2 de mayo de 2008

Assemblea Continentale del CGIE dell’America Latina

 

Ecco l'intervento di Vitaliano Vita sul punto n. 1 dell’Ordine del Giorno: Valutazione Elezioni Politiche 2008, a Caracas, Venezuela, 24-04-2008.
"Pur riconoscendo valore etico e culturale ai mezzi di informazione, preferisco esimermi da commenti sul problema dei brogli nelle recenti elezioni, sollevati dalla stampa italiana, considerato che sono in corso istruttorie da parte della Magistratura, lasciando che in materia si pronuncino le Giunte di Camera e Senato.
Preferisco soffermarmi invece sul problema delle irregolarità riscontrate nel processo elettorale che poi sono la base dei brogli denunciati; preferisco ricollegarmi al messaggio rivoltoci dall’On. Merlo, deputato indipendente eletto dalla nostra comunità in America Meridionale, che, non essendo subordinato ad alcun partito politico, ha manifestato preoccupazione per la presenza numerosa tra le forze politiche italiane, di detrattori del voto all’estero che, approfittando della necessità di aggiornare la legge 459, opereranno perchè venga abolita la Circoscrizione Estero e quindi la rappresentanza diretta degli italiani all’estero in Parlamento. Parole che, riflettendo indipendenza dai partiti politici, vanno ascoltate con la dovuta attenzione, posto che, se pure condivise dagli altri parlamentari eletti all’estero, difficilmente, per disciplina di partito, saranno dagli stessi sostenute pubblicamente, con la forza e la determinazione necessarie.
Preferisco soffermarmi sulla necessità di organizzarci, di predisporre strategie di difesa, di ricercare gli strumenti legislativi e giurisdizionali (Corte d’Europa) cui fare riferimento e ricorso nel prossimo contenzioso, di rimanere uniti attraverso legami di legittimità costituzionale come la tutela e difesa dei principi fondamentali della nostra Carta Magna che ci vogliono tutti uguali di fronte alla legge (art.3), che assicurano pari opportunità e diritti a coloro che intendono partecipare ad incarichi pubblici e politici (art.51).
Perciò insisto nella necessità di imporre il rispetto dell’articolo 48 che, nel riconoscerci il diritto all’esercizio del voto in loco, ha costituito la Circoscrizione Estero, garantendo che il diritto al voto non può essere limitato se non per motivi penali e morali, mentre viene illegalmente limitata la rappresentanza politica degli italiani all’estero che, per essere eletti al Senato o alla Camera, devono raggiungere un numero di consensi 4 volte superiore a quello necessario ai candidati residenti in Italia.
E’ inconciliabile con il diritto alle pari opportunità e alla uguaglianza partecipativa, il numero dei parlamentari assegnato agli italiani all’estero! una vera e propria limitazione del diritto al voto, in contrapposizione con l’art.48 della Costituzione.
Vedasi il caso della America Meridionale ove, ad un milione e passa di italiani residenti in 10 paesi del Continente, distribuiti su una superficie territoriale di 18milioni di Km2 (60 volte superiore a quella dell’Italia), vengono assegnati 2 senatori e 3 deputati contro gli 8 e i 16 attribuiti alla regione Marche che ha un area territoriale 4000 volte inferiore, per altro interamente percorribile in pochi Km., mentre per raggiungere un collegio della ripartizione America Meridionale occorrono, quando poco, 8-9 ore di volo.
Per quanto riguarda le irregolarità, che, a mio avviso, nella maggioranza dei casi, sono la causa dei brogli denunciati, dobbiamo dire che sono la conseguenza della mancata applicazione di normative adeguate alle modalità di voto per corrispondenza.
