3 de marzo de 2008

D'ALEMA : "ENI" INVESTIRÁ 10.000 MLN IN VENEZUELA
Inopportuno il Video-Jene sui sicari di Caracas
Vitaliano Vita - 01.03.08 – Pagine - “Anche se dovesse essere il mio ultimo intervento in politica... non posso permettermi di non intervenire: l`accordo petrolifero tra Italia e Venezuela deve concludersi in modo positivo” Questo deve essere stato il ragionamento seguito dal Ministro D’Alema, prima di fare la valigia per venire in Venezuela ... per partecipare all’accordo tra Eni e Pdvsa, l’industria di stato che cura la produzione dell’oro nero venezuelano. Si tratta di un accordo che vede l’Italia impegnata in una operazione finanziaria da oltre 10.000 milioni di dollari, un investimento che non ha precedenti... pero’ ampliamente giustificato dall’interesse che la crisi petrolifera mondiale ha sollevato e solleva in vista dell’esaurimento delle riserve mondiali di petrolio, previsto per il 2030. L’Eni deve aver accertato che le presunte “mega riserve” venezuelane del Delta dell’Orinoco sono reali, che effettivamente assommano a 300 miliardi di barili, ossia 300 anni di estrazione, se la quantitá dovesse rimanere quella attuale (3milioni di barili al giorno).
“Piatto ricco mi ci ficco” deve aver pensato D’Alema che in passato si era espresso in forma critica verso Chavez, che oggi invece oltre ad essere il padrone delle maggiori riserve di petrolio, si e’ aggiudicato il ruolo di lidear dei paesi dei Caraibi, mentre per molti altri rappresenta la unica possibilitá concreta di recuperare gli ostaggi nelle mani della guerriglia Colombiana.
Lo stesso Presidente Colombiano Uribe, obtorto collo, ha dovuto ripiegare su Chavez che... preoccupato per le reazioni che puó suscitare tra i guerriglieri colombiani la morte, venerdì scorso, del loro portavoce, avvenuta in modo non ancora chiaro, ha preferito “accelerare le fasi della trattativa...” prima che possano costituirsi altri risentimenti.
Grande entusiasmo tra la nostra comunitá per il risultato dell’accordo Eni - Pdvsa, per le speranze che lascia intravvedere e che, date le dimensioni del patto di collaborazione, non possono essere che importanti come la fornitura di alluminio e ferro, la cui mancanza genera spesso alle industrie italiane la sospensione della produzione...
Speriamo si ritorni al rapporto preferenziale che una volta esisteva tra le due comunità, é l ’augurio espresso da molti connazionali dopo la sottoscrizione dell’ accordo! Poi…. ecco arrivare dall’Italia il video-Jene di Mediaset, sui Sicari di Caracas… un filmato ove viene raccolta la confessione di un sicario venezuelano che, a viso scoperto, coinvolgendo pericolosamente collaboratori e ospiti, spiega ed illustra la sua attivitá e le modalitá di esecuzione delle sue imprese…, mostrando l’arma utilizzata (una 9 mm) i tempi di esecuzione, le tariffe applicate (5-600 euro a cadavere /vittima) gli sconti ed i sovrapprezzi, (30% +/- secondo se il predestinato è politico o malavitoso) insomma un cortometraggio sul Venezuela certamente né turistico né bolivariano!
Il video ripreso anche da alcune televisioni, é arrivato, dopo pochi minuti, in Venezuela e, ad esso, hanno fatto coro centinaia di telefonate di protesta e risentimento sia da parte di connazionali che dei familiari venezuelani che hanno ritenuto oltraggiosa questa iniziativa. Infatti chi conosce il carattere del presidente Chavez teme che vi possano essere risentimenti di varia natura ed in direzioni diverse. La nostra Comunità, che in Venezuela è presente con oltre 2milioni di oriundi, ha visto nell’accordo Eni - Pdvsa la possibilità di recuperare un po’ di calore, di riportare i rapporti con il Venezuela a quel che erano sino a qualche anno fa e che, oggi, stando anche alla tendenza dei sequestri verso gli italiani, fanno pensare ad un patente raffreddamento, perciò il documentario del sicario non è stato digerito…
Pensare che gli italiani del Venezuela non conoscano le realtá in cui vivono, data la loro posizione di protagonisti nel bene e nel male non è corretto ... e va detto che, se non hanno affrontato pubblicamente argomenti del genere, non vuol dire che non lo abbiano fatto nelle sedi competenti... e questo ci teniamo a sottolinearlo.Noi riconosciamo, apprezziamo e difendiamo il ruolo della stampa, specialmente quando attraverso i suoi interventi riesce a prevenire reati, delitti, abusi, sputtanando gli autori ed i responsabili... tuttavia va osservato che la diffusione di certe “notizie” va contenuta, quando può arrecare danno ad altri ... a terzi estranei ai fatti ...! Perció non possiamo condividere una iniziativa che, pur di raggiungere il sensazionale, perde di vista altre realtá... per esempio la incolumitá altrui e l’interesse nazionale.

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