22 de enero de 2008

Vitaliano Vita: “Siamo una realtà da sostenere o una opportunità da utilizzare?

CARACAS - Sabato 19, a tarda ora, un gruppo di deputati italiani aderenti alla Commissione parlamentare per l’Amicizia tra Italia e Venezuela , composto dagli Onorevoli Maggiore (RC), Oppi (UDC), Rivolta (FI), Bafile (PD), Ruggero Ruggeri (PD), Dozzo (Lega), Luana Zanella (Verdi), si è riunito con i rappresentanti della comunità (Comites, Cgie, Associazionismo, Cam. Com. ecc.) nella sala VIP del CIV di Caracas. Presenti anche l’Ambasciatore d’Italia in Venezuela Luigi Maccotta, l’Ambasciatore venezuelano in Italia, deputato Raffaele Lacava, il Console generale Pontesilli, la Console Mirta Gentile, il Consigliere Petacco ed altre personalità. Purtroppo non hanno partecipato i deputati venezuelani che hanno aderito a questa Commissione. Peccato, perché era una occasione per conoscere finalmente i loro nomi e magari le loro propensioni a collaborare con la nostra Comunità e quindi con l’Italia. Molti, dopo il mancato incontro nei giorni scorsi dell’On Bertinotti con la Comunità si sono chiesti: “ma cosa sono venuti a fare in Venezuela gli onorevoli membri della commissione se non esiste la possibilità di discutere in pubblico, con gli omologhi venezuelani che ne fanno parte, il programma di collaborazione che si vuole raggiungere? Se non si possono vagliare e confrontare le problematiche? Infatti anche dando per scontato che sono note le richieste della nostra Comunità, a noi interessa conoscere quale forma di collaborazione ed aiuto intendono assumere nei nostri confronti i parlamentari venezuelani della Commissione di Amicizia in seno al proprio Governo e Parlamento”.
Altri, invece, hanno ipotizzato: “saranno venuti in Venezuela per chiarirci la posizione contraria assunta dai loro partiti nei confronti del voto e della rappresentanza degli italiani all’estero in Parlamento ritenuta da molti scaduta e superata…” Invece neanche una parola, né un riferimento rassicurante sul prossimo futuro della riforma elettorale, oggi, per nostra fortuna nelle mani dei senatori eletti all’estero che con il loro voto consentono la tenuta del Governo... e quindi allontanano la possibilità, per ora, di annullare la nostra rappresentanza in Parlamento ossia il voto all’estero. Eppure alcuni dei deputati appartenenti a questa Commissione di Amicizia, anche recentemente hanno sostenuto con il proprio partito personale contrarietà al voto all’estero. Così necessariamente gli interventi hanno dovuto affrontare altri temi come le preoccupazioni della Comunità sulla sicurezza e sulla proprietà che poi, mal esposti, in alcuni interventi si sono trasformati in una critica inopportuna al Governo venezuelano, rappresentato nella riunione dal proprio Ambasciatore in Italia, peraltro figlio di nostri connazionali, deputato eletto nel partito al Governo e promotore della Commissione.
Data l’imbarazzante situazione creatasi nessuno dei deputati presenti ha preso la parola, lasciando che l’On Maggiore (Rifondazione Comunista) continuasse il coordinamento della riunione, cosa che ha fatto dopo aver suggerito agli “ intervenendi” di abbassare i toni delle loro esposizione. Poi, in risposta ad alcune richieste come la concessione della cittadinanza, sollecitate dai rappresentanti delle nostre associazioni giovanili (G. Margiotta e G. Vita) l’On Maggiore ha voluto rassicurare i presenti che i membri della Commissione ed il suo Partito si adopereranno perché sia migliorata anche per gli italiani all’estero la legge per la concessione della cittadinanza , perché sia approvata e concessa, come è stato richiesto per i 3 milioni di emigrati in Italia.
Propizi gli interventi del presidente del Comites Dr. Buscemi e della D.ssa Giustiniani, che hanno chiarito all’Ambasciatore venezuelano Lacava come alcune proteste e critiche espresse sul sistema di sicurezza del paese dovessero interpretarsi come reazioni personali degli intervenuti che sono stati vittime di sequestri. Poi, rivolgendosi ai presenti, hanno cercato di sollevare nuovamente il tema: “gli italiani all’estero, per l’Italia , sono una risorsa da sostenere o una opportunità da utilizzare?”.
Capita l’antifona, qualcuno ha preferito abbandonare la discussione politica e si è rivolto all’Ambasciatore Lacava e ad alcuni parlamentari presenti, per chiedere di voler propiziare collaborazioni anche di altra natura come l’interscambio del made in Italy con prodotti venezuelani di prima necessità (come alluminio, ferro, gas…) la cui carenza, come ha ricordato l’On. Giorgio Oppi, già presidente dell’ Industrie metallurgiche sarde, costringe l’Italia a grossi sacrifici e rinunce o, addirittura, a chiudere complessi metallurgici di rinomata importanza mondiale. (Vitaliano Vita)

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