3 de marzo de 2009

SI CONSOLIDA IL LEGAME ITALIA-VENEZUELA

image CARACAS – Si sono svolti venerdì all’insegna dell’amicizia e della cooperazione fra l’Italia e il Venezuela gli incontri della delegazione della Commissione Affari esteri della Camera dei deputati con i parlamentari venezolani.

Inatteso e gradito l'incontro con il presidente del Venezuela: Stefano Stefani (Lega Nord), Franco Narducci (Pd) e Micaela Biancofiore (Pdl) hanno infatti stretto la mano a Chavez, al termine del discorso tenuto nel parco del Calvario dopo la messa per commemorare la rivolta popolare detta il “Caracazo” del 27 febbraio 1989.

Il presidente della Commissione Affari esteri Stefani ha colto l’occasione per esprimere a Chávez i forti sentimenti di amicizia del governo di Silvio Berlusconi e si è congratulato “per il successo del referendum”. Dal canto suo, Chávez, dopo aver sottolineato: “la rinascita che vive oggi l’America Latina e che definisco rivoluzione”, ha mandato un saluto al presidente del Consiglio italiano e sperato che presto una delegazione venezolana possa recarsi in Italia, paese considerato amico.

Inoltre Stefani ha sostenuto la somiglianza fra determinate prese di posizione di Chávez e del segretario della Lega Nord Umberto Bossi riguardo all’importanza della storia di un popolo, affermando che anche il partito leghista “è un partito popolare e non è né di destra, né di sinistra”.

Diversamente dalla visita degli eurodeputati prevista per questa settimana e rifiutata dalle autorità venezolane, la delegazione italiana è stata accolta con calore dai parlamentari venezolani nel salone del Bicentenario dell’Assemblea.

Da ricordare che il presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Pötteringla ha recentemente condannato l’espulsione dal territorio venezolano del deputato Luis Herrera che aveva denunciato la mancanza di trasparenza del referendum del 15 febbraio. E questa non è stata la prima condanna dell’operato del governo venezolano da parte dell’organo legislativo europeo.

Nell’intervento che ha voluto fare in spagnolo, Stefani, durante l’incontro con i parlamentari venezolani, ha detto che: “all’estero si dice che in Venezuela non vi è democrazia. Vi è una grossa mancanza di informazione a livello mondiale sul sistema venezolano, come succede per l’operato del partito della Lega Nord”.

Dopo aver sottolineato l’origine italiana del 10 per cento della popolazione venezolana, Stefani ha affermato che “il Venezuela, stato democratico sociale di diritto e giustizia, è un partner strategico per l’Italia a livello globale. La finalità della visita è anche quella di rafforzare le relazioni fra parlamentari”.

Il deputato Calitxo Ortega, membro della commissione di Politica estera, ha risposto all’intervento di Stefani esprimendo “affetto verso il paese da cui sono emigrati in tanti verso il Venezuela e oggi sono parte di questo paese”. Anche il vicepresidente dell’Assemblea legislativa José Albornoz ha ricordato come “corra sangue italiano nelle vene dei venezolani”. “Siamo in un processo di allontanamento dall’Europa ed è fondamentale per noi la cooperazione con l’Italia, in particolare in materia tecnologica – ha concluso -. Ci auspichiamo che si formi un Gruppo di parlamentari italiani amici del Venezuela come il nostro”.

Tra i vari temi di politica internazionale trattati durante la riunione Stefani e Albornoz hanno coinciso nella necessità di costruire una nuova “governance” mondiale e di modificare la struttura del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

Dopo aver scherzato sul freddo della sala dovuto all’aria condizionata a cui gli italiani non sono abituati, Narducci ha posto l’accento sull’amicizia fra Italia e Venezuela. Partendo dalle origini del legame fra i due paesi, ha ricordato “l’accoglienza ricevuta dai migranti italiani” arrivati a partire dalla fine dell’800 sulle coste venezolane e considerato “il Venezuela un modello di integrazione e inclusione sociale”. Per quanto riguarda il tema dell’insicurezza e dei sequestri ha espresso la preoccupazione della comunità italiana e ricordato la disposizione dell’Italia a collaborare nella lotta contro la criminalità.

La segretaria della Commissione Biancofiore ha sostenuto dinanzi al Gruppo parlamentario di Amicizia fra Italia e Venezuela che: “Il Venezuela è orgoglioso del proprio sistema democratico, ma all’estero il messaggio arriva distorto. Noi – ha inoltre affermato - apprezziamo gli sforzi fatti dal governo venezuelano nei quartieri umili per costruire infrastrutture, scuole e ospedali”. Anche lei ha concluso il suo intervento esprimendo la forte preoccupazione della comunità italiana in Venezuela per il flagello dei sequestri di persona e, a suo parere, l’accanimento contro gli imprenditori italo-venezolani.

Pienamente consapevole del grave problema dell’insicurezza e premettendo che il Venezuela ha 3 mila kilometri di frontiera con la Colombia, Ortega ha risposto che “la pratica dei sequestri è stata portata nel nostro paese dalla guerriglia della Farc e dal narcotraffico ed è in progetto la creazione di un nuovo corpo speciale della polizia per i sequestri”.

Il deputato Elvis Amoroso, di origini italiane e presidente del Gruppo parlamentario di Amicizia, ha detto alla Voce che “l’incontro con la delegazione italiana è stato molto soddisfacente perché si sono consolidate le relazioni commerciali, politiche, sociali, culturali e industriali fra i due paesi e si sono potute smentire le informazioni false sul Venezuela che sono prodotte dall’opposizione”.

Al termine della riunione a porte aperte, l’Ambasciatore d’Italia in Venezuela Luigi Maccotta ha espresso alla Voce la sua soddisfazione per l’esito dell’incontro e sostenuto riguardo al tema dei sequestri: “il miglior modo affinché la comunità italiana stia tranquilla è che i governi e le istituzioni abbiano buoni rapporti. Non è vero che gli italiani sono presi nel mirino dei sequestri: è un errore dire che sequestrano solo italiani. Vi è una presa di coscienza del problema da parte delle istituzioni venezolane e – la prova della cooperazione disposta dall’Italia: - inizia domani un corso di formazione sulla strategia antisequestro di 60 poliziotti venezolani da parte di 5 ispettori che vengono dall’Italia. Più di questo noi non possiamo fare”.

Nel pomeriggio la delegazione è stata ricevuta dal viceministro degli Affari esteri per l’Europa Alejandro Fleming e si è discusso delle aspettative a livello mondiale che ha creato l’elezione come presidente degli Stati Uniti di Barack Obama e del ruolo del Venezuela e dell’Italia nella pacificazione nei territori palestinesi. (Barbara Meo Evoli-La Voce d’Italia/Inform)

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