16 de abril de 2008

LETTERA DI UGO DI MARTINO AL CORRIERE DELLA SERA

La lettera di Ugo di Martino (CGIE) al Corriere della Sera

Stupore e sdegno per l’articolo Lite in Venezuela

CARACAS – Da Caracas Ugo di Martino, componente CdP del CGIE per l’America Latina, ha inviato al Corriere della Sera una lettera in merito ad un articolo apparso sul quotidiano nei giorni scorsi a firma di Francesco Battistini. Articolo che per completezza di informazione riportiamo in questo numero come rassegna stampa.

Leggo con stupore e sdegno l’articolo Lite in Venezuela: “Traffico di schede”. “Calunnie” apparso il 12 aprile sul Corriere della Sera a firma di Francesco Battistini. Ancora una volta rimango sorpreso di come la cattiveria umana, spinta da un proprio tornaconto o da un desiderio personale di rivalsa, sia capace di manipolare la verità per denigrare persone oneste che nella loro vita hanno dimostrato serietà, correttezza ed impegno sociale.

La cosa non può stupirmi più di tanto, sapendo che proviene da Antonella Buono, leader dalle idee politiche non ben definite. Parla male del voto all’estero; ha dichiarato che “all’estero i candidati per accaparrarsi consensi e voti forniscono alle Ambasciate o ai Consolati informazioni inesatte su dati anagrafici e residenza d’italiani per poter poi utilizzare le schede elettorali al posto dei legittimi intestatari e dirottare così i voti a loro beneficio”.

Disprezza i parlamentari esteri eletti nel 2006 i quali, per usare le sue parole, “hanno illuso, profittato di bisogni e di disinformazione dei connazionali”. Disprezza l’opera dei consiglieri del CGIE “ capaci solo di sprechi, del tutto inadatti a risolvere anche parzialmente, le problematiche dei connazionali”.

La domanda che io mi pongo, semmai, è questa: ma cosa ha fatto per la comunità, in questi 3 anni, in Venezuela ed in  America Meridionale il Sole D’Italia, partito da lei presieduto? Né può rispondere dicendo, come ho letto da qualche parte che “ non ci siamo presentati a questo voto, perché sono due anni che contestiamo questa legge elettorale per l’estero.

La verità è che nessuna delle persone a cui aveva chiesto di candidarsi nel suo partito, me compreso, ha voluto accettare; la dott.ssa Buono mi ha chiamato ben tre volte pregandomi di presentarmi col Sole D’Italia, e garantendomi a parole circa 20 mila voti, oltre naturalmente a quelli che avrei ottenuto dalla nostra comunità italiana in Venezuela, che mi avrebbero permesso, in totale l’80% delle preferenze.

Evidentemente la sua delusione per non aver ricevuto nessun’adesione, l’ha portata a diffondere notizie tendenziose, giocando con la buona fede di persone che si guadagnano il pane quotidianamente e tergiversando sul reale senso di quanto da loro detto. Oltretutto violando la legge sulla privacy, mediante registrazioni  di conversazioni telefoniche, tutte cose ben note in seno alla comunità.

Come definire una leader di partito che invoglia i connazionali all’estero ad astenersi dal votare?( vi allego documento da lei stessa diffuso).In merito alla mia persona, nessuno può accusarmi di essere stato un corrotto o un corruttore, in quanto la mia traiettoria e la stima nei miei riguardi sono ben noti. Nelle elezioni dirette  per il Comites, ben due volte sono stato il primo eletto e quello che ha preso più voti in Venezuela, così come nelle scorse elezioni politiche. Sicuramente questo ha causato invidie e gelosie, ma non ho certo bisogno di mezzucci per accaparrarmi voti. Tutte le preferenze che riceverò, saranno infatti, solo ed esclusivamente frutto della volontà di connazionali che mi stimano e mi  appoggiano per quanto ho fatto per loro in tanti anni:vox populi vox dei.

In queste elezioni il Venezuela è stato  penalizzato a causa del ritardo sia nel recapito dei plichi elettorali, sia nella consegna al Consolato delle buste di ritorno, tant’è che ancora oggi  giungono segnalazioni di persone, regolarmente iscritte nell’elenco elettorale, che non hanno potuto votare. Invece di dare adito a certe accuse, perché non cerchiamo di capire, piuttosto, perché ciò sia successo? In questi giorni sembra che ci sia una vera campagna denigratoria nei confronti del Venezuela e dei candidati che ha presentato; strano che ci si ricordi di questo Paese solo in certe occasioni e si parli quasi sempre di comunità italiane d’Argentina e Brasile, dimenticando la legge sulla  par condicio.

Forse il fatto che l’elettorato italiano qui residente sia ideologicamente vicino al PDL non é gradito da molti, e questo ha infastidito più di uno. Distinti saluti. (Ugo Di Martino)

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