Infatti mi sembra opportuno ricordare che, in previsione delle difficoltà comunicative esistenti in alcuni paesi, sin dal 1998, ossia prima della approvazione della L. 459 che prevede il voto per corrispondenza, abbiamo cominciato a parlare del voto elettronico, da qualche anno in uso in Brasile, discorso ripreso dopo l’approvazione delle normative sulla documentazione elettronica nella Pubblica Amministrazione nel 2000, 2002, 2003 e 2005, all’indomani delle elezioni dei Comites nel Mondo che furono la prima prova del voto per corrispondenza.
Varie sono le normative vigenti che regolano la validità della documentazione informatica nella PA, nella comunicazione a distanza, per la firma digitale che, se applicate, avrebbero evitato ogni sorta di irregolarità e ridotto la spesa elettorale del 1000%... ma la verità vera è che la rappresentanza parlamentare diretta degli italiani all’estero, per volontà comune di molti partiti, deve essere abrogata.
Altrimenti, come si spiega che nessuno dica niente su quanto accade con l’AIRE? che nessuno abbia fatto niente per allinearla e aggiornarla alle risultanze attuali, sebbene esistano leggi e normative che impongono ai Comuni di regolarizzare la posizione degli iscritti nelle anagrafi nel gito di 24 ore anche per via elettronica, quando l’aggiornamento dati degli italiani residenti all’estero è richiesto dai Consolati?
Soltanto nella Circoscrizione di Caracas circa 30.000 posizioni di italiani residenti sono state recuperate dal locale Consolato senza che i comuni ne prendessero nota ed effettuassero le correzioni dovute (art.16-17 reg.).
Abbiamo ascoltato che situazioni analoghe si sono verificate anche in altri paesi, perciò mi auguro, cari Consiglieri, che queste osservazioni costituiscano motivo per formalizzare una protesta da parte del CGIE e richiedere spiegazioni sull’accaduto al Ministero degli Interni che, in vista del prossimo Referendum, dovrà assumere provvedimenti idonei a recuperare gli aggiornamenti AIRE effettuati fino ad oggi dalla nostra rete consolare.
Infine ritengo che il costo sostenuto per far votare gli italiani all’estero potrà costituire motivo di altre polemiche in quanto, effettivamente, sono state effettuate spese talvolta superflue, inutili o comunque contenibili.
Nell’epoca delle nuove tecnologie quando “tempo e distanze” sono state annullate dalla contestualità della comunicazione, certi sistemi utilizzati sono ingiustificabili.
Un videolettore di impronte, documenti e foto, collegabile alle banche dati delle anagrafi consolari e comunali, costa poche decine di Euro… e consentirebbe la comunicazione contestuale a distanza, ossia la identificazione dell’elettore sia nella fase della consegna del plico elettorale che della scheda votata. Invece sono decine i fogli di carta, le pagine stampate a colori, migliaia i chilogrammi di spedizioni aeree effettuate per trasferire i plichi a Castelnuovo di Porto, così come migliaia e migliaia gli scrutatori impiegati per conoscere i risultati del voto all’estero, poi reso noto… dopo 72 ore di attesa.
In India (400 mln) in Brasile (200 mln) i risultati del voto digitale vengono resi pubblici qualche ora dopo la chiusura dei seggi elettorali. Oggi a 13 giorni dall’inizio degli scrutini ancora non riusciamo a conoscere gli analitici delle votazioni.
Certo non spetta a noi decidere come votare, ma siate certi che non mancheranno polemiche che questa volta dobbiamo prevenire, richiedendo “noi” una revisione della legge elettorale perché tenga conto dell’uso e impiego delle nuove tecnologie per la comunicazione a distanza, perché ponga a base dell’esercizio del voto i principi di uguaglianza e pari opportunità contenuti nella nostra Costituzione
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1 comentario:

  1. E molto triste che persone cosi vogliano rappresentare gli italiani all'estero gia che nella quasi totalita sono gente laboriosa, onesta e di alti contenuti morali. Politici di dubbia moralita ce ne sono in abbondanza in patria senza bisogno di cercarli fuori

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