28 de mayo de 2009

L`altra Italia minacciata

di GIOVANNI PETRELLA BATTISTA, PRESIDENTE DELL`ASSOCIAZIONE PUGLIESE DELLO STATO ZULIA DEL VENEZUELA.

Con una valigietta di cartone allacciata con un fil di spago e con un fardello di valori umani e l’anima colmata di speranze, molti italiani, specialmente del Mezzogiorno italiano si sono sparsi nel Mondo tra cui in Venezuela il paese che da Cristoforo Colombo dichiaró all’ora come <<Terra di grazia>>.

Apparteniamo a un popolo di obbedienti alle leggi e rispettuosi della soveranitá dei pololi e per questa ragione chiediamo alle autorità statali lo stesso rispetto per noi e per i nostri discendenti.

Dopo aver trascorso molti decenni lavorando con la famiglia sempre a carico, sulle basi di sforzi fisici ed economici e lacrime e sacrifici, moltissimi italiani ci siamo rimessi non solo economicamente ma anche socialmente e politicamente alla pari di qualsiasi altro cittadino progressivo del Venezuela.

Ma da alcun tempo in quà tutta la <<grazia>> del Venezuela già quasi non esiste più senonchè, a prescindere da molte cose che il governo stà facendo bene come il caso delle arti e la cultura ed altri eccetera eccetera, le industrie delittive stanno affondando le radici seminando elevati livelli di paura: l’industria del sequestro che colpisce per lo piú connazionali italiani e l’industria dell’esproprio a quasi tutti italiani (sequestro di quasi tutto e di tutti e legalizzato) da parte del governo nazionale.

Innanzi questa pericolante situazione ci domandiamo: <<ma che fà il governo italiano ? Perchè se ne stà ZITTO? – Potrebbe anche emulare il Presidente della Spagna quando al momento che lo stato venezolano ha messo le mani addosso a un conosciuto banco che fa parte del gruppo Santander, il Señor Zapatero gli ha detto al governo venezuelano “staremno molto attenti a come si svolgono le negoziazioni con il banco con interessi spañoli”, (A quest`ora il governo venezuelano stà pagando già ai padroni del banco, e ben pagato).

Il governo italiano per caso non può fare qualcosa di simile pur che gli italiani (molti dei quasli sono Pugliesi) siano pagati al giusto prezzo le imprese espropiate?

Di quello sopra scritto c`è ne sarà ancora da vedere nel Venezuela nel prossimo futuro e dunque tutti noi abbiamo paura, viviamo una isteria o stress (come volete) collettiva e permanente e tutti ci domandiamo se così si può vivere? Si può vivere così nella nazione alla quale gli emigranti italiano abbiamo , volontariamente offerto la miglior parte della nostra vita: la gioventù.

Spero a nome di tutti gli italiani che viviamo nel Venezuela e specialmente a nome degli imprenditori disastrati legalmente che questo lacerante messaggio possa arrivare, attraverso la stampa al Consiglio dei Ministri del Signor Silvio berlusconi e che quanto prima intervenga in favore di un maggior rispetto per la comunità italiana rispettando l`Italia la <<SOVERANIA>> del Venezuela , la nazione <<senza grazia>> come direbbe Cristoforo Colombo.

Sappiamo benissimo que quello che gli italiani facciamo dentro e fuori dall`Italia è : LAVORARE..........LAVORARE......LAVORARE pertanto, apportando progresso ovunque.

GIOVANNI PETRELLA BATTISTA

Maggio 2009- Maracaibo

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