, di fatto ignora cosa siano e quali opportunità possano riservare le comunità italiane all’estero per l’evoluzione del Paese.
Infine, l’aspetto culturale: particolare plauso è giunto dal Segretario Generale Carozza per il Seminario sulla lingua italiana che la Consulta promuoverà nel mese di ottobre, nell’ambito della prossima riunione. “Sebbene non possa essere considerato l’unico strumento di collegamento fra le comunità è, e rimane, un significativo elemento nel dialogo fra le nuove e vecchie generazioni di italiani all’estero ed espressione di un’appartenza identitaria cui non si puo’ e non si deve rinunciare”. (Inform)
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