22 de enero de 2008

Riunito il Comitato per le questioni degli italiani all’estero
A colloquio con Claudio Micheloni: “Nostro dovere affrontare i problemi della cittadinanza e della rete consolare che interessano centinaia di migliaia di persone”
In programma missioni in Brasile, Uruguay e nei paesi dove si svolgeranno le Commissioni continentali del CGIE


ROMA - La prima riunione dell’anno del Comitato del Senato per le questioni degli Italiani all’estero è stata di tipo organizzativa. Oltre alle missioni all’estero dell’anno sono infatti state programmate le prossime audizioni di approfondimento su varie tematiche che interessano da vicino i nostri connazionali nel mondo. Per saperne di più abbiamo raggiunto telefonicamente il presidente del Comitato Claudio Micheloni.

Quali iniziative sono state discusse dal Comitato in questa prima riunione del 2008?

Ci siamo visti per decidere le missioni all’estero che chiederemo di autorizzare alla Presidenza del Senato. In conformità a quanto deciso nel 2007 cercheremo di essere presenti a tutte le riunioni delle Commissioni continentali del Cgie. In tutto sei missioni che completeremo con un’altra, non legata alle attività del Consiglio Generale, in Brasile e in Uruguay.
Il Comitato si recherà in questi due Paesi perché, insieme all’Argentina che visiteremo in occasione dell’Assemblea continentale, sono tra i più toccati dai problemi relativi alla cittadinanza e al funzionamento della rete consolare. Sono questioni che interessano centinaia di migliaia di persone, riteniamo quindi nostro dovere affrontarle direttamente in loco. La missione in Brasile ed Uruguay avrà probabilmente luogo nella settimana fra il 25 aprile ed il 1 maggio, perché in quel periodo il Senato interromperà, quasi sicuramente, le sue attività.
Abbiamo inoltre deciso di non partecipare all’Assemblea Continentale dell’area Europa e Nord Africa, perché la riunione avrà luogo a Marrakech. La scelta di questa sede ci mette infatti nelle condizioni di soddisfare solo il 50% delle motivazioni che spingono il Comitato del Senato a seguire le riunioni continentali. La prima ragione della nostra presenza va ricercata nella necessità di mantenere il collegamento con il lavoro del Cgie. Ma vi è anche l’esigenza di incontrare ad ogni missione la comunità italiana del luogo. In questo senso abbiamo chiesto a tutte le continentali del Cgie di prevedere un incontro pubblico con le nostre collettività.
A Marrakech non vive, dal punto di vista numerico, una significativa comunità italiana. Riteniamo dunque abbastanza sorprendente questa scelta di andare a tenere la riunione continentale in una città che non risulta fra quelle di residenza delle comunità italiane segnalate nell’elenco del Mae.

Questo per quanto riguarda le missioni all’estero, ma nei prossimi mesi in che direzione si orienterà l’attenzione del Comitato?

Nelle prossime settimane il gruppo di lavoro del Comitato, dedicato alla riforma e all’adeguamento della legge ordinaria sul voto all’estero, intensificherà i propri sforzi. Il Comitato ha inoltre già programmato alcune audizioni. La prima avrà luogo il 22 gennaio. Ascolteremo una dirigente del ministero del Lavoro per fare il punto ed iniziare una riflessione sulla formazione professionale degli italiani all’estero.
Avremo poi l’audizione del sottosegretario all’Interno Marcella Lucidi con cui parleremo del disegno di legge sulla cittadinanza, anche perché vogliamo andare in America Latina avendo con noi le ultime risposte e qualche proposta sull’argomento. Dobbiamo capire a che punto sono i lavori alla Camera, quanto ci convincono le iniziative fino ad oggi intraprese e se abbiamo sulla materia proposte da fare, insomma vogliamo aprire anche noi questa riflessione. Avremo inoltre un’audizione con le storiche associazioni della Consulta nazionale dell’emigrazione. Un dialogo molto importante soprattutto in vista della riforma della legislazione che regolamenta i Comites ed il Cgie.(Goffredo Morgia)

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