9 de julio de 2008

Il sottosegretario Mantica in Brasile: “Se le associazioni italiane si unissero, si potrebbero usare i fondi in modo più proficuo”

maps_southamerica_brazil_t SAN PAOLO –  Il sen. Alfredo Mantica, sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo, continua il suo viaggio in Sud America. Dopo essere stato in Argentina, a Buenos Aires,  ieri, 3 luglio, è arrivato a San Paolo, Brasile.
Accompagnato da Carla Zuppetti, direttore generale per gli Italiani all'Estero, e dal ministro plenipotenziario Giorgio Malfatti, ha incontrato la comunità italiana nella sala gremita del Comites di San Paolo.

Gente d’Italia, il quotidiano delle Americhe diretto da Mimmo Porpiglia, sta seguendo passo passo la visita di Mantica in Sud America, con ampi servizi dedicati.

"Voglio avere con voi un incontro franco e leale", ha esordito il sottosegretario, "credo che in queste terre sia nata più forte l'esigenza e la tradizione di una rappresentatività degli italiani nel mondo. Noi ci abbiamo creduto prima degli altri", ha rivendicato, "ed oggi siamo arrivati ad avere 18 parlamentari eletti da voi". Poi ha assicurato: "so che ci sono preoccupazioni per i tagli effettuati" dalla finanziaria, "ma vi dico che anche nei cambi di governo ci sono fenomeni di continuità. Io però voglio fare di più, voglio rafforzare l'incisività e la presenza dei parlamentari eletti da voi".

Il sottosegretario ha poi affrontato alcune delle questioni prioritarie per le comunità all’estero e, fra queste, le elezioni per il rinnovo dei Comites previste nella prossima primavera 2009 e che potrebbero slittare all’anno successivo per via della volontà di riformarli. "Credo che i Comites siano lo strumento più prossimo alla collettività e che vadano piuttosto riviste le norme del Cgie", ha detto Mantica. "Non ho nulla in contrario a mantenere le date di marzo per le elezioni, ma chiedo a voi anche di valutarne l'opportunità, tenendo conto della vicinanza con le altre elezioni sia recenti che prossime venture".

Associazionismo. Per il sottosegretario il numero delle associazioni italiane nel mondo, 5.400 secondo l'ultimo censimento, è "enorme". Secondo Mantica, dunque, se molte associazioni si unissero "forse si riuscirebbe ad utilizzare i fondi in modo più proficuo".

Cittadinanza. "Vorrei coinvolgere sempre di più gli italiani all'estero nel dibattito in corso in Italia su questo tema, perchè credo che la vostra esperienza sarebbe preziosa", ha osservato.

Conferenza Mondiale dei Giovani. Annunciata dallo stesso Mantica a Buenos Aires e prevista per la metà di dicembre a Roma, nonostante il taglio di un milione di euro al budget, Mantica ha rinnovato la curiosità già manifestata per sapere "che cos'è l'italianità per questi giovani. Vorrei da loro sapere cosa sarà tra 20 anni quando le prime generazioni non ci saranno più e come mantenere il legame con loro. Credo che il rapporto tra l'Italia e i suoi connazionali all'estero sia come un matrimonio. O è per amore o per interesse. Allora cerchiamo di capire quanto amore c'è e quali interessi, legittimi, ci siano".

Presente all’incontro, fra gli altri, anche l’onorevole Fabio Porta, eletto proprio in Brasile al Parlamento italiano e tornato da Roma appositamente per la visita del sottosegretario. Il deputato del PD ha chiesto a Mantica garanzie sui tempi, i numeri e gli obiettivi della task force inviata da Roma presso le sedi consolari latinoamericane con il compito di smaltire le pratiche giacenti per il riconoscimento della cittadinanza. Il Brasile ne conta quasi 600mila.

Hanno preso la parola diversi componenti della comunità: donne, giovani, imprenditori, enti gestori, rappresentanti dei Comites di San Paolo, Recife, Porto Alegre e Belo Horizonte. Hanno parlato dell'allineamento delle anagrafi, delle norme burocratiche eccessive, della scarsa percentuale di iscritti all'Aire che parlano l'italiano, della distribuzione dei fondi per gli enti gestori, della valenza strategica del Brasile nell'economia mondiale e di come le comunità possano partecipare e farsi tramite nelle relazioni Roma-Brasilia. E non ultimo della grave situazione consolare. L'Ambasciatore Michele Valensise, presente insieme al Console Marco Marsilli, ha spiegato che nel Paese esistono sei Consolati che devono rispondere 28 milioni di discendenti italiani. "Insieme alla cittadinanza ci sono tutta una serie di diritti che siamo in dovere di garantire. Le funzioni degli uffici non sono solo quelle di valutare le richieste di riconoscimento, ma di rispondere anche alle esigenze dei concittadini", ha detto invitando tutti a riflettere.

Prima di salutare la comunità, Alfredo Mantica ha voluto prendere di nuovo la parola, specie per far chiarezza sulle proporzioni dei tagli effettuati dalla finanziaria al capiytolo degli italiani all’estero. "Si tratta di 15 milioni di euro di cui metà sono stati tagliati al Ministero degli Esteri. Altri sette milioni e mezzo agli Italiani nel Mondo. Tra questi 1 milione in meno avrà la Conferenza Mondiale dei Giovani, che come vi ho detto, comunque si farà, magari con 500 ragazzi invece di 700, ma credo possa essere efficace ugualmente. Un milione e mezzo è stato tolto al Museo delle Migrazioni. Ma io", ha aggiunto il senatore, "ho un concetto diverso del Museo rispetto al mio predecessore. Vorrei che fosse un luogo che possa mettere in rete tutte le realtà già presenti in Italia e nel mondo ed un luogo in cui anche i bambini possano andare e da lì entrare in relazione con i connazionali all'estero. La storia dell'emigrazione italiana non l'ha scritta nessuno e questo è molto doloroso. Noi ci conosciamo poco e ci sono anche molte falsità alle quali dobbiamo rimediare. Ma il taglio più duro", ha continuato Mantica, "è stato quello all'assistenza che vede 5 milioni di euro in meno. Vi garantiamo però che non diminuiranno rispetto al 2007".

Contrario a qualsiasi tipo di esternalizzazione delle funzioni degli uffici consolari - "credo che patronati ed associazioni debbano e possano aiutare i cittadini, ma sono fermamente contrario all'ipotesi che queste realtà possano sostituirsi per rilasciare documenti" -, il sottosegretario Mantica ha voluto concludere il suo intervento tornando sulla questione del rilascio della cittadinanza vincolato alla conoscenza della lingua e della Costituzione italiana. "Finchè sarà in vigore questa legge noi la applicheremo come se fosse la migliore possibile", ha comunque assicurato, "tanto è vero che la task force predisposta ha il fine di aiutare nello smaltimento di queste pratiche".

Poi un semplice e sentito saluto: "mi sono sentito a casa e vi ringrazio".

 

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