CITTA' DEL VATICANO - I primi auguri di Pasqua del papa sono come sempre in italiano, e quest'anno ''in particolare per quanti soffrono a causa del terremoto. Il Cristo risuscitato - ha detto - guidi tutti su sentieri di giustizia, di solidarieta' e di pace e ispiri a ciascuno la saggezza e il coraggio necessari per proseguire uniti nella costruzione di un futuro aperto alla speranza''.
Le parole del papa sono state accolte da un grande applauso.
Nel messaggio ''Urbi et orbi'' al termine della messa di Pasqua, ricordando il suo recente viaggio in Camerun e Angola il Papa chiede ''giustizia'' per l'Africa, e basta ''conflitti'', ''poverta''', ''malattia'' e fame nel grande continente.
Nel mondo, anche dopo Cristo, ha spiegato il Papa, ''rimangono ancora tanti, troppi segni del suo vecchio dominio. Se mediante la Pasqua, Cristo ha estirpato la radice del male, - ha aggiunto - ha pero' bisogno di uomini e donne che in ogni tempo e luogo lo aiutino ad affermare la sua vittoria con le sue stesse armi: le armi della giustizia e della verita', della misericordia, del perdono e dell'amore. E' questo il messaggio - ha aggiunto - che, in occasione del recente viaggio apostolico in Camerun e in Angola, ho inteso portare a tutto il Continente africano, che mi ha accolto con grande entusiasmo e disponibilita' all'ascolto. L'Africa, infatti, - ha denunciato Benedetto XVI - soffre in modo smisurato per i crudeli e interminabili conflitti, spesso dimenticati, che lacerano e insanguinano diverse sue Nazioni e per il numero crescente di suoi figli e figlie che finiscono preda della fame, della poverta', della malattia''.
Tra israeliani e palestinesi la ''riconciliazione'' e' ''difficile'', ma ''indispensabile'', ed e' ''premessa per un futuro di sicurezza comune e di pacifica convivenza''. Per questo il
papa esorta a ''sforzi rinnovati, perseveranti e sinceri, per la composizione del conflitto israelo-palestinese''.
Dopo aver manifestato l'intenzione di ripetere ''il medesimo messaggio'' di pace e solidarieta' che ha portato in Africa, anche in Terra Santa dove, ha detto, ''avro' la gioia di recarmi fra qualche settimana'', il papa ha aggiunto: ''La difficile ma indispensabile riconciliazione, che e' premessa per un futuro di sicurezza comune e di pacifica convivenza, non potra' diventare realta' che grazie agli sforzi rinnovati, perseveranti e sinceri, per la composizione del conflitto israelo-palestinese''.
ansa.it
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