14 de julio de 2008

SCANDALO IN ABRUZZO: ARRESTATO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, OTTAVIANO DEL TURCO

In manette presidente Regione Abruzzo1542

Il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano del Turco, è stato arrestato dalla Guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta sulla sanità condotta dalla Procura della Repubblica di Pescara. Il provvedimento di custodia cautelare ha riguardato anche altri assessori regionali e funzionari dell'ente. Per tutti, a vario titolo, l'accusa è di associazione per delinquere, corruzione e concussione per gestione privata nella Sanità.

Sono complessivamente dieci le persone arrestate per le indagini sulla cartolarizzazione di un miliardo di euro dei debiti della Sanità regionale. Secondo l'accusa vi sarebbero stati movimenti di denaro per circa 15 milioni di euro, di cui 12,8 già consegnati. Negli ambienti della Procura pescarese si è appreso che gli arrestati dovranno restare in isolamento nelle carceri in cui sono stati rinchiusi per tre giorni. Al termine dei tre giorni si terranno gli interrogatori di garanzia.
Svolta nelle indagini grazie a un imprenditore
Fondamentale per le indagini sarebbe stata la collaborazione di uno degli indagati, l'imprenditore della Sanità, Vincenzo Angelini, amministratore della casa di cura Villa Pini d'Abruzzo di Chieti e proprietario della Sanatrix dell'Aquila, danneggiato dalla concussione. Per il suo aiuto il Gip non ha ritenuto di disporre nessuna misura cautelare nei suoi confronti.
I principali reati contestati alle dieci persone arrestate e alle 25 indagate sono associazione per delinquere, concussione, corruzione, riciclaggio, truffa, falso e abuso d'ufficio. In carcere sono finiti il presidente della Giunta regionale, ex presidente della Commissione Antimafia ed ex ministro delle Finanza, Ottaviano Del Turco, il segretario generale della Presidenza della Giunta regionale ed ex segretario regionale socialista, Lamberto Quarta, il neo assessore alle Attività Produttive, Antonio Boschetti (Pd), il capogruppo regionale del Pd, Camillo Cesarone, l'ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, e Gianluca Zelli.
Due degli arrestati erano stati dipendenti di Angelini: Camillo Cesarone, che era anche sindacalista Cgil poi eletto al Consiglio regionale, e Gianluca Zelli. Secondo quanto si è appreso Angelini avrebbe interrotto il rapporto di lavoro con i due qualche mese fa. Agli arresti domiciliari l'assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca (Pd), il suo segretario particolare Angelo Bucciarelli, l'ex presidente della Finanziaria regionale, Giancarlo Masciarelli, già arrestato due anni fa, l'ex assessore alla Sanità del centrodestra Vito Domenici, all'epoca Fi oggi consigliere regionale Pdl. E' stato inoltre eseguito un provvedimento di divieto di dimora a Pescara nei confronti del direttore generale dell'azienda sanitaria regionale, Francesco Di Stanislao.
Le somme della presunta corruzione e delle presunte concussioni sarebbero 200mila euro per Del Turco e Cesarone; 5.800.000 euro per Del Turco, Cesarone e Quarta (oltre a tentativo per altri 250mila euro); 110mila euro per Cesarone e Boschetti; 15mila euro per Cesarone; 500mila euro per Domenici e Masciarelli (oltre al tentativo per altri 500 mila euro); 6.250.000 (oltre a 550mila euro promessi ma non versati) per Conga. Altre ingenti somme sarebbero state inutilmente pretese o riscosse, secondo l'accusa, da indagati nei confronti dei quali non sono state richieste o applicate misure cautelari.
La procura: "Provato il pagamento di una marea di soldi"
''Ci siamo accorti che c'erano troppe illegittimità perché si potesse parlare solo di 'disinvoltura amministrativa'. E quando ci sono le illegittimità che comportano un gran esborso di denaro sorge legittimo il sospetto che vi sia qualcuno che lucra...'', lo ha detto il capo della Procura di Pescara Nicola Trifuoggi in conferenza stampa a Pescara. Con lui, presenti anche i pm Di Florio e Bellelli. ''Uno dei maggiori percettori di questi benefici era il titolare della case di cura private Vincenzo Angelini, sentito da noi non una ma cinque, sei, sette volte... - ha chiarito Trifuoggi - Alla fine di fronte a contestazioni che non lasciavano spazio a difese si è deciso a collaborare'', ha confermato. ''Angelini ha detto di aver ricevuto pressioni forti sia da persone della precedente giunta che da quella attuale, sia dal loro entourage'', ha insistito il capo della Procura pescarese
''Abbiamo ritenuto, e siamo stati confortati dal Gip, che ci sono prove del pagamento di una barca di soldi, di una marea di soldi, circa 30 miliardi di vecchie lire, 15 milioni di euro che avrebbero potuto far funzionare l'ospedale di Pescara e tutti quelli abruzzesi, invece di arricchire qualcuno...'', ha aggiunto il procuratore capo che ha così proseguito: ''Non sono state messe le manette a nessuno, non c'è stata nessuna spettacolarizzazione: non ne abbiamo bisogno, non abbiamo intenzione di candidarci alle elezioni, non dobbiamo farci clienti. Questo personaggi sono schiacciati da una valanga di prove'', ha confermato.

