16 de abril de 2008

LITE IN VENEZUELA: "TRAFFICO DI SCHEDE" "CALUNNIE"

Dal “Corriere della Sera”

Lite in Venezuela: “Traffico di schede”. “Calunnie”

Da registrazioni emergerebbero nomi di candidati PdL apposti dopo la spedizione: denuncia e contro-querela

MILANO - Caracas, che caos. A schede ancora chiuse, il voto degl'italiani in Venezuela è già un pasticcio condito di veleni. Registrazioni, denunce, querele. L'attacco più pesante viene da una non-candidata salernitana, Antonella Buono, leader del minuscolo partito («centrista») Il Sole d'Italia. Che nei giorni scorsi ha raccolto un dossier da girare alla magistratura. Sott' accusa, le eminenze grigie della comunità italiana e in particolare due candidati Pdl: il siciliano (ed ex mastelliano) Ugo Di Martino e l'abruzzese Nello Collevecchio, in corsa per Senato e Camera. Otto file mp3, testimonianze, lunghe conversazioni in spagnolo che secondo la Buono proverebbero un traffico di voti. Ne riportiamo qualche stralcio. Giovedì 3 aprile: squilla il telefono del Comitato degli italiani residenti all'estero (Comites), sezione Venezuela. La voce è di Michele Buscemi, il presidente d' un organo di rappresentanza che è istituito con decreto del ministero degli Esteri: «Sì, allora, ah, buongiorno signora Chiara, come sta? Io (...) lavoro al Comites, sono amico di Ugo Di Martino, stiamo appoggiando l' azione di Berlusconi e stiamo dando preferenze per Di Martino al Senato e Collevecchio alla Camera (...) Sì, la mandi a noi e noi ci occupiamo di riempirla e la mandiamo direttamente al Consolato. Poi, se lei la vuole riempire, non c' è problema, può mettere la X sul simbolo di Berlusconi e mettere la preferenza, ma in ogni caso se ce la vuole mandare, noi compiliamo le schede e le mandiamo tutte insieme al Consolato...». Lunedì 7 aprile. Squilla il telefono del Patronato Uil di Caracas. Voce femminile: «Senta, le volevo dire che sono arrivate le tessere elettorali e noi in famiglia siamo dieci e sa, mi hanno detto di mandarle tutto per posta e che poi voi v' incaricate di riempirle (...) perché così ha detto Ugo Di Martino, tutte le schede che riuscite ad avere, mandatele al Patronato e al Comites». Risponde Marilena Escorione, segretaria di Di Martino: «Beh, l'indirizzo... Però me le deve far avere per domani (...). Ok l' indirizzo è Plaza Venezuela, Avenida Las Acacias, Torre Lincoln, località Mezanina, Patronato Ital-Uil, all' attenzione di Ugo Di Martino, oppure alla mia...» (...). «Quindi poi le riempite voi?». «Sì, (...) non so cosa le ha detto il signor Ugo, se lui ha detto di mandarle qui, le mandi qui». «Sì, perché ha detto che poi le mandava direttamente al Consolato, mandale al Patronato, mi ha detto, che poi vanno dirette al Consolato, è più facile, sennò poi finiscono le elezioni (...) Vuoi che facciamo un solo pacchetto e te lo mandiamo?». «Sì, meglio». Ce n'è quanto basta per aprire un' inchiesta, denuncia Antonella Buono: «Non ci siamo presentati a questo voto, perché sono due anni che contestiamo questa legge elettorale per l' estero. Quel che accade, dimostra che avevamo ragione: alla gente, s' è chiesto di consegnare le schede in bianco o con una X ben precisa». «È un'infamia, una calunnia, un'operazione sporca», risponde duro Di Martino: «Querelerò. C'è chi sta montando una campagna contro gl'italiani all' estero. Non ho mai chiesto segnalazioni di questo tipo. Non escludo che qualcuno, non sapendo come votare, si sia rivolto a un connazionale. Ma nego che il Comites e il Patronato, di cui sono stato presidente fino a qualche settimana fa, siano coinvolti in questa storia». (Francesco Battistini-Il Corriere della Sera del 12 aprile 2008 )

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