D'ALEMA, MISSIONE COMPIUTA. L'ITALIA ENTRA NELL'ORINOCO
Il Ministro degli Esteri ha incontrato Chávez, Maduro, Ramírez: “Si è parlato anche della sicurezza”. L’Italia pronta a “partecipare a uno sforzo internazionale per la pace in Colombia”. Nella residenza dell'ambasciatore d'Italia Luigi Maccotta l'incontro con la collettività italiana.
Una giornata “assolutamente positiva”. E’ senza sfumature il giudizio di Massimo D’Alema al termine del suo intenso giovedì caraqueño: in serata, salendo sull’aereo di Stato che lo avrebbe riportato a Roma, il ministro degli Esteri recava con sé, idealmente, la firma dell’accordo con il quale Eni entra nella fascia dell’Orinoco aggiudicandosi, al 40%, lo sfruttamento del bloque petrolifero Junín 5 (a regime, 300 mila barili al giorno) e amplia le proprie riserve di greggio per il 15-20%. La visita di D’Alema non si è limitata alle questioni economiche. Incontrando prima il canciller Nicolas Maduro, poi il presidente Hugo Chávez, il vicepremier ha espresso “apprezzamento per l’opera del governo venezuelano per la liberazione degli ostaggi in Colombia”; ha quindi dichiarato che “l’Italia è disponibile a partecipare a uno sforzo internazionale per incoraggiare il dialogo e la pace in quel paese”. Non si è mancato di sollevare, di fronte alle massime autorità venezuelane, il problema della sicurezza: “Abbiamo chiesto un forte impegno del governo di Caracas su questo tema – ha dichiarato D’Alema, – lo abbiamo chiesto anche raccogliendo le preoccupazioni della comunità italiana, in particolare per il ripetersi dei sequestri che colpiscono, in modo particolare, proprio gli italiani. Esiste già una collaborazione tra le due polizie, noi stiamo formando i funzionari di polizia venezuelani destinati a combattere questo crimine. Vogliamo ulteriormente rafforzare questa collaborazione”. Si è parlato anche dell’aereo scomparso a Los Roques con otto italiani a bordo: mi è stato assicurato, ha detto D’Alema, che le ricerche continueranno con l’impiego di tecnologie piú avanzate.
Il saluto alla comunità
La fitta giornata d’impegni, per D’Alema, si è conclusa nella residenza dell’ambasciatore Luigi Maccotta, dove il ministro ha incontrato esponenti della collettività. D’Alema ha improvvisato un breve riassunto della giornata, riferendo quindi del cordiale colloquio avuto con il presidente Chávez, durante il quale è stato ribadito l’apprezzamento per il lavoro svolto in tanti anni dalla collettività italiana in Venezuela. A conclusione il ministro ha accennato all’apporto dei parlamentari eletti all’estero, invitando tutti a fare nei prossimi giorni un’analisi del lavoro svolto da cascuno di essi ed elogiando la rappresentante venezuelana in Parlamento, per l’impegno dispiegato nel suo incarico e per aver dimostrato di essere stata perfettamente all’altezza del ruolo assegnatole.
Una giornata “assolutamente positiva”. E’ senza sfumature il giudizio di Massimo D’Alema al termine del suo intenso giovedì caraqueño: in serata, salendo sull’aereo di Stato che lo avrebbe riportato a Roma, il ministro degli Esteri recava con sé, idealmente, la firma dell’accordo con il quale Eni entra nella fascia dell’Orinoco aggiudicandosi, al 40%, lo sfruttamento del bloque petrolifero Junín 5 (a regime, 300 mila barili al giorno) e amplia le proprie riserve di greggio per il 15-20%. La visita di D’Alema non si è limitata alle questioni economiche. Incontrando prima il canciller Nicolas Maduro, poi il presidente Hugo Chávez, il vicepremier ha espresso “apprezzamento per l’opera del governo venezuelano per la liberazione degli ostaggi in Colombia”; ha quindi dichiarato che “l’Italia è disponibile a partecipare a uno sforzo internazionale per incoraggiare il dialogo e la pace in quel paese”. Non si è mancato di sollevare, di fronte alle massime autorità venezuelane, il problema della sicurezza: “Abbiamo chiesto un forte impegno del governo di Caracas su questo tema – ha dichiarato D’Alema, – lo abbiamo chiesto anche raccogliendo le preoccupazioni della comunità italiana, in particolare per il ripetersi dei sequestri che colpiscono, in modo particolare, proprio gli italiani. Esiste già una collaborazione tra le due polizie, noi stiamo formando i funzionari di polizia venezuelani destinati a combattere questo crimine. Vogliamo ulteriormente rafforzare questa collaborazione”. Si è parlato anche dell’aereo scomparso a Los Roques con otto italiani a bordo: mi è stato assicurato, ha detto D’Alema, che le ricerche continueranno con l’impiego di tecnologie piú avanzate.
Il saluto alla comunità
La fitta giornata d’impegni, per D’Alema, si è conclusa nella residenza dell’ambasciatore Luigi Maccotta, dove il ministro ha incontrato esponenti della collettività. D’Alema ha improvvisato un breve riassunto della giornata, riferendo quindi del cordiale colloquio avuto con il presidente Chávez, durante il quale è stato ribadito l’apprezzamento per il lavoro svolto in tanti anni dalla collettività italiana in Venezuela. A conclusione il ministro ha accennato all’apporto dei parlamentari eletti all’estero, invitando tutti a fare nei prossimi giorni un’analisi del lavoro svolto da cascuno di essi ed elogiando la rappresentante venezuelana in Parlamento, per l’impegno dispiegato nel suo incarico e per aver dimostrato di essere stata perfettamente all’altezza del ruolo assegnatole.
ENRICO DE SIMONE//La Voce d´Italia
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