Le richieste di custodia cautelare sono state necessarie, ha spiegato il procuratore Trifuoggi, per il ''pericolo gravissimo di reiterazione dei reati e inquinamento delle prove''. Lo dimostra il fatto, ha aggiunto il magistrato, che l'ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, è stato trovato in possesso di una valigetta contenente 113.000 euro, mentre era a bordo della sua Porsche. Subito dopo l'arresto, avvenuto a Francavilla al Mare, Conga ha avuto un malore.
Gli arresti sono stati spiccati perché ''erano pronti provvedimenti che avrebbero buttato non in ginocchio, ma sottoterra la sanità abruzzese'', ha spiegato Trifuoggi. ''Ci siamo posti il problema dell'attendibilità delle dichiarazioni di Angelini. Si poteva pensare che non avendo ottenuto quanto voleva si volesse vendicare. Ma noi abbiamo riscontridocumentali da intercettazioni, subito dopo ogni richiesta c'era una nuova riunione di Giunta per decidere un provvedimento. Abbiamo i ticket dei telepass autostradali di quando i soldi venivano portati a Collelongo''. Collelongo (L'Aquila) è la residenza abruzzese del presidente Ottaviano Del Turco. Nel colloquio con la stampa il procuratore capo ha detto inoltre che ''Si tratta di cose estremamente gravi, ma la cosa più grave è che si parli di tangenti in un ambito come la sanità, particolarmente odioso se si considera il catastrofico momento della sanità abruzzese''. In merito alla posizione dell'assessore Mazzocca Trifuoggi ha affermato che nel suo caso non si tratterebbe di corruzione, ma avrebbe "preteso" l'assunzione di suoi protetti dove non necessario.
Un milione di euro, scontato poi a 750 mila: questa la cifra che Del Turco avrebbe chiesto ad Angelini motivandola come necessaria per portare con sè nel Pd, nel momento della costituzione otto senatori. In cambio la Giunta regionale avrebbe adottato provvedimenti a lui favorevoli. E' quanto raccontato ai magistrati della Procura di Pescara da Enzo Angelini. ''In cambio - ha riferito ancora Trifuoggi in conferenza stampa - all'imprenditore erano state promesse anche protezioni da eventuali ispezioni delle forze dell'ordine nelle sue strutture''. Sarebbe stato Camillo Cesarone, capogruppo del Pd in consiglio regionale d'Abruzzo, "l'uomo di collegamento" tra l'imprenditore della sanità privata Angelini e Del Turco. Lo ha precisato il procuratore Trifuoggi, ricordando che Cesarone e' un ex sindacalista della Uil, ha lavorato presso la clinica privata di Angelini, Villa Pini, e proprio mentre era in quell'ambito e' stato eletto consigliere regionale delle liste dello Sdi, lo stesso del presidente Del Turco.